Peugeot L500 R Hybrid, il concept da Indy 500

Peugeot rende omaggio alla propria storia nel motorsport, a cento anni dalla vittoria nella 500 miglia di Indianapolis e immagina una monoposto ibrida dalle linee futuristiche 

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

Pubblicato il 27 maggio 2016, 16:10 (Aggiornato il 30 mag 2016 alle 10:27)

Cento anni fa, sul catino più famoso al mondo, quello della storica Brickyard ancora oggi presente, trionfava una Peugeot. La L45 con Resta al volante. Oggi, il marchio immagina una futuristica concept car ibrida, ben altre prestazioni rispetto all'auto che trionfò a Indianapolis allora con una media di 135 km/h. Un omaggio alla propria storia e a quella delle competizioni a stelle e strisce, mercato dal quale Peugeot è assente da 25 anni. Non è un mistero che il gruppo PSA voglia riportare la propria presenza negli Stati Uniti, Carlos Tavares ha immaginato un piano decennale per diventare concorrente globale, presente quindi anche in nord America. Un impegno che parta dai servizi alla mobilità, più che una commercializzazione dei modelli europei.

Scenari futuri a parte, Peugeot L500 R Hybrid può rappresentare un bel richiamo per collegare Peugeot alla 500 miglia, vinta per tre volte tra il 1913 e 1919, nonché concreto omaggio alle tante vittorie nel motorsport, dalla pista ai rally, fino alla Dakar. Il concept è stato realizzato con la collaborazione di Peugeot Sport ed è motorizzato da un'architettura ibrida, composta da due motori elettrici, collocati sull'asse anteriore e quello posteriore, più un motore termico da 270 cavalli - declinazione di potenza dell'1.6 turbo nota agli appassionati per le applicazioni, recenti, su Peugeot 308 GTi -. Complessivamente, la coppia motrice di sistema è pari a 730 Nm.

Peso piuma, grazie all'esteso utilizzo di fibra di carbonio, 1.000 kg, da un un corpo vettura alto appena 1 metro. Le prestazioni sono da hypercar, con uno zero-cento coperto in 2"5 e i mille metri con partenza da fermo bruciati in 19". L'abitacolo è tratteggiato da una cupola degna di un jet e a bordo il pilota è ospitato da un sedile davanti al quale manca la strumentazione classica, sostituita da due elementi che proiettano ologrammi nel campo visivo.

I colori richiamano quelli della Peugeot L45 del 1916, auto del team Charlatans, "sostituta" della Peugeot L76, la prima auto con motore quattro cilindri a 4 vavolve per cilindro e doppio albero a camme in testa, nonché la prima a fare i 190 orari. Blu e nero come allora, interpretati in chiave moderna, con il tradizionale coupe franche dei prodotti Peugeot Sport. 

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