Lamborghini Diablo, la Casa celebra la coupé V12 degli anni '90

Lamborghini Diablo, la Casa celebra la coupé V12 degli anni '90

Prima Lambo a trazione integrale e prima Roadster V12 del brand, la Diablo è stata la supercar del passaggio della Casa di Sant'Agata verso la modernità

di Redazione

02.09.2022 ( Aggiornata il 02.09.2022 09:24 )

Il 2023 sarà un anno speciale per Lamborghini, che celebrerà i 60 anni dalla nascita del Marchio, ma anche del suo iconico motore V12. Un'epopea, quella del propulsore a 12 cilindri a V, iniziata già con la prima Lambo, la 350 GT, e proseguita fino ai giorni nostri con la Aventador. In questi mesi di avvicinamento al 60° anniversario del V12, la Casa del Toro ha deciso di ripercorrere la storia dei modelli che hanno adottato questo motore, concentrandosi anche su supercar meno famose ma non per questo meno importanti per il Marchio. Tra loro la Diablo degli anni '90, potentissima e veloce, prima Lambo a offrire le quattro ruote motrici, diventando l'anticipazione di quelle che sarebbero state le supersportive del 2000. Ecco la sua storia.

Lamborghini Diablo, la prima sportiva dell'era moderna

Lamborghini Diablo, la prima sportiva dell'era moderna

Lanciata all'inizio degli anni '90 e prodotta fino al 2001, la coupé V12 è stata la prima Lambo integrale: eccola insieme alla sua erede Aventador e all'antenata Countach

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Lamborghini Diablo, la più veloce di sempre

Lanciata nel 1990 per sostituire la Countach, la Lamborghini Diablo non gode della popolarità dell'antenata, ma per la Casa di Sant'Agata Bolognese rappresenta un modello fondamentale nell'evoluzione del suo V12, e non solo. La Diablo, del resto, portava con sé tutto il DNA Lambo, a partire da nome ispirato a quello di un toro (El Diablo, allevato dal Duca di Veragua nel XIX secolo) fino ad arrivare allo stile, curato da Marcello Gandini, il designer della Miura e della stessa Countach. Anche le prestazioni erano del resto all'altezza dell'heritage Lambo, tanto che con i suoi 325 km/h di velocità massima divenne l'auto stradale più veloce della sua epoca.

Quanto al V12, la Diablo montava una versione evoluta di quello lanciato per la prima nel 1963, e portata per l'occasione fino a 5,7 litri di cilindrata, per una potenza di ben 492 cavalli con 580 nm di coppia. Numeri destinati ad aumentare con l'introduzione della seconda serie di Diablo del 1999, rivista esteticamente e con cilindrata aumentata fino a 6 litri, con la potenza cresciuta invece fino a quota 525 cv e 605 Nm. Un'evoluzione resa possibile anche dall'ingresso di Lamborghini nel Gruppo Volkswagen sotto il controllo di Audi, che ha dato alla Casa italiana le risorse per migliorare sostanzialmente il progetto Diablo.

La prima senza il tetto e con il 4x4

Tra le novità che hanno reso questo modello così significativo per Lamborghini c'è anche la trazione integrale, introdotta nel 1993 sulla Diablo VT (“Viscous Traction”, in quanto la trasmissione dal retrotreno all'avantreno avveniva attraverso l'interposizione di un giunto viscoso) e destinata a diventare un must per le sportive del Toro. Il sistema della Diablo prevedeva che la trazione rimanesse di base posteriore, ma con l'avantreno che, in caso di perdita di aderenza da parte delle ruote dietro, era in grado di trasferire fino al 20% della coppia all'avantreno. Altra importante innovazione furono le sospensioni a controllo elettronico, con cinque programmi di funzionamento preimpostati.

Nel '95 fu invece il turno della Diablo Roadster, ovvero la prima scoperta della Casa di Sant'Agata con motore a 12 cilindri. Dotata di tetto in carbonio removibile, era una vettura “targa”, soluzione ripresa poi anche sulla Aventador Roadster. La Diablo, poi, ha avuto anche una lunga carriera nel motorsport, nella sua versione da corsa sviluppata per il monomarca Super Sport Trophy, poi diventato il Lamborghini Supertrofeo che ancora oggi viene disputato con le Huracán.

Protagonista anche di film e videogiochi, la Diablo ha accompagnato la Casa del Toro fin nel terzo millennio, prima di lasciare spazio, nel 2001, alla Murciélago. E a distanza di oltre trent'anni dalla sua introduzione sul mercato, le sue innovazioni tecniche continuano a essere alla base dei modelli Lambo del presente, ma anche per quelli di domani. Con l'uscita di scena della Aventador, infatti, si apre un nuovo capitolo fatto di ibrido plug-in e maggiore efficienza, ma mantenendo inalterati i pilastri delle ammiraglie di Sant'Agata, come la trazione integrale, le varianti Roadster e, pur se affiancato dall'elettrico, l'iconico V12.

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