24.08.2011 ( Aggiornata il 24.08.2011 13:22 )
Non v'è dubbio che look e reale dinamismo ottenuti con questa RDesign leghino in maniera particolare: la wagon svedese mantiene quel che promette, offrendo un’esperienza di guida sportiva tra le più rilevanti nel segmento. L’assetto sposa senz’altro la linea rigida, ma al contempo non impone sacrifici eccessivi alla schiena dei passeggeri conservando un molleggio adeguato a filtrare con sufficiente efficacia la maggior parte delle sollecitazioni, anche grazie ad ammortizzatori lievemente più morbidi in estensione che “alleggeriscono” i passaggi sulle asperità.
Non di meno, con uno stile di guida brillante si intuisce subito il comportamento diretto dell’auto, quasi solleticando una punta di nervosismo: questo per via di un avantreno assai caricato, molto pronto a variare la traiettoria impostata, col passaggio dell’appoggio sulla nuova linea altrettanto veloce nonostante il rollio resti avvertibile, sia pur in forma molto contenuta. Una caratteristica che conferisce, insomma, immediatezza alla vettura, che in special modo sul misto guidato si lascia condurre con ritmo molto sostenuto e senza fatica, coinvolgendo il conducente in una “danza” rapida quanto appagante.
Sul veloce, invece, ci si trova almeno inizialmente a dover guidare con più attenzione, non aiutati da una sterzata molto pronta e ben calibrata quanto a “peso” tra le mani, ma anche troppo poco precisa in relazione alla reattività dell’autotelaio. In realtà la stabilità è consistente, ma serve prendere un po’ la mano sul volante — da tenere con morbidezza — nonché prendere le misure all’avantreno. Il posteriore resta peraltro sempre ben saldo al suo posto, ed in ogni caso la sofisticazione dei controlli di stabilità e trazione scongiura qualsiasi rischio dinamico. Ottima anche la risposta della trazione integrale, con la spinta posteriore che interviene progressivamente ma molto rapidamente senza farsi “sentire”, migliorando tra l’altro traiettoria e motricità in uscita di curva.
Motore e cambio sono anch’essi della partita, pur senza brillare tra gli elementi meglio riusciti del “pacchetto”. Il cinque cilindri turbodiesel offre una risposta pronta e progressiva su un ampio arco di erogazione, accompagnando i regimi più elevati con la caratteristica tonalità rauca che non dispiace; perde però un filo di smalto già verso i 4000 giri e risulta più romboso e meno vellutato rispetto ad altre unità. Il cambio con classico convertitore va benissimo per confort e relax, offrendo anche una selezione sequenziale di una certa rapidità, ma nell’ottica del piglio sportivo di questa versione manca di quel comportamento diretto e istantaneo proprio dei doppia frizione o di pochi automatici a convertitore di coppia di ultimissima generazione.
Le prestazioni rilevate sono peraltro consistenti, in tutti i settori. Lo scatto da fermo è incisivo anche fino ai 100 km orari e permette un allungo consistente alle andature più elevate (si toccano i 180 km/h da fermo già dopo 860 metri), la velocità massima risulta altrettanto elevata e le riprese mostrano una bella reattività anche impegnando la meccanica dalle andature più “pigre”. Il 2.4 ritoccato in coppia e potenza proprio questa primavera non può che aggiungere uno spicchio in più di brio, mentre per sognare lo scatto da fermo ai 100 km/h sotto i 7” restando sul diesel non c’è che da attendere la versione Hybrid Plug-In che vedremo il prossimo anno: una breve, prima presa di contatto con il prototipo finale in occasione del recente Michelin Challenge Bibendum ne ha mostrato il forte potenziale non solo sul fronte consumi ed emissioni, ma anche in chiave prettamente dinamica.
Quanto al potenziale reale del pieno di carburante sulla “nostra” V60 D5 AWD, le percorrenze rilevate mostrano percorrenze che tengono il passo della concorrenza più recente (ad esempio la Peugeot 508 SW GT): in extraurbano si toccano i 15 km/l ed in città si resta su un più che accettabile valore di 11,6 km/l, mancando giusto qualcosina nella media autostradale (12 km/l, le migliori fanno un po’ più di 13).
Considerata anche la presenza del cambio automatico e della trazione integrale, questi valori assumono ancor più spessore. Bene nel complesso anche il confort acustico, anche se la rumorosità è lievemente più alta alle basse andature ed il motore lascia sempre in po’ avvertire la sua rombosità: molto in accelerazione, sommessa ma avvertibile ad andatura costante oltre i 130 km orari. Di qualità assoluta invece il confort... mentale del conducente, grazie al pacchetto di ausili alla guida in grado realmente di fare la differenza, specie in relazione al cruise control attivo e all’avviso di corsia impegnata.
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