Ferrari 250 GT Berlinetta 1962, all'asta un esemplare Lusso Seconda serie: quanto vale?

Le stime su un valore multimilionario sono riferite ai precedenti valori staccati all'asta, la 250 GT passo corto fu il progetto introduttivo alla 250 GTO
Ferrari 250 GT Berlinetta 1962, all'asta un esemplare Lusso Seconda serie: quanto vale?
© Alex Penfold © 2025 courtesy of RM Sotheby's

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

Pubblicato il 24 ottobre 2025, 10:01

Un tuffo negli anni Sessanta con l’asta privata di RM Sotheby’s su uno dei modelli iconici del Cavallino rampante. La Ferrari 250 GT Berlinetta del 1962 è una seconda serie del progetto nato nel 1959 e dal quale sarebbe scaturita l’opera d’arte successiva che fu la 250 GTO, sempre nel 1962.

Il valore stimato, dalle precedenti aste che hanno visto protagonista una 250 GT berlinetta passo corto, oscilla tra i 7 e gli 8 milioni di euro. L’esemplare in questione ha il telaio in acciaio, come altre 74 unità di 250 GT passo corto, contrapposte alla produzione di 90 esemplari con telaio e carrozzeria in alluminio, votate all'impiego nelle competizioni. Sempre opera della carrozzeria Scaglietti, le differenze di peso erano nell’ordine dei 150 kg: 1.100 kg per la 250 GT Lusso, con telaio in acciaio, 960 kg per la variante Competizione.

Ferrari 250 GT: in origine con i colori elvetici

La storia dell’esemplare all’asta inizia nel gennaio del 1962, quando a Maranello venne ultimato il telaio Tipo 539, una seconda serie, con codice 3367 GT. Due mesi più tardi farà ritorno da Modena, compelta della carrozzeria Scaglietti, per installare motore, cambio e assale posteriore. La carrozzeria della Ferrari 250 GT Passo corto (SWB) ha alcune parti in alluminio, anche nella specifica di telaio Lusso: cofano motore, bagagliaio e portiere.

Al tempo della produzione venne verniciata in tinta Bianco Polo Park, con interni rossi. Così venne consegnata al primo cliente in Svizzera, che percorse oltre 25 mila km tra l’aprile del ’62 e il settembre ’63. L’auto è successivamente passata di mano in più occasioni, tra cui la proprietà nel 1972 del collezionista italiano Corrado Capellini. Nel 1973 venne acquistata da un collezionista inglese, Peter Sudgen, che la conservò per 34 anni.

Si deve attendere, però, il 2014 perché l’esemplare ottenga la certificazione Ferrari Classiche, testimonianza che telaio, motore, cambio, assale posteriore erano tutti originali (e ripristinati). La tinta con la quale va oggi all’asta è il Blu Notte metallizzato, abbinato a interni in pelle Connelly rossi.

Passo corto rispetto a quale Ferrari?

Quanto alla base tecnica, la vettura è nota come SWB - Short Wheelbase (passo corto), poiché nel 1959 ridusse il passo di 20 centimetri rispetto alla 250 GT Tour de France. Il valore di appena 2,40 metri è abbinato a una lunghezza complessiva di 4,15 metri. Un corpo vettura ultraleggero con telaio e carrozzeria in alluminio, spinto dal motore V12 3 litri con carburatori Weber, i grado di erogare tra i 240 e 280 cavalli. La Ferrari 250 GT berlinetta fu la prima Rossa a montare i quattro freni a disco, utilissimi per frenare dai 268 km/h di velocità massima dichiarata.

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