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Talmente poco raffinata da risultare chic, la Lancia LaSupra sarà certamente una delle più fotografate al Festival Of Speed di Goodwood. Un mix di elementi che, pur non avendo nulla in comune, hanno dato vita ad un'auto che unica è dir poco
24 giu 2016
A volte la realtà supera la fantasia. Perché dietro la follia ingegneristica di Peter Pentell, si cela una competenza tecnica non indifferente. Una competenza che l'ha portato ad unire la “fisionomia” di una Lancia Delta Evoluzione del 1992, con il “cuore” di una Toyota Supra. Italia e Giappone uniti per creare un mostro a quattro ruote. Mostro solo per alimentare il fascino di una vettura unica in tutto e per tutto. L'idea di Pentell è stata quella di creare un'auto che fosse in grado di assecondare sia l'esigenze della pista sia quelle delle gare in salita. A dire il vero prima della sua forma definitiva, le prove e i tentativi per dar vita alla Lancia LaSupra sono stati molteplici. Nonostante la forma sia quella di una Delta, la realtà dei fatti racconta che del modello Lancia sia rimasto ben poco di originale. Anche perché, sotto pelle, lo scheletro segui i diktat del telaio tubolare.
Peter Pentell evidentemente non era soddisfatto del pacchetto offerto dalla “Evoluzione”. Così ha deciso di equipaggiarla con il motore della Toyota Supra di tre litri di cilindrata sovralimentato. Ciò ovviamente ha portato a tutta una serie di modifiche che hanno rivoluzionato il comparto trasmissione, così come quello delle sospensioni. In questo caso la matrice è tedesca, di origine Porsche, e si affida ad un'architettura del tipo push rod.
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