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L'a.d. Koskas commenta le scelte su batteria e pochi allestimenti tra le strategie che hanno permesso al marchio di lanciare la e-C3 a prezzi da poco più di 23 mila euro
Fabiano Polimeni
24 mag 2024
La soglia dei 20 mila euro, quale prezzo di listino di una piccola auto elettrica, è una barriera psicologica oggi difficilissima per molti da infrangere.
A meno di non chiamarsi Byd e prospettare il lancio della Seagull ben al di sotto di tale asticella. Oppure, Dacia che con la Spring ristilizzata offre una soluzione di mobilità prettamente urbana appena sotto quota 20 mila.
Le alternative iniziano a essere maggiori calibrando il radar a 25 mila euro. Citroen e-C3 propone di fatto un'utilitaria e non una citycar a 23.900 euro, prezzo d'attacco in Italia. Renault arriverà con una versione della 5 E-tech nel corso del 2025 e, lentamente, altri costruttori proveranno a offrire modelli relativamente accessibili. In un'ottica di incentivi auto, ecco che cambia molto sulle possibilità di aumentare i volumi di vendita di modelli nella fascia 20-25 mila euro.
Intervistato da Automotive News Europe, l'a.d. Citroen Koskas ha commentato i principali fattori di costo della C3 elettrica. Notoriamente è la batteria l'elemento che più incide sul listino: "Quando guardiamo al modo di ridurre i costi della produzione di un'auto elettrica, la prima cosa analizzata è la batteria. E' un caso unico ritrovarsi con un componente così importante sul costo complessivo dell'auto", ha spiegato Koskas.
Incide per il 40% del costo di produzione totale e la scelta delle celle al LFP anziché NMC ha permesso di risparmiare oltre il 20%. Celle al litio-ferro-fosfato che, non a caso, sono la soluzione principale sviluppata da Byd e sulla quale anche Catl sta lavorando per ottenere una densità energetica pari alle NMC (nickel-manganese-cobalto) a fronte di costi delle materie prime inferiori.
Nelle strategie di allocazione della produzione dei modelli e il relativo contenimento dei costi, un altro fattore chiave da considerare è nel costo del lavoro. Byd, dopo aver individuato l'Ungheria quale primo stabilimento produttivo in Europa, guarda alla Turchia. Citroen e-C3, invece, è prodotta in Serbia e il medesimo impianto assemblerà la Fiat Panda elettrica.
Koskas, batteria a parte, ha indicato anche la strategia di offerta degli allestimenti: due e con pacchetti di optional predefiniti, quale fattore in grado di contenere i costi: "Offriamo tutto quello di cui ha bisogno il cliente ma nulla che sia sopra le righe".
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