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Luca Talotta
28 ago 2025
La storia recente di Ford in Europa è un susseguirsi di scelte sofferte, ritiri eccellenti e strategie poco chiare. Prima l’addio alla Fiesta, poi quello alla Focus. Due modelli iconici, con milioni di clienti affezionati, eliminati in nome di una transizione elettrica che, almeno finora, ha portato più dubbi che risultati concreti.
Ora la Casa dell’Ovale Blu torna a farsi vedere al Salone di Monaco 2025 con una promessa: un nuovo SUV compatto, pensato per raccogliere l’eredità della Ecosport e – nelle intenzioni – riconquistare una fascia di pubblico orfana di modelli versatili, compatti e accessibili. Ma basterà?
Poche le indiscrezioni trapelate finora, ma tutte convergono su un punto: Ford presenterà a Monaco un SUV di segmento B, realizzato su una piattaforma modulare che consentirà di offrire sia motorizzazioni ibride (probabilmente full hybrid) sia varianti 100% elettriche, in linea con le richieste del mercato e gli obiettivi ambientali.
Un’operazione che sembra ispirata a quanto fatto da concorrenti come Peugeot con la 2008 o Renault con la nuova Captur, ma con un ritardo significativo: mentre le altre Case già consolidano il proprio posizionamento nei segmenti elettrificati, Ford sembra ancora in cerca di un’identità forte per l’Europa.
Eppure, questo nuovo SUV potrebbe segnare un’inversione di tendenza. Le dimensioni compatte, una posizione di guida rialzata e un look probabilmente vicino a quello della Puma (modello che continuerà ad affiancarlo in gamma) potrebbero renderlo appetibile per un pubblico giovane, urbano e attento ai costi.
Ford ha dichiarato a più riprese di voler puntare sull’elettrico in Europa, ma lo ha fatto senza mai offrire una gamma ampia e convincente. Il Mustang Mach-E ha avuto un discreto successo iniziale, ma il posizionamento premium e i costi elevati ne hanno limitato la diffusione. Il resto? Una lunga attesa, modelli importati e poche vere alternative “popolari”.
E allora il nuovo SUV compatto diventa un banco di prova fondamentale. Il Salone di Monaco 2025 sarà quindi una vetrina decisiva per capire se Ford ha imparato dai propri errori e se è davvero pronta a riprendersi un ruolo centrale nel panorama automobilistico del Vecchio Continente.
Il mercato europeo non perdona. Gli automobilisti che per decenni hanno scelto Fiesta o Focus non sono spariti: sono clienti in attesa, delusi da un brand che sembra aver dimenticato le sue stesse radici. Non bastano spot o comunicati sulla “transizione”. Servono modelli concreti, affidabili, con prezzo e prestazioni all’altezza della concorrenza.
E soprattutto serve una visione chiara. Perché se Ford continua a eliminare i suoi modelli più amati senza proporre valide alternative, saranno altri a colmare il vuoto.
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