Dalla piccola 2CV alle nuove elettriche, ecco i 5 modelli (+1) più importanti di Citroën
6 mag 2022
Come detto, a modelli di successo e momenti di crescita, Citroën ha alternato fasi decisamente meno felici, in cui il brand è andato incontro a difficoltà economiche e non solo. Uno di questi momenti lo si è avuto alla fine degli anni '60, quando la Michielin, all'epoca proprietaria della Citroën, acquisì un brand che allora navigava decisamente in cattive acque, Maserati. Da questa unione nacque la SM, nota anche come Citroën Maserati, lussuosa granturismo declinata in versione coupé e cabriolet, dalle grandi dimensioni (era lunga ben 4,9 metri) e con motore modenese sotto al cofano: un V6 da 2,7 o 3 litri, con potenze fino a 180 cavalli.
Lussuosa e originale, la SM ottenne sin da subito l'attenzione del pubblico e le lodi della stampa specializzata. Tuttavia, il successo commerciale dell'auto fu compromesso da diversi fattori, primo tra tutti la crisi energetica. In particolare, fu deleteria la decisione di proporre la versione automatica con motore 3 litri a carburratori, che aveva consumi elevati e che solo negli USA trovò spazio. Prodotta dal '70 al '75, la SM fu spettatrice di uno dei momenti più difficili per entrambi i Marchi che l'avevano generata: proprio nel 1975, appena terminata la produzione della SM, la Maserati fu messa in liquidazione, mentre la Citroën aveva aveva i conti in rosso ed era vicina al fallimento. Alla fine, furono rispettivamente De Tomaso e Peugeot a rilevare e salvare le due aziende.
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