Self driving valet, l'autoparcheggiatore Jaguar Land Rover

Self driving valet, l'autoparcheggiatore Jaguar Land Rover
Jaguar Land Rover a Milton Keynes dimostra come le vetture possano trovare uno spazio e parceheggiare in città. Senza provocare stress a bordo.

di Francesco Forni

22.03.2018 20:32

Jaguar Land Rover hanno mostrato le potenzialità del self driving valet, per trovare parcheggio in città ed eliminare lo stress della guida in città. L’auto che individua lo spazio disponibile e parcheggia senza nessun intervento del guidatore sarebbe una manna, per tanti. Una grande risorsa della guida autonoma.

JLR ha svolto una dimostrazione sulle strade di Milton Keynes, a nord-ovest di Londra. L’evento è stato realizzato in sinergia con UK Autodrive, il consorzio che sperimenta i veicoli autonomi e le tecnologie delle auto connesse.

Joerg Schlinkheider, Chief Engineer, Automated Driving di JLR, racconta così l’impegno del Gruppo. "Stiamo dedicando molte risorse alle tecnologie automatizzate per facilitare e rendere ancor più accessibile e sicura l'esperienza di guida per i nostri clienti. La riduzione dello stress causato dalla guida quotidiana - come infilarsi in un parcheggio stretto - significa che possiamo tutti concentrarci sugli aspetti più piacevoli dei nostri veicoli."

Non solo Jaguar Land Rover ha realizzato tecnologie connesse per migliorare l'integrazione dei dispositivi di guida automatica. La strada per perfezionare il Self Drive è ancora lunga. Questi nuovi sistemi permettono di avere una migliore comunicazione con l'ambiente circostante. Lo scopo è di offrire a guidatore e passeggeri informazioni utili, facilitando l’auto a prendere più rapidamente delle decisioni.

A Milton Keynes nello specifico sono stati messi sotto test due sistemi. L'Emergency Vehicle Warning e L'Electronic Emergency Brake Light. L’EVW indica al guidatore l'approssimarsi di un veicolo d'emergenza e la direzione di provenienza. L’EEBL invece emette un segnale quando un'altra vettura connessa sta frenando violentemente. In questo modo “regala” al guidatore secondi aggiuntivi per evitare una collisione.

I passi in avanti per la guida autonoma procedono, nella via più giusta: quella delle soluzioni pratiche. Un progresso alla volta, senza puntare troppo freneticamente all’assoluto.

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