Sono le berline più celebri che decenni fa, tra gli anni Ottanta e Novanta, hanno dato un nuovo significato al termine "auto sportiva", ancora oggi amate e ricordate con nostalgia
03.03.2021 12:48
Una storia che inizia nel 1976, a Wolfsburg, con la nascita della prima Volkswagen Golf GTI. La prima hot hatch di sempre, la prima auto a portare in dote quel tipo di categoria (in pratica, la versione sportiva, dal peso contenuto, di una hatch back, le classiche berline due volumi cinque porte con portellone posteriore). La sua avventura prosegue ancora oggi con l'ottava generazione, ma sono le prime due serie (1976-1983 e 1984-1991) ad averne decretato fama e successo.
La prima Golf GTI si presenta nel '76 con una veste molto più "ignorante" rispetto alla berlina di serie, lanciata due anni prima. Già nel frontale, che accoglie la griglia a nido d'ape e la bordatura rossa nella calandra. Le forme, sempre squadrate ma filanti, ospitano un rinnovato motore (manco a dirlo, benzina) 1.6 da 110 cv di derivazione Audi che incrementano di molto le prestazioni sportive e la maneggevolezza, grazie anche alla leggerezza (810 kg di peso). Prodotta in soli 5.000 esemplari, la prima Golf GTI - che introdurrà il pomello del cambio a forma di pallina da golf, marchio di fabbrica del modello di lì a venire - nel 1982 introdurrà anche un nuovo propulsore "milleeotto" sempre Audi in grado di esaltare ancora di più la coppia.
Il doppio faro tondo è la novità estetica più rilevante della seconda generazione, che viene spinta prima da un 1.8 da 107 cv e poi, a partire dal 1986, dallo stesso 4 cilindri, ma a 16 valvole, con la potenza che sale a 129 cv, che senza il catalizzatore arrivano fino a 139 cv. Gli automobilisti, Golfisti o meno, si lasciano attrarre dalle caratteristiche del modello e ne decretano il successo commerciale. È ufficialmente partita l'era delle hot hatch.
Volkswagen, per i 45 anni di Golf GTI la Hot hatch Edition 45
Link copiato