Inchiesta auto per neopatentati: E ora... non guido più

Inchiesta auto per neopatentati: E ora... non guido più

Il tempo vola e, soprattutto per i genitori, i 18 anni dei figli arrivano quasi in un battibaleno. Con essi il momento della patente di guida e la speranza di avere molta più indipendenza, soprattutto per chi vive fuori dai grandi centri urbani

di Roberto Gurian

23.07.2021 13:21

Indipendenza per i ragazzi, ma anche per genitori nel frattempo trasformati in tassisti per forza. Superato lo scoglio del conseguimento della patente ce n’è subito un altro, senz’altro più oneroso, da superare. Ed è quello di disporre di un’auto conforme all’articolo 117 del Codice della Strada, reso valido nella forma attuale a febbraio del 2011. stabilisce che per i primi 12 mesi dal conseguimento
della patente non si possono guidare veicoli con una potenza superiore ai 55 kW (75 cavalli) per tonnellata di peso. E che, in ogni caso, non è possibile mettersi al volante di mezzi con una potenza massima superiore a 70 kW (95 cavalli) nemmeno accompagnati da un adulto che abbia 10 anni di patente e non più di 65 anni. Nei primi 3 anni dal conseguimento della patente non è inoltre possibile superare i 100 km/h in autostrada e i 90 km/h sulle arterie extraurbane principali. Nello stesso periodo i neopatentati dovranno, secondo noi  giustamente, avere un valore pari a zero in caso di controllo del tasso alcolico. Per ogni ulteriore infrazione che la contempla è infine è prevista una riduzione doppia dei punti patente.

BUONE INTENZIONI MA CATTIVI RISULTATI

Molti problemi come dicevamo derivano dalle limitazioni. L’introduzione di limiti alla potenza e alle prestazioni dei veicoli in mano ai più freschi di patente si può considerare come logica, considerati i molti incidenti causati da guidatori inesperti. Alla prova dei fatti l’articolo 117 ha tuttavia portato più contro indicazioni che benefici alla circolazione. In esso sono stabilite limitazioni alla guida dei neopatentati che presentano come problema principale quello di dover disporre di una vettura in regola con le restrizioni stabilite. L’elenco completo di quelle utilizzabili, con un rapporto trapotenza e peso non superiore ai 55 kW per tonnellata, si può leggere nella tabella a parte e alla fine non è nemmeno tanto esteso.

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ALLA RICERCA DELL’AUTO APPROPRIATA

Non tutti possono permettersi il modello adatto. In tempi che sono anche particolari per il mercato dell’auto, sono solo una sessantina i modelli nuovi di base che possono essere guidati da chi ha la patente da non più di 12 mesi. A meno di averne l’auto giusta già in casa, bisogna procurarsela per dare mobilità ed esperienza a chi non ha mai tenuto in mano un volante. Non è quindi del tutto equo, in questa prospettiva, pretendere che tutti possano permettersi laspesa per un ulteriore acquisto che poi serve solo per i primi 12 mesi di patente. Le alternative all’acquisto di un’auto nuova sono quelle di comprarla usata o cambiare quella di famiglia. O, ancora, esaminare la convenienza di un eventuale noleggio a medio termine. L’ultima soluzione, che boccia definitivamente le buone intenzioni delle limitazioni introdotte, è quella di far trascorrere al neopatentato 12 mesi senza toccare il volante.

LIMITAZIONI PENALIZZANTI

Un articolo giusto ma profondamente sbagliato. Senza analizzarne i risvolti economici, l’articolo del CdS è sbagliato. Se si devono abituare i ragazzi alla guida (e anche gli adulti che non hanno mai conseguito prima la patente) l’obiettivo propedeutico è fallito
in partenza se non ci si procura un mezzo in regola. Dopo 12 mesi, poi, è teoricamente possibile guidare una GT da 800 cavalli avendo un adulto con i requisiti di fianco pur se sussistono limiti di velocità più stringenti. Non è logico nemmeno il rapporto di 75 cavalli per ogni tonnellata di peso, che permette l’utilizzo di auto condiscrete prestazioni come si può dedurre dall’elenco. Sarebbe più equa un’omologazione in base a prestazioni e livello di sicurezza dei mezzi, per esempio, allargandola fascia di vetture utilizzabili. L’ultima assurdità è rappresentata dal mantenimento per 3 anni di un limite massimo di 100 km/h nella guida in autostrada che, se rispettato alla lettera, espone ineopatentati al pericolo di guidare nelle corsie di destra in mezzo al traffico di veicoli pesanti che hanno spazi di frenata ben superiori.

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ATTESE DELUSE CON IL NUOVO CODICE

Una riforma che non ha risolto i problemi. Ci si attendeva molto dalla riforma del Codice della Strada, entrata in vigore all’inizio del 2021, ma sostanzialmente non si è modificato un articolo per il quale era auspicata anzitutto una riduzione del periodo di limitazione da 12 a 6 mesi. Neppure considerata l’eventualità di poter guidare qualunque auto a patto di essere accompagnati da una persona con almeno 10 anni di patente, così come la possibilità di iniziare a guidare anche a 17 anni o prima da accompagnati. Fare esperienza in maniera responsabile rappresenta, secondo noi, la migliore garanzia di sicurezza per il futuro guidatore esperto. Tanto più che, oltretutto, i quattordicenni possono condurre da soli le microcar, vetturette di una sicurezza attiva e passiva da brividi se paragonata a quelle delle vere automobili. L’ideale, infine, sarebbe quello di affiancare ai normali corsi anche quelli di guida sicura che insegnano il controllo della vettura al limite e nelle situazioni di emergenza. Ma qui entriamo in un mondo ideale, forse troppo difficile da comprendere da parte dei politici quando si tratta di stendere norme di legge. Che, come abbiamo visto, a volte falliscono completamente il bersaglio e sembrano più interessati all’incentivo del cashback (pure su bollo e assicurazioni!) che alla reale sicurezza.

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