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Alfa Romeo Alfasud compie 50 anni e diventa un'elettrica pazzesca

La berlina del Biscione che detiene il record di vendite del Marchio è diventata green grazie all’accurato lavoro di un ingegnere britannico

8 nov 2021

Oltre a essere l’Alfa Romeo più venduta di sempre (oltre 1 milione e 17mila esemplari acquistati), l’Alfasud nel 2022 compie ben 50 anni. Mezzo secolo di storia per una vettura che ha diviso il pubblico. Apprezzata da molti, soprattutto per le soluzioni che sono state in grado di proporre le tre figure protagoniste del progetto: Rudolf Hrushka, padre della Giulietta Sprint, insieme a Carlo Chiti, all'epoca a capo di Autodelta, reparto corse del Biscione, mentre al design ci pensa un giovane Giorgetto Giugiaro. A distanza di 50 anni, Alfasud diventa elettrica. Vediamo come.

Punti di forza e criticità

Prima di arrivare al presente, facciamo un ripasso. Nel 1972 Alfasud si presenta come un’auto contenente alcune soluzioni tecnico-meccaniche evolute per l’epoca. Dall’altra parte, però, i frequenti scioperi degli operai di Pomigliano d’Arco (la sede della fabbrica in cui venne prodotta la vettura, in provincia di Napoli), uniti all'assenteismo e, in certi casi, alla scarsa conoscenza del prodotto automotive da parte di alcuni portano alla luce, pochissimo tempo dopo il lancio, i primi problemi dell’Alfasud: dagli assemblamenti fatti male all’ossidazione delle lamiere o alla ruggine. Questo comporta un grave danno d’immagine, e il modello inizia a essere visto come “sfigato”.

All’avanguardia per l’epoca

Nonostante i problemi, Alfasud si è fatta notare per le sue soluzioni innovative per l’epoca in cui venne presentata. Una berlina due volumi e quattro porte, pratica e molto spaziosa all'interno, spinta dal primo boxer della storia Alfa Romeo, 4 cilindri e raffreddato ad acqua, per 63 CV a 6.000 giri (per niente pochi, ricordiamoci che siamo a inizio anni ’70). E poi il prezzo di lancio, 1.420.000 lire: l’auto delle famiglie e del popolo, e la più acquistata ancora oggi nella storia del Marchio. E ancora, l’empatia che era in grado di suscitare, tanto da diventare coprotagonista nei film dei più grandi attori italiani, come Carlo Verdone e Diego Abatantuono.

Una nuova Alfasud

Avete mai visto un’Alfa Romeo Alfasud del 1977 elettrica e a quattro ruote motrici? Se state pensando a qualche progetto green del Marchio, la risposta è no. L’idea è venuta all’ingegnere britannico Sean Fosberry, grande appassionato di auto italiane e in particolare di Alfa, che ha deciso di rimettere mano alla sua Alfasud. La vettura ha subìto diversi restauri, fino a quello del 2019, anno in cui Fosberry ha deciso di trasformarla in un’elettrica, dopo essersi accorto che nel vano motore c’era spazio a sufficienza. Ci vogliono ben 18 mesi per recuperare tutti i pezzi necessari (che arrivano un po’ da tutta Europa) e per montarli. Il nuovo motore è un gruppo elettrico Hyper 9 NetGain da 132 volt, che eroga circa 110 kW (148 Cv) e 200 Nm di coppia. Nella dotazione tecnica è compreso un controller AC-X1, moduli batteria da 24 kWh (che prima erano in una Nissan Leaf del 2015) caricati con un caricabatterie Elcon TC 6,6 kW. Poi, c’è un sistema di gestione Orion 2 Bms. L’autonomia è di 60 miglia, ovvero 100 km.

Fosberry ha voluto esagerare, unendo passato e futuro. La sua Alfasud è sì elettrica, ma è anche dotata della trasmissione di un’Alfa 33 4×4 del 1994, da cui sono stati presi anche i montanti anteriori delle sospensioni, i freni anteriori a disco ventilati e l’asse posteriore (anch’esso con freni a disco). Per portare a termine il progetto, l’ingegnere ha speso circa 10mila sterline, circa 12mila euro. Ma non sappiamo se continuerà con le modifiche e gli aggiornamenti.

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