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Auto nostalgia: Alfa Romeo 4C, Biscione bollente

10 anni fa usciva l'Alfa Romeo 4C: ecco la nostra prova del 2013 della piccola sportiva del Biscione, esaltante e senza compromessi

10 mar 2023 (Aggiornato alle 09:20)

Il cambio è molto veloce ma non fulmineo, specie in scalata. Rispetto alla media delle trasmissioni a doppia frizione, il TCT è più brusco e avvertibile, il che lo riempie di feedback quando si guida forte, ma “sconfortevole” nei momenti del “riposo del guerriero”. Tanto più se si sceglie il funzionamento automatico e si dimentica di passare dalla modalità Dynamic alle più educate Natural o AllWeather.

Freni potenti

Capitolo freni: i dischi hanno la corona in ghisa comune e dimensioni normali, ma gli spazi di decelerazione sono formidabili, la resistenza è ineccepibile, l’attacco del pedale è aggressivo e la modulabilità è millimetrica. Il peso piuma dell’Alfa si traduce anche qui una manna e questi risultati dovrebbero far riflettere i legislatori sull’opportunità di appesantire continuamente le auto per aumentare la sicurezza passiva, dimenticando che, oltre a limitare i danni negli impatti, bisognerebbe anche preoccuparsi di evitarli, gli impatti.

Tornando alla frenata della 4C, si potrebbe forse aspirare a una ripartizione un po’ meno sbilanciata verso l’anteriore, ma sono sfumature. Le sospensioni, ovviamente, sono granitiche. La nostra 4C era equipaggiata con l’assetto racing opzionale, ma è difficile pensare che le regolazioni standard possano essere molto più riguardose nei confronti delle otturazioni di chi sta a bordo. Rollio e beccheggio, di conseguenza, sono irrilevanti e la 4C si muove senza inerzie e cambia direzione con immediatezza. Però non informa più di tanto sull’approssimarsi del limite e il passaggio dal sottosterzo (blando) al sovrasterzo può diventare decisamente impegnativo in modalità Race, con l’elettronica staccata.

E, a proposito di Race, è questa la selezione necessaria per “fare” il tempo in accelerazione, ma serve un accorgimento, perché non basta la funzione standard di “launch control”, che stabilizza il motore a 4.000 giri in partenza: prima di mollare il freno, occorre dare un colpetto al paddle della scalata, così il regime sale a 6.000, si accentua l’effetto fionda e durante i rilevamenti siamo addirittura scesi di tre decimi sotto il limite ufficiale sullo 0-100. E il bello della 4C è anche questo: ogni volta che la si usa, suggerisce qualcosa di nuovo, una malizia, una piccola invenzione che consente di andare ancora più forte. Così, ogni volta, ci si sente un po’ più bravi, orgogliosi e appagati. E la si può finalmente mollare in garage senza rimorsi di coscienza per salire su una banalissima e rilassante Juke a Gpl...

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