Con le sue originali scelte tecniche, la Classe A è stata o no l'uovo di Colombo fra le auto compatte? I dubbi in proposito sono cominciati fin dall'esordio della "rpiccola" monovolume Mercedes, che non per nulla ha subito nel corso degli anni una serie di modifiche di assetto, ai sistemi di controllo elettronico e alle dimensioni, cha hanno in parte rivisto i concetti iniziali e hanno eliminato i difetti emersi nel frattempo. La scelta, che pare ormai certa, di rendere più convenzionali i concetti tecnici della prossima monovolume compatta, rinunciando alla struttura a “sandwich” del telaio, è stata in gran parte dettata dalle possibili sinergie e dai costi di produzione, ma forse anche dal fatto che certi problemi in realtà non sono mai stati risolti fino in fondo.

Certo &egrave; che l&rsquo;attuale Classe A, frutto dell&rsquo;efficace restyling della seconda serie lanciata nel 2004, ha raggiunto il massimo livello dal punto di vista estetico e del confort. Le modifiche hanno interessato in primo luogo i gruppi ottici anteriori e posteriori, che ora appaiono pi&ugrave; armonici e meglio inseriti nel corpo vettura. La calandra, i paraurti e altri particolari ridisegnati hanno conferito alla Classe A un&rsquo;immagine ben equilibrata e davvero convincente, come non ha mai avuto in passato. Nell&rsquo;abitacolo le modifiche sono di minore portata e si limitano ai rivestimenti (in pelle sintetica e tessuto sulla versione di punta Avantgarde) e a pochi elementi secondari, mentre &egrave; stata riproposta l&rsquo;eccezionale versatilit&agrave; e funzionalit&agrave; degli interni, che avevamo gi&agrave; avuto modo di apprezzare.<h3>Il prestigio del marchio, la qualit&agrave; costruttiva e le dotazioni presentano unconto salato: pi&ugrave; di 25mila euro non sono certo pochi</h3>A livello tecnico &egrave; stata messa a punto una serie di affinamenti, che ha interessato in primo luogo l&rsquo;elettronica, e sono state proposte le nuove versioni BlueEfficiency. Che, grazie fra l&rsquo;altro allo spegnimento automatico del motore, riducono in modo significativo i consumi e l&rsquo;inquinamento. In attesa di provare queste nuove versioni, in consegna a partire da settembre, abbiamo verificato il comportamento della Classe A pi&ugrave; apprezzata sul nostro mercato, la 180 CDI (rappresenta il 50% delle &ldquo;A&rdquo; vendute), equipaggiata in questo caso con il cambio automatico Autotronic, che facilita ulteriormente la guida di un modello gi&agrave; studiato per affrontare il traffico con la massima agilit&agrave;. Il connubio appare riuscito, come del resto si verifica quasi sempre abbinando diesel e automatico. Il merito va ai 109 cv del 2 litri a gasolio e all&rsquo;ottima progressione assicurata dal cambio a variazione continua, che non manifesta gli strappi e la rumorosit&agrave; talvolta evidenti con alcuni automatici. Le prestazioni risultano cos&igrave; di buon livello e facili da ottenere: abbiamo raggiunto i 182,3 km/h, con un&rsquo;accelerazione da 0 a 100 in 11&rdquo; 53 e una ripresa molto progressiva, 8&rdquo;86 per passare da 80 a 120 km/ h. Valido anche il confort acustico (69,1/71,3 decibel a 130 km/h), mentre le sospensioni restano sostanzialmente rigide, pur essendo migliorate nettamente rispetto alla prima generazione della Classe A. Del resto questo assetto &egrave; il frutto del compromesso cui sono stati costretti i tecnici per assicurare un confort all&rsquo;altezza delle tradizioni Mercedes e una tenuta di strada adeguata. Il comportamento, grazie anche ai sistemi elettronici di controllo, risulta cos&igrave; affidabile e sicuro, ma non particolarmente divertente. Altro aspetto accettabile, ma non entusiasmante, sono i consumi. Con percorrenze di poco superiori ai 13 km/litro in autostrada e in citt&agrave;. Anche il prezzo non &egrave; logicamente fra i punti di forza di questo modello, ma &egrave; in linea con l&rsquo;immagine della vettura e con quanto offre in termini di contenuti tecnici, spazio interno e dotazioni: la A 180 CDI Avantgarde, protagonista della prova, costa 25.530 euro, ai quali vanno aggiunti 1.849 euro per il cambio automatico. La dotazione di serie, abbastanza completa, comprende fra l&rsquo;altro il climatizzatore, l&rsquo;accensione automatica delle luci, l&rsquo;ESP e l&rsquo;impianto hi-fi. Ma la vera arma vincente &egrave; la capacit&agrave; di carico, che pu&ograve; raggiungere i 1995 litri.<br /><img src="http://cdn.auto.it/images/2008/11/26/c_3_media_596408_immagine.jpg" alt="Mercedes Classe A" title="Mercedes Classe A" />

  <h3>Strumentazione Analogica</h3>Al centro del cruscotto, fra i classici strumenti analogici circolari che racchiudono un&rsquo;ampia serie di spie, &egrave; disposto il piccolo visore digitale nel quale vengono riportate varie indicazioni, fra cui quale marcia del cambio Autotronic &egrave; inserita. <h3>Posizione di guida alta e originale</h3><p>Il particolare telaio a sandwich della Classe A ha costretto i progettisti a studiare una posizione di guida rialzata, con le gambe piuttosto distese in avanti: ci si abitua alla postura, che per&ograve; non risulta ottimale. Il sedile ha un&rsquo;imbottitura rigida e offre un valido contenimento laterale. Il volante si regola in profondit&agrave; (optional) e altezza.</p><h3>Grande modulabilit&agrave; e capienza</h3><p>Il piano del bagagliaio pu&ograve; essere spostato in basso di 8 cm per aumentare la capienza o fissato pi&ugrave; in alto per formare un piano uniforme una volta abbassati i sedili, separatamente. Pu&ograve; essere asportato il cuscino dal lato destro per allungare il piano di carico fino a oltre 160 cm.</p><h3>Plancia elegante e ben rifinita</h3><p>Il design della plancia della Classe A &egrave; piacevole e i materiali dei rivestimenti sono di ottima qualit&agrave;. Fra gli optional figurano il navigatore satellitare e il cambio automatico Autotronic, montati sull&rsquo;esemplare protagonista della nostra prova.</p><h3>Dietro due posti comodi</h3><p>L&rsquo;abitabilit&agrave; &egrave; per 5 persone, ma sul divano possono essere trasportati comodamente solo due passeggeri, dato che il posto centrale &egrave; rialzato, ha un&rsquo;imbottitura pi&ugrave; rigida e poco spazio in larghezza. I due posti laterali sono invece ampi e confortevoli. Per tutti i passeggeri sono previsti poggiatesta a scomparsa.</p><br /><img src="http://cdn.auto.it/images/2008/11/26/c_3_media_596421_immagine.jpg" alt="Mercedes Classe A: Interni de luxe" title="Mercedes Classe A: Interni de luxe" />

Mercedes A 180 2.0 CDI Avantgarde 

Per la citt&agrave;, la Classe A va decisamente bene anche in autostrada, grazie alla ridotta rumorosit&agrave; aerodinamica e meccanica oltre che al valido compromesso raggiunto per l&rsquo;assetto. Sullo sconnesso la taratura sostanzialmente rigida delle sospensioni penalizza il confort di marcia, mentre la posizione alta riservata ai sedili e a tutto l&rsquo;abitacolo fa avvertire ai passeggeri un certo rollio sul misto affrontato a forte andatura. Ma nel complesso il confort offerto dalla monovolume Mercedes &egrave; soddisfacente, come dimostrano fra l&rsquo;altro i 65,9 decibel rilevati ai posti anteriori e i 68,8 a quelli posteriori a 100 km/h. La facilit&agrave; di guida &egrave; poi favorita, sull&rsquo;esemplare provato, dalla funzionalit&agrave; del cambio automatico Autotronic, studiato per migliorare in primo luogo la progressione in ripresa, accompagnata da una rumorosit&agrave; contenuta. <h3>Il confort &egrave; adeguato e le prestazioni sono convincenti.</h3>La logica di questo cambio predilige l&rsquo;inserimento dei rapporti pi&ugrave; corti in condizioni normali di marcia, per favorire l&rsquo;incremento immediato della velocit&agrave; senza dovere ricorrere a bruschi e ripetuti passaggi ai rapporti inferiori. La velocit&agrave; massima (182,3 km/h, contro i 181 e 186 all&rsquo;ora dichiarati rispettivamente per la A 180 CDI automatica e manuale) viene raggiunta in quinta, mentre nei due rapporti superiori &ldquo;di riposo&rdquo; si toccano i 169,8 km/h in sesta e i 166,9 in settima. Grazie all&rsquo;ottima funzionalit&agrave; del cambio risulta rilassante soprattutto la guida in citt&agrave;, accompagnata da consumi non proprio ridotti, ma nemmeno molto esagerati: ai 130 all&rsquo;ora autostradali abbiamo percorso 13,307 km/litro, in citt&agrave; 13,201 e nei tratti extraurbani 15,707 km/litro, mentre con la precedente A 180 CDI manuale, dotata dello stesso motore, avevamo rilevato rispettivamente 13,530, 12,490 e 15,612 km/litro. <h3>Specie in ripresa, grazie al cambioautomatico CVT consente rapporti prefissati per utilizzarlo in modalit&agrave; manuale</h3>Le riprese sono logicamente molto pi&ugrave; efficaci grazie al cambio Autotronic, specie utilizzando la funzione Sport, che permette di abbreviare ulteriormente i tempi di risposta. Per percorrere il chilometro riprendendo da 40 e da 80 km/h in Sport abbiamo impiegato 30&rdquo;67 e 27&rdquo;81, contro i 30&rdquo;71 e 27&rdquo;92 rilevati settando con il cambio nella funzione Confort. Le differenze fra le due logiche sono minime in ripresa, ma diventano pi&ugrave; evidenti in accelerazione: 11&rdquo;53 da 0 a 100 km/h e 33&rdquo;33 sul chilometro in Sport, contro i 12&rdquo;07 e 33&rdquo;84 in Confort: da pochi centesimi a mezzo secondo di vantaggio.te viene bloccata con decisione dall&rsquo;ESP, non disinseribile, che impedisce sul nascere anche l&rsquo;eventuale sovrasterzo in rilascio. Con questa costante sorveglianza elettronica e con le caratteristiche di base dell&rsquo;autotelaio la guida risulta quindi piuttosto neutra, priva di reazioni vivaci; non a caso &egrave; stato scelto uno sterzo tutt&rsquo;altro che diretto, proprio per evitare il rischio di brusche manovre. Alla sicurezza di marcia contribuisce l&rsquo;impianto frenante a 4 dischi, che dimostra una buona resistenza all&rsquo;affaticamento, ha un comportamento equilibrato anche su fondi differenziati e assicura spazi di arresto nella norma. La buona visibilit&agrave; &egrave; agevolata, sul nostro esemplare, dal Park Assisit (optional), che manovra la macchina in modo semiautomatico: una volta impostata la modalit&agrave; di ricerca parcheggio con il trip computer, i dieci sensori (sei davanti e quattro dietro, attivi fino a 35 km/h) misurano lunghezza e profondit&agrave; della possibile area di sosta, indicando al guidatore, con due frecce sul display, da che lato della strada accostare. <h3>Semplice e comodo il cambio automatico</h3>A questo punto basta mettere la retro, accettare la manovra con uno dei tasti al volante e lavorare di gas e freno: il volante si muove da s&egrave; grazie a un motorino a controllo elettronico. E basta uno spazio di appena 1,30 metri superiore alla lunghezza della vettura (quindi, un &ldquo;buco&rdquo; di cinque metri e 18) perch&eacute; il sistema decida che l&igrave; ci stai. Una mossa alla portata di pochi, esperti parcheggiatori.<br /><br /><img src="http://cdn.auto.it/images/2008/11/26/c_3_media_596411_immagine.jpg" alt="Mercedes A 180 2.0 CDI Avantgarde " title="Mercedes A 180 2.0 CDI Avantgarde " />

Mercedes A 180 2.0 CDI Autotronic

Rilevamenti e Tecnica

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