Alfa Romeo 8C 2900 B Spider, va all'asta una rarità dal valore multimilionario

La 8C 2900 B Spider Zagato è un progetto con telaio del 1937 e numerosi spunti di assoluto rilievo, oltre all'esclusività che deriva dalla ridotta tiratura di esemplari
Alfa Romeo 8C 2900 B Spider, va all'asta una rarità dal valore multimilionario
© Tom Wood © 2025 Courtesy of RM Sotheby's

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

Pubblicato il 31 ottobre 2025, 16:13

Come se non bastasse la rarità d’essere uno dei 38 esemplari di Alfa Romeo 8C 2900 B Spider realizzati, c’è un motivo in più per provare ad aggiudicarsi all’asta di RM Sotheby’s, il primo novembre, l’esemplare con telaio numero 412011. Si tratta dell’unica 8C 2900 B Spider carrozzata in Germania, nel 1937 a opera di Aug Nowack.

Il valore stimato dalla casa d’aste per la rarissima Alfa Romeo 8C 2900 è fino a 6,5 milioni di euro. Un progetto che dalle corse ha portato su strada soluzioni tecniche d’avanguardia e ha nel motore 8 cilindri in linea, 2.9 litri, con due compressori volumetrici Roots, il cuore della vettura. L’unità deriva dal motore da Gran Premio Tipo B del 1934, il “P3” è stato ricondizionato dopo che per molti anni l’Alfa Romeo 8C 2900 B Spider era stata convertita al motore 2.5 litri della 6C.

 

 

Telaio Spider passo lungo, carrozzeria tedesca

Ma procediamo con ordine nel ricostruire la storia della 8C 2900, il cui telaio è stato prodotto nel 1937 in Alfa Romeo, nella specifica Spider, quindi con il passo allungato di 20 centimetri. Il telaio venne carrozzato in Germania dal primo cliente, Ernst Carstens, e non in Alfa Romeo, per esigenze legate ai nazionalismi del tempo: un'auto italiana in Germania non era evidentemente opportuno. Castens affidò la realizzazione della carrozzeria alla struttura di Aug Nowack e con quel vestito il telaio 8C 2900B  tornò in Alfa Romeo nel 1938 per effettuare un intervento di manutenzione.

La storia ricostruita dagli esperti restauratori e cultori Alfa Romeo immagina che per l’intero periodo della seconda guerra mondiale la 8C 2900 B rimase nella proprietà di Carstens e sarà solo nel 1952 che verrà venduta a un nuovo proprietario, senza però il motore 2.9 litri della 8C. Gli anni successivi trascorsi negli Stati Uniti, tra più proprietari, non portarono mai al completo restauro della vettura alle condizioni originali. Un percorso pure tentato negli anni Sessanta ma fermatosi davanti all’impresa titanica, anzitutto per ragioni economiche.

Il contributo italiano al restauro

Sarà Massimo Colombo, nel 1978, che la acquisterà e donerà alla 8C due compressori volumetrici Roots originali. Poi negli anni Ottanta passerà a David Black, collezionista di Alfa Romeo ed estimatore delle vetture di Arese.

Per 40 anni resterà nella sua proprietà, senza mai arrivare al restauro totale che realizzeranno negli anni Duemila Jim Stokes, Bill Summers e Keith Roach. La vettura va all’asta con la carrozzeria Nowack originale a corredo, affianca l’opera di restauro condotta e caratterizzata dalla coda e il cofano in stile carrozzeria Zagato, mentre la calandra, i passaruota, le pedane e il parabrezza sono nello stile della carrozzeria Alfa Romeo.

Quanto al motore, l’otto cilindri 2.9 litri conserva ancora la coppa dell’olio originale, così come il basamento. La scatola del cambio, anch’essa originale, è nella rarissima lega di magnesio Electron.

 

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