Volkswagen Sharan 2.0 TDI DSG, il valore della qualità

Rilevamenti e Tecnica

Fra le raffinate soluzioni presenti nella Sharan 2.0 TDI 140 cv spicca il catalizzatore SCR, che grazie all’additivo AdBlue riduce drasticamente le emissioni di ossido di azoto. È un dispositivo sempre più diffuso nei diesel più raffinati, ma di cui in realtà si parla poco, forse perché l’additivo è composto in gran parte da urea, sostanza strettamente legata all’urina. La Sharan è dotata di un serbatoio di 17 litri riservato a questo additivo, che assicura un’autonomia di 15.000 km prima di effettuare il rabbocco.
Il turbodiesel 4 cilindri, 16 valvole, di 2 litri, è dotato del sistema di iniezione common rail con pressione fino a 1800 bar, che ha preso il posto sui motori del gruppo VW del sistema pompainiettore. Queste soluzioni hanno contribuito a ridurre le emissioni inquinanti e i consumi rispetto alla generazione precedente, grazie anche al sistema Start/Stop, che spegne il motore nelle soste ai semafori, unito al sistema di recupero dell’energia in frenata e decelerazione, che agevola alternatore e batteria. Incide sui consumi anche la migliore aerodinamica, con il Cx di 0,299, inferiore del 5% rispetto al modello precedente.
Va poi sottolineata la maggiore rigidità torsionale e statica della Sharan, al top fra le monovolume e nettamente superiore alla serie precedente. Rispetto a questa il peso della scocca e della carrozzeria è stato ridotto del 10%, portandolo a 389 kg, nonostante le maggiori dimensioni (22 cm in più di lunghezza e 9 di larghezza), grazie soprattutto all’utilizzo di acciai formati a caldo. L’esemplare provato monta poi il raffinato cambio elettroattuato DSG a 6 rapporti, a doppia frizione, proposto in alternativa al manuale a 6 marce.o