L'editoriale del Direttore: Via al Risiko dell'automobile

L'editoriale del Direttore: Via al Risiko dell'automobile

Dal 15 marzo in edicola il nuovo numero di Auto con tutte le novità del Salone di Ginevra, il primo contatto con l'Alfa Stelvio e le prove delle novità più importanti del mercato

di Alberto Sabbatini

14.03.2017 16:38

Questi che vanno dal 2017 al 2022 saranno i cinque anni più caldi del secolo per il mondo dell’auto. Mentre la Peugeot festeggiava la vittoria della 3008 nel premio Auto dell’Anno conquistato di misura sulla Alfa Giulia, all’ombra degli sfavillanti stand del salone sono iniziati grandi movimenti che cambieranno gli scenari che conosciamo oggi.

BASTA ELENCARLI nell’ordine per capire la portata della rivoluzione. PSA che si compra Opel creando così un gigante europeo da 2,5 milioni di auto secondo soltanto a Volkswagen. E poi la diretta conseguenza: questa operazione alleggerisce finanziariamente General Motors che potrebbe a questo punto ambire a nuove alleanze. Un indizio su qual è la futura “preda” potrebbe essere la novità di Marchionne. A Ginevra il capo di FCA ha riconfermato l’intenzione di lasciare il gruppo Fiat-Chrysler dopo il 2018 mentre ora si scopre che resterà in Ferrari fino al 2021. È scritto nel documento di bilancio del Cavallino dove si parla del suo bonus. Per dirla con le parole di Marchionne: “Siccome non ho uno stipendio ma solo incentivi, se voglio prendere l’ultima parte del mio compenso devo restare fino al 2021”. Le voci dietro le quinte del salone insinuano una spiegazione ben precisa di questa permanenza: il segnale che il manager abruzzese abbia tutt’altro desiderio che andare in pensione, ma voglia farsi da parte formalmente da FCA per favorire un potenziale accordo di fusione con GM che non si può realizzare finché lui resta, per via dei difficili rapporti fra Marchionne e Mary Barra, il capo del gruppo americano.

FIN QUI il fanta-mercato delle aziende. Poi ci sono le realtà delle auto vere, quelle da costruire e produrre. Alfa Romeo proseguirà con il suo rilancio che vedrà arrivare nel giro di un paio d’anni almeno altri due modelli: una grande berlina e una piccola; quest’ultima dovrà sostituire la Giulietta. Ma la futura Giulietta potrebbe non essere una compatta del segmento C come la precedente, ma uno Sport Utility di piccole dimensioni. Alfa cioé vorrebbe ripetere l’operazione fatta con lo Stelvio dove con un SUV ha sostituito un’auto tradizionale come la versione wagon della Giulia. Una base da cui partire ci sarebbe già: il Jeep Compass, che potrebbe essere trasformato in una ipotetica Giulietta-SUV. Altra novità di FCA, le Panda destinate a sparire dalle fabbriche italiane dove dopo il 2020 si costruiranno solo auto premium (Alfa e Maserati).

LA VERA rivoluzione al salone però l’ha fatta vedere la Volkswagen con una versione concept, ma già piuttosto avanzata dell’auto autonoma che si aziona e richiama con la semplice pressione di un bottone su un telecomando. È il primo prodotto del nuovo centro ricerche VW di Potsdam dove si studia la strategia della digitalizzazione. Forse cinque anni sono pochi per vedere il nuovo concetto di mobilità mostrato da VW, ma non c’è dubbio che un giorno, come oggi la apriamo schiacciando un pulsante, chiameremo la nostra auto pigiando un bottone. E lei ci verrà a prendere ovunque siamo.

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