<div class="bott_leggi_e_scrivi"> <a href="http://www.auto.it/cerca/listino/nuovo?modello=414&amp;prezzo=0&amp;consumo=0&amp;marca=1&amp;segmento=0&amp;cilindrata=0&amp;alimentazione=0"> </a> </div>
Servono occasioni importanti, per scomodare la storia. E il debutto del nuovo quattro cilindri turbo benzina ha rilievo sufficiente per giustificare il ritorno di una cifra, 1750, che porta con sé il ricordo di parecchie stagioni felici, in casa Alfa Romeo. E poi, era tempo che nel “Made in Italy” non si trovava traccia di propulsori a benzina realmente nuovi: lacuna colmata dall’arrivo di un motore ricco di contenuti, dall’iniezione diretta al lavoro fatto per eliminare i punti deboli della sovralimentazione. Prima ad accoglierlo tra le Alfa è naturalmente la famiglia delle 159, che nella Sportwagon continua a trovare la sua espressione migliore. Grazie a un’immagine che mostra di poter reggere l’usura del tempo, oltre che a una qualità che segnala progressi confortanti. Non è un mistero che questo sia stato a lungo un problema, per la 159 come per tutte le Alfa “made in Pomigliano”, tanto da portare a una chiusura dell’intera fabbrica per ben tre mesi, l’anno scorso, allo scopo di riqualificare impianti e (soprattutto) dipendenti.

I risultati non sono mancati, e i contenuti della vettura in prova per certi versi lo confermano. Anche se occorre realisticamente ammettere che la strada da percorrere &egrave; ancora lunga, prima di poter pensare seriamente di combattere ad armi pari con le regine del mondo premium. C&rsquo;&egrave; poco da eccepire, per esempio, per quel che riguarda la qualit&agrave; esecutiva della carrozzeria, che si tratti della verniciatura o della precisione degli accoppiamenti; peccato solo per lo scorrimento ( rumoroso) del cristallo lato guida evidenziato sul nostro esemplare. All&rsquo;interno, invece, qualche problema resta: su un prodotto da oltre 30mila euro non &egrave; accettabile vedere fasci di cavi spuntare da dietro la plancia o da sotto i sedili. Senza contare che l&rsquo;opacit&agrave; di molti rivestimenti sintetici li fa apparire peggiori di quanto non siano in realt&agrave;. Va aggiunto che la Sportwagon, al pari dell&rsquo;intera famiglia 159, si appresta a vivere la seconda parte del suo ciclo di vita senza beneficiare degli interventi di restyling normalmente utilizzati per contenere il declino. Interventi che pure erano stati pianificati in origine (e successivamente cancellati) e che magari avrebbero potuto porre rimedio ad alcune lacune croniche: certo, migliorare l&rsquo;abitabilit&agrave; posteriore senza costosi interventi strutturali non sarebbe stato facile, ma si poteva quanto meno sperare di trovare il modo di regalare qualche ripostiglio in pi&ugrave; a guidatore e passeggeri. Lo stesso lavoro di miniaturizzazione, che ha coinvolto tutti i fornitori di componenti allo scopo di limitare l&rsquo;eccesso di peso che la vettura si porta appresso, alla fine ha avuto effetti marginali, a giudicare dai risultati della bilancia. &Egrave; vero, per contro, che la 159 beneficia di un equipaggiamento arricchito, ma anche in questo caso non tutte le soluzioni soddisfano appieno: il discorso riguarda per esempio la grafica del sistema di navigazione, piuttosto datata, o la logica dei sensori di parcheggio, che incomprensibilmente non smettono di cinguettare, una volta che si &egrave; disinnestata la retromarcia. Si obietter&agrave; che questi sono dettagli e quando si parla di Alfa le attenzioni vanno rivolte soprattutto al suo cuore sportivo. Che nella circostanza, come si diceva in apertura, di attenzioni mostra di meritarne per davvero. Anche se l&rsquo;incidenza dei motori a benzina sui volumi di vendita resta marginale, almeno in Italia. E dunque, al nuovo 1750 del Biscione non si possono chiedere miracoli. Piuttosto, l&rsquo;esperienza condotta sulla 159 deve servire a svezzarlo, a far crescere quello che dev&rsquo;essere il primo tassello di una famiglia di motori che rimetta le Alfa in condizioni di reggere il confronto con le migliori. <img src="http://cdn.auto.it/images/2009/07/29/c_3_media_860278_immagine.jpg" alt="Alfa 159 Sportwagon 1750 TBi" title="Alfa 159 Sportwagon 1750 TBi" />

<h1>Alluminio sopra e sotto</h1>
Il posto di guida risulta molto avvolgente (e un po&rsquo; infossato). In evidenza la pedaliera in alluminio, al pari delle finiture utilizzate sulle razze del volante e sulla colonna centrale. Che ospita il sistema di navigazione, a richiesta: schermo ampio, grafica datata.
<h1>Display e cornici Il rosso domina</h1>
Profili lucidi all&rsquo;esterno, cornici rosse dentro i quadranti principali della strumentazione. Che finiscono per confondersi un po&rsquo; col fondo scala (bianco) del contagiri. Sempre in rosso l&rsquo;illuminazione del display centrale, a messaggi variabili. Restano a centro plancia gli indicatori secondari, manometro della pressione turbo compreso. &nbsp;
<h1>Profilati al punto giusto</h1>
Ampia la movimentazione dei sedili (con a richiesta i comandi elettrici e relativa memoria): sono corretti nella profilatura e curati nell&rsquo; occultamento delle guide. Sul raffinato rivestimento in pelle spicca il logo rosso con lo stemma del Biscione.&nbsp; &nbsp;
<h1>Quattro vani tutti da sfruttare</h1>
Il vano della Sportwagon non sar&agrave; il massimo quanto a funzionalit&agrave; (anche per la soglia rialzata), ma rivestimento e dotazione sono all&rsquo;altezza. Utili i 4 vani ricavati nei fianchi. &nbsp;
<h1>Gli sci a bordo</h1>
La zona posteriore conserva le caratteristiche conosciute, a partire dalla modesta disponibilit&agrave; di spazio longitudinale, in relazione alle dimensioni della vettura. Al centro, il bracciolo corredato di vano passante per il carico.
 <img src="http://cdn.auto.it/images/2009/07/29/c_3_media_860294_immagine.jpg" alt="Alfa 159 Sportwagon 1750 TBi" title="Alfa 159 Sportwagon 1750 TBi" />

Dimenticate i borbottii di un tempo: la nuova formula del cuore sportivo &egrave; quanto mai discreta, ben lontana da quella dei bialbero Alfa Romeo del tempo che fu. Sar&agrave; per via del turbocompressore, sta di fatto che la voce del motore si sente appena, al minimo come in accelerazione piena, al punto da offrire scarso preavviso dell&rsquo;avvicinarsi del limitatore. Che peraltro arriva piuttosto presto, solo un attimo dopo che la lancetta del contagiri ha tagliato il traguardo dei seimila. Troppo presto, verrebbe da dire, per potersi meritare sino in fondo la succitata qualifica di &ldquo;cuore sportivo&rdquo;, e soprattutto per consentire allunghi sufficienti a regalare qualche secondo di emozione. Per altri versi, invece, il motore non manca di credenziali adeguate, almeno in un&rsquo;ottica che vede il turbo al servizio della guida per il maggior tempo possibile, con conseguente scomparsa delle fastidiose (o coinvolgenti, dipende dai punti di vista) botte di boost dei tempi andati. Attenzione comunque a non scambiarlo per un turbo soft: qui la sovralimentazione &egrave; consistente, intensa. &Egrave; vero che comincia molto in basso, gi&agrave; prima che la lancetta del contagiri prenda quota 1500, che per la cronaca significa meno di 80 orari, in sesta. Ma poi spinge con grande progressione, assicurando un bel ritmo all&rsquo;aumento dei giri. Soprattutto, &egrave; stato limato parecchio il tempo che passa fra la pressione sul gas e il concretizzarsi della risposta del motore. Che qualche volta, ai regimi intermedi, arriva un po&rsquo; in due tempi, ma &egrave; comunque tanto decisa da consentire di riprendere ritmo con ottimo piglio dimenticandosi del cambio. Insomma, il motore c&rsquo;&egrave; e permette di tenere alto il passo. Se i riscontri nelle prestazioni fondamentali, velocit&agrave; massima e accelerazione, alla fine sono inferiori alle aspettative, lo si deve prevalentemente alla massa, sempre un po&rsquo; eccessiva, della Sportwagon, e a un&rsquo;aerodinamica che paga pegno all&rsquo;esercizio stilistico. Alla fine, a deludere &egrave; soprattutto la punta velocistica, che con 200 cv a disposizione ci si aspetterebbe ben pi&ugrave; elevata. Detto questo, va anche rimarcato che comunque il motore non manca del carattere necessario per tenere allegra la marcia senza doverlo spremere a fondo, e tutto sommato senza pagare dazi esorbitanti in materia di consumo. Che ovviamente varia molto in relazione alla violenza con cui si muove il piede destro. Mediamente si riescono a ottenere percorrenze nell&rsquo;ordine dei 9 km/litro. E si va anche un po&rsquo; pi&ugrave; in l&agrave;, se si dedica un minimo di attenzione ai movimenti della lancetta nel manometro del turbo. Inoltre, l&rsquo;indole del 1750 Alfa non manca delle caratteristiche di civilt&agrave; cui oggi nessuno intende pi&ugrave; rinunciare: le vibrazioni sono sostanzialmente assenti e, in generale, la risposta del propulsore, per quanto corposa, dispone della fluidit&agrave; necessaria a rendere gradevole la permanenza a bordo. <img src="http://cdn.auto.it/images/2009/07/29/c_3_media_860280_immagine.jpg" alt="Alfa 159 Sportwagon 1750 TBi" title="Alfa 159 Sportwagon 1750 TBi" />

L'iniezione diretta di benzina, doppio variatore di fase continuo, nonch&eacute; ovviamente turbocompressore. Ma il vero punto di forza del nuovo 1750 sviluppato da Fiat Powertrain sta nell&rsquo;innovativa centralina di gestione dei parametri di funzionamento del motore e nel relativo software. Con particolare attenzione, oltre che alla fasatura dell&rsquo;iniezione, alla definizione di angolo e tempi di incrocio nelle valvole. Obiettivo primario, disporre di un flusso d&rsquo;aria diretto dall&rsquo;aspirazione allo scarico, al fine di attivare in tempi brevissimi il turbocompressore. In pratica, la chiusura dello scarico viene ritardata, mentre viene anticipata l&rsquo;apertura dell&rsquo;aspirazione al fine di ottenere una post combustione dei gas di scarico e di fornire gas caldi al turbocompressore. Il tutto per favorire una maggiore velocit&agrave; di rotazione della turbina e, soprattutto, di cancellare l&rsquo;abituale turbo lag. In proposito, Fiat Powertrain dichiara tempi di risposta dimezzati, mentre la coppia massima risulta incrementata soprattutto ai regimi pi&ugrave; bassi: oltre 32 kgm a 1400 giri, quando la sovralimentazione garantisce 2,4 bar assoluti. Per altro verso, la potenza massima viene raggiunta a un regime relativamente contenuto, 4750 giri, per poi restare costante sino a 5500. Come detto, il motore utilizza l&rsquo;iniezione diretta di benzina con alimentazione ad alta pressione (150 bar) e iniettori a 7 ugelli. Per parte sua, il turbocompressore presenta collettore e turbina realizzati in acciaio microfuso, in grado di reggere temperature dell&rsquo;ordine di 1020- C. Dal punto di vista strutturale vanno segnalate la scelta di una configurazione a corsa corta, il disegno delle camere di combustione teso a offrire un&rsquo;ampia area di &ldquo;squish&rdquo; e il rapporto di compressione relativamente elevato, per un motore sovralimentato. Che oltretutto riesce a soddisfare i limiti Euro5 facendo ricorso a un catalizzatore relativamente piccolo. Al fine di limitare i consumi, si &egrave; lavorato molto sulla riduzione delle perdite per attrito: pistoni con fasce elastiche a carico tangenziale ridotto, bilancieri a rullo. Il propulsore &egrave; abbinato a un cambio manuale a sei rapporti e va a innestarsi sull&rsquo;abituale meccanica della 159. Fra i suoi tratti distintivi meritano di essere ricordati le sospensioni anteriori a quadrilateri e il servosterzo che resta fedele alla classica idroguida. Per questa versione l&rsquo;impianto frenante mette a disposizione quattro dischi ventilati, davanti con pinza fissa in alluminio a quattro pistoncini, dietro con pinza flottante. Da ricordare, infine, il lavoro di riduzione dei pesi condotto nel corso della vita del modello, che porta oggi l&rsquo;Alfa a dichiarare un centinaio di kg in meno, rispetto alle origini. Un dato che peraltro trova conferma soltanto parziale nelle verifiche sul campo, che hanno visto la Sportwagon sempre ampiamente al di sopra dei 1600 kg. <img src="http://cdn.auto.it/images/2009/07/29/c_3_media_860291_immagine.jpg" alt="Alfa 159 Sportwagon 1750 TBi" title="Alfa 159 Sportwagon 1750 TBi" />

Alfa 159 Sportwagon 1750 TBi

Interni

Alluminio sopra e sotto

Display e cornici Il rosso domina

Profilati al punto giusto

Quattro vani tutti da sfruttare

Gli sci a bordo

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