Temi caldi
Il presidente e Ceo di BMW Italia spinge a tutta sul "green"
22 giu 2020
Non c’è delusione, ma fiducia. Ci sono sfide da raccogliere, che vanno prese da parte del Governo e dell’industria automobilistica, perché anche nei momenti più bui la via d’uscita c’è sempre. E l’automotive è lì ad offrirla. Il concetto espresso dal Presidente e CEO di BMW Italia Massimiliano Di Silvestre è chiaro, auto e istituzioni faranno la loro parte: “Siamo fiduciosi - ha dichiarato -. In Italia l’automobile ha accompagnato lo sviluppo sociale, storicamente ha guidato la ripartenza nei momenti difficili e il Governo non si lascerà sfuggire l’opportunità di stimolare la domanda verso la mobilità sostenibile”.
E per sostenibile non si intende solo full electric, ma anche: “Plug-in, mild hybrid, benzina e Diesel Euro 6 di ultima generazione”. In pratica va dato un impulso totale al rinnovo del parco circolante più vecchio e inquinante d’Europa in chiave green visto che: “È un problema di immagine verso gli altri Paesi. Tema di sostanza ma anche di forma”. Ma ora tocca al Governo ascoltare chi è sul campo: “Abbiamo fatto una proposta articolata”, prosegue Di Silvestre. “Abbiamo chiesto l’introduzione della terza fascia (60-110 g/km ndr.) per accedere agli incentivi e un miglioramento fiscale attraverso l’aumento del costo massimo deducibile, ma a una condizione: nessuna deroga alla sostenibilità”.
BMW e Mercedes, stop alla partnership sulla guida autonomatizzata
Per BMW, insomma, si esce dalla crisi aiutando i concessionari a liberarsi dagli stock agevolando la vendita delle auto meno inquinanti. Infatti, la Doppia Elica non lascerà che il COVID-19 influisca sulla strategia, instradata già da tempo, sul taglio drastico delle emissioni. “Ribadisco - dice Di Silvestre - nessuna deroga ai parametri di CO2 fissati dalla UE. Siamo partiti nel 2007, nel 2014 abbiamo lanciato la i3 dopo anni di studi ed entro 2 anni avremo 25 modelli elettrificati di cui la metà elettrici. Vogliamo essere coerenti con la nostra visione: sì agli incentivi, ma solo nell’ambito della sostenibilità”. Su una cosa, infine, bisognerà fare i conti. Dopo la pandemia ci sarà una nuova ‘normalità’ e il cambio di paradigma investe anche il rapporto con l’automobile, tornata al centro della vita di tutti i giorni, con i mezzi pubblici meno utilizzati per le norme di sicurezza anti-assembramenti.
“Auto e moto sono mezzi considerati sicuri - conclude - ma molte cose cambieranno, come la loro proposta sul mercato. Con BMW Bank abbiamo sviluppato prodotti flessibili e trasparenti per il cliente, ma non basta. Deve cambiare la relazione con il mercato. Dobbiamo saper affascinare i clienti, non è più sufficiente vendere, bisogna ispirarli. Con il digitale abbiamo sviluppato nuovi processi di retail come il nostro store online dell’usato e in più abbiamo messo a disposizione servizi a domicilio come test drive o consegna del veicolo. Da parte nostra ci vuole propensione a una relazione più stretta con il cliente oltre la vendita. Il cambiamento lancia una doppia sfida: quella al Governo, chiamato come ha sempre fatto a proteggere chi lavora nell’automotive che, attraverso l’imponibile, garantisce un apporto finanziario importante alle casse dello Stato, e quella per noi, chiamati a capire quale evoluzione può avere il rapporto con il cliente”.
BMW M5 restyling, 600 cavalli possono bastare
Le notizie più importanti, tutte le settimane, gratis nella tua mail
Loading
Abbonati all’edizione digitale e leggi la rivista, gli arretrati e i contenuti multimediali su tutti i tuoi dispositivi.
Abbonati a partire da € 21,90