Un’edizione storica: unica affermazione Porsche in albo d’oro e prima volta di sempre in cui a trionfare fu una granturismo
14.02.2020 ( Aggiornata il 14.02.2020 18:40 )
Il 1978 è un anno agrodolce per la Germania dal punto di vista sportivo. La nazionale di calcio della Germania Ovest (siamo ancora negli anni dell’egida sovietica ad Est) non riesce a replicare la vittoria del Mondiale di quattro anni prima, chiudendo il torneo in Argentina già nella seconda fase a gironi. In F.1 la piccola scuderia ATS ottiene 0 punti in classifica costruttori, mentre il pilota Hans-Joachim Stuck si accontenta di due miseri punticini.
Le soddisfazioni arrivano però dal settore automobilistico: perché nell’edizione 1978 del premio Auto dell’Anno, la Germania piazza un primo e un secondo posto storico, con Porsche e BMW. Storico, ma anche unico: perché sarà l’unica volta in cui a vincere il prestigioso titolo sarà una granturismo, nonché l’unica affermazione Porsche in albo d’oro.
C’è voluta tutta l’eleganza e la qualità Porsche per far sì che una granturismo coupé potesse vincere il titolo di Auto dell’Anno, in genere riservato alle vetture di fascia media. La Casa di Stoccarda ci riesce con 928, considerata una sorta di “erede” della 911.
Auto dell'Anno 1978, unica affermazione della Casa di Stoccarda in albo d'oro e prima granturismo di sempre a vincere il titolo. Sotto l'elegante carrozzeria coupé montava un V8 4.5 da 240 CV e introduceva il sistema transaxle: motore anteriore, trazione posteriore e cambio al retrotreno
Guarda la galleryIntendiamoci, 911 rimane una categoria a parte, una vettura sportiva dedicata anche alle corse. Solo che a metà degli anni ’70 Porsche deve trovarne una valida alternativa per la strada, rinvigorendo il mercato soprattutto oltreoceano. Per farlo, decidono di adottare una carrozzeria coupé al passo coi tempi e di introdurre due differenze sostanziali rispetto a 911. La prima è lo schema transaxle, il gruppo cambio-differenziale che prevede il cambio (manuale a 5 rapporti o automatico a 4) al retrotreno abbinato a un motore anteriore e alla trazione posteriore. Il propulsore è il protagonista della seconda novità: via il V6 boxer, ecco un V8 4.5 più potente, in alluminio e ad iniezione elettronica in grado di erogare più di 240 CV a 5250 giri/min. I freni a disco e le sospensioni a ruote indipendenti completavano il quadro di un’auto elegante e performante, che sfrecciò verso la conquista del titolo di Auto dell’Anno proprio come riusciva a fare in strada, a 230 km/h.
Il settore automotive tedesco completò il bis con il secondo posto ghermito dalla primissima generazione di BMW Serie 7, sigla E23. Uscita sul mercato nel 1977 come Porsche 928, si avvicina alle sue prestazioni senza raggiungerle, configurandosi come auto di lusso, sostituta della E3. Inaugurerà una gamma di successo, che dura ancora oggi: sei generazioni diverse, l’ultima nata nel 2015, con BMW G11 e G12.
Seconda al premio Auto dell'Anno 1978 alle spalle di Porsche 928, per una storica doppietta tutta tedesca. Vettura di lusso della Casa bavarese, ha conosciuto sei generazioni diverse, che durano tutt'oggi con G11 e G12
Guarda la galleryOggi, Porsche e BMW si ritrovano in finale con due modelli completamente diversi: da Stoccarda, con la full electric Taycan, da Monaco con la segmento C Serie 1. Ripetere l’impresa del ’78 è improbabile. Ma, si sa, la storia è fatta di corsi e ricorsi.
L'Auto dell'Anno: chi ha vinto il premio 10 anni fa e chi nel 2019
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