Auto nostalgia: Alfa Romeo 4C, Biscione bollente

Auto nostalgia: Alfa Romeo 4C, Biscione bollente

10 anni fa usciva l'Alfa Romeo 4C: ecco la nostra prova del 2013 della piccola sportiva del Biscione, esaltante e senza compromessi

di Redazione

10.03.2023 09:08

Quando le ruote anteriori, che non sono neppure troppo larghe (205 mm), finalmente cominciano a girare, lo sterzo si alleggerisce a livelli umani. Però, poi, in piena accelerazione, bisogna autoconvincersi che i P Zero sono ancora a contatto con l’asfalto. A velocità stabilizzata o in frenata, in compenso, dal piantone arriva una scansione perfetta di ogni vizio della strada ed è preferibile tenere ben salda la corona anche quando non si è esattamente in prova speciale. Per evitare guai, ad esempio, suggeriamo di demandare all’eventuale passeggero la sintonizzazione della radio e il controllo del volume, mentre se si è da soli è meglio provvedere da fermi.

Ha il "cuore" della Giulietta

Il motore ha solo 5 cv in più rispetto a quello della Giulietta Quadrifoglio Verde, che ci aveva stupito più per la disponibilità di coppia in basso che non per la rabbia in allungo, ma se il temperamento rimane lo stesso, le conseguenze vengono riparametrate sulla base di un peso inferiore di un terzo. Già ai piccoli angoli di acceleratore la spinta è “imbarazzante” e, se il grip non è ottimale, si finisce per benedire la presenza dei controlli elettronici, attenti e non invadenti nella modalità Normal del selettore DNA e più possibilisti, ma sempre all’erta, in Dynamic.

Tra i 2 e i 4mila giri, quella che sulla Giulietta si classifica come elasticità, sulla leggerissima 4C diventa una gran botta di accelerazione e in un attimo si arriva ai regimi superiori. Che però non sono quelli di un vero motore pistaiolo, visto che il “time out” del limitatore arriva a circa 6.600 giri e, comunque, il picco di potenza, oltre il quale non è produttivo andare, sta intorno ai 6.000 giri. Su strada, ovviamente, questo comportamento ha i suoi pregi e dal punto di vista sonoro/emotivo poco importa, perché il frastuono del motore riempie testa, orecchie e cuore già molto prima della zona rossa, specialmente quando c’è anche il controcanto degli scarichi sportivi (a richiesta), che sparacchiano, gorgogliano e soffiano a pieni polmoni. In pista, invece, un po’ più di allungo non guasterebbe. 

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