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Dall'icona di Giugiaro alla Grande Panda ibrida ed elettrica, gli oltre 40 anni di successi dell'icona italiana
Gianluca Guglielmotti
10 feb 2025
Dal 1980 la Fiat Panda è stata una delle vetture più iconiche e amate del panorama automobilistico italiano ed europeo. Nata come un’auto pratica, essenziale ed economica, ha saputo evolversi mantenendo sempre la sua identità. Dalla prima generazione, che ha rivoluzionato il concetto di utilitaria, fino alle ultime versioni Pandina e Grande Panda, il modello si è costantemente adattato alle esigenze del mercato, abbracciando anche l’elettrificazione. Scopriamo insieme la storia dell'icona torinese.
Nel 1980 Fiat lancia la prima generazione della Panda, un’auto disegnata da Giorgetto Giugiaro con l’intento di offrire una vettura compatta, leggera e versatile. Il design squadrato e funzionale, unito a interni minimalisti e sedili modulari facilmente removibili, rese la Panda un’auto perfetta per l’uso quotidiano e per ogni fascia di clientela. Le prime motorizzazioni includevano un bicilindrico raffreddato ad aria da 652 cc con 30 CV, ereditato dalla Fiat 126, e un quattro cilindri da 903 cc con 45 CV, derivato dalla Fiat 127. Nel 1983 debutta la versione 4x4, la prima city car con trazione integrale, equipaggiata con un motore 1.0 Fire da 48 cv sviluppato in collaborazione con la Steyr-Puch.
Nel 1990, poi, arriva la Panda Elettra, una delle prime auto elettriche di serie, con 12,5 cv di potenza, 12 batterie al piombo e un’autonomia di circa 100 km. La Panda Selecta, introdotta nel 1991, introduce un cambio automatico a variazione continua (CVT). La produzione di questa generazione si conclude nel 2003 dopo oltre 4,5 milioni di unità vendute.
L'articolo continua nella prossima scheda
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