Fari laser, la rivoluzione continua

Fari laser, la rivoluzione continua
L’illuminazione è uno dei settori che è progredito maggiormente. i laser sono già realtà, ma siamo soltanto all’inizio di una evoluzione utile al design e alla sicurezza

di Roberto Gurian

10.06.2015 ( Aggiornata il 10.06.2015 07:30 )

Quando di parla di tecnologia applicata all’automobile, il settore dell’illuminazione è uno di quelli che ha compiuto maggiori progressi negli ultimi anni. I passi avanti sono stati quasi incredibili non solo per quanto riguarda la tecnica ma anche l’estetica. Tanto per cominciare, infatti, la possibilità di svincolarsi dalle classiche forme squadrate dei proiettori ha permesso agli stilisti di disegnare automobili con linee moderne e inimmaginabili solo negli anni ’90. E i fari retrattili di alcune sportive di grido erano un ricordo già da prima che diventassero attuali i Led e le luci a matrice laser, due dei pilastri sui quali poggia il ponte verso il futuro dell’illuminazione automobilistica. Uno dei marchi all’avanguardia nel settore è l’Audi, che ha sfruttato anche il banco di prova della 24 Ore di Le Mans per sviluppare fari e sistemi di illuminazione sempre più efficienti, a matrice Led e poi laser. A Inglostadt è stato inoltre varato un reparto specializzato che si chiama Centro di Assistenza Illuminazione. All’interno c’è un tunnel profondo 120 metri, il più esteso del genere in Europa, per sperimentare fari a lunga gittata e sistemi di aiuto alla guida che sfruttano pure le telecamere. I primi risultati tangibili si possono vedere sulla nuova coupé R8, che dispone di proiettori Full Led che possono essere integrati da spot laser per gli abbaglianti che raddoppiano la portata, fino a 600 metri. Come accennato, l’estetica delle luci si affianca alla funzionalità dei sistemi di illuminazione. Già oggi, secondo i tecnici tedeschi un’Audi deve essere riconosciuta a distanza cominciando alla forma delle luci a Led. Un ulteriore passo avanti sarà compiuto con l’utilizzo degli Oled, diodi a luce organica formati da uno speciale composto organico, una specie di pasta di 1 mm di spessore, su vetro. Grazie agli Oled si possono realizzare schermi ultrasottili e flessibili che diventano luminosi. L’Audi pensa di introdurli entro 3 anni nella produzione di serie, dando un nuovo aspetto, anche tridimensionale, alle luci posteriori ma anche alle cornici delle maniglie e ad altri particolari della carrozzeria. Insieme ai Led organici sono allo studio altri materiali innovativi, che permettono di concepire sistemi di illuminazione di qualunque forma. Si parte con i MID (Moulded Interconnected Devices) che sono formati da una specie di vetro in policarbonato che contiene una struttura metallica organica. I filamenti a laser, le fibre ottiche, l’uso dell’azoto e quello del silicone promettono interessanti sviluppi per quelle che sono le luci che vedremo sulle auto del futuro. Tutti questi materiali possono essere utilizzati in combinazione tra loro e anche con tessuti di impostazione tradizionale come stoffe o altro. Va da sé che è facile, anche con le attuali tecniche, realizzare indicatori di direzione a Led dinamici, con le luci che si accendono e spengono in progressione verso destra oppure sinistra. Questa tecnica, secondo l’Audi, dà a chi segue un vantaggio di circa 1” nel riconoscimento della direzione che sta per prendere chi ci precede. Le luci posteriori saranno in futuro a tre dimensioni, una volta omologate a livello legislativo.
I filamenti laser consentiranno di offrire effetti scenici e stilistici mai visti, come pure l’impiego degli Oled (i diodi organici) che verranno immessi in produzione entro 3 anni per le luci posteriori ma anche per elementi interni.
  Retronebbia a laser e altri indicatori a matrice di Led conferiscono maggiore sicurezza, dato che sono più visibili in caso di nebbia o pioggia. Ai fini della sicurezza non è importante solo essere visibili, ma ovviamente anche illuminare la strada in maniera ottimale e per la maggiore profondità possibile. Sulle A8 e TT è già disponibile la tecnologia a matrice Led dei proiettori. Quest’ultima è dotata di un sistema di riconoscimento tramite telecamera dei veicoli in avvicinamento fronta ed è in grado di escludere i Led che li inquadrano per evitarne l’abbagliamento. Il sistema è in grado di distinguere i veicoli da un masso o un animale vagante, che invece devono essere illuminati di più per evidenti motivi di sicurezza. Questa tecnica di illuminazione adattiva sarà ancora più perfezionata con le luci a matrice laser, collaudate in anteprima sulle R18 da gara che hanno partecipato alla 24 Ore di Le Mans del 2014. Quello che sarà lo sviluppo dell’illuminazione può contare su un campo talmente ampio di possibilità da rendere difficile prevedere quello ci aspetta persino nel prossimo futuro. Di sicuro si possono prevedere sistemi di illuminazione interattiva con l’ambiente e i veicoli circostanti, soprattutto una volta che le auto saranno interconnesse tra loro con scambi di informazioni e di dati. Per ora in Audi ci hanno accontentato mostrandoci proiettori a matrice laser che utilizzano ben 420.000 pixel. Questi innovativi fari possono essere paragonati a un proiettore cinematografico e, volendo, sono in grado di disegnare qualunque forma in qualunque momento, come i quattro anelli dell’Audi quando si accende la vettura. Di sicuro si va verso la massima adattività dei sistemi di illuminazione. Questo vale ovviamente anche per le luci di bordo che, per concludere, potranno essere dei più svariati colori e fungere eventualmente da avviso per il guidatore.

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