Abbraccio tra gli astronauti americani Hurley e Behnken con i colleghi della ISS. Tutto secondo i piani per la prima missione organizzata da una compagnia privata
01.06.2020 ( Aggiornata il 01.06.2020 12:53 )
Se il primo tentativo di lanciare il vettore Falcon dalla base di Cape Canaveral non era andato a buon fine, a causa delle condizioni meteo, la seconda data non ha incontrato imprevisti. Così sabato 30 maggio, mentre in Italia erano le 21:22, il razzo costruito dalla SpaceX di Elon Musk ha abbandonato il suolo terrestre, partendo per il suo viaggio verso la Stazione Spaziale Internazionale. Il giorno dopo è poi finalmente avvenuto il rendez vous con la ISS, e l’abbraccio di Doug Hurley e Bob Behnken con i colleghi già in orbita.
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Dopo tre ore di attesa, necessarie per pressurizzare e portare a temperatura il raccordo tra la navicella Crew Dragon e la Stazione Internazionale, l’incontro tra gli equipaggi. Hurley e Behnken sono stati accolti dal connazionale americano Christopher J. Cassidy e dai due russi Anatoly Ivanishin e Ivan Vagner. Un abbraccio che è stato seguito da milioni di persone in tutto in mondo mentre in Italia erano da pochi minuti passate le 19.
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Guarda la galleryUn viaggio senza intoppi e perfino confortevole quello del razzo Falcon, come confermano i suoi occupanti. “Siamo riusciti a dormire durante le sette ore che avevamo a disposizione - ha detto Behnken - rispetto allo Shuttle il viaggio è stato molto più fluido". Soddisfatto anche il collega Hurley: "È andato tutto come doveva andare, proprio come al simulatore".
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L’approdo dei due astronauti statunitensi sula ISS è stato un momento storico per molti motivi. Oltre a essere il primo lancio ad avvenire da suolo americano dai tempi dello Space Shuttle (era il 2011) si è trattato del primo viaggio gestito da una compagnia privata. In particolare la SpaceX di quell’Elon Musk che, grazie a una visione innovativa, non solo è riuscito a battere l’agguerrita concorrenza Boeing, ma ha anche dato il via all’era dei razzi “riciclabili”. Il vettore Falcon, dopo aver portato la navetta verso la stratosfera, è infatti atterrato su una piattaforma nell’oceano parcheggiandosi perfettamente dove previsto. Ora l’obiettivo si sposta, con il sogno di tornare sulla Luna e sbarcare su Marte.
This is the first time in human history @NASA_Astronauts have entered the @Space_Station from a commercially-made spacecraft. @AstroBehnken and @Astro_Doug have finally arrived to the orbiting laboratory in @SpaceX's Dragon Endeavour spacecraft. pic.twitter.com/3t9Ogtpik4
— NASA (@NASA) May 31, 2020
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