Toyota Auris Hybrid, costa come un diesel, fa 20 km/litro

Toyota Auris Hybrid 1.8 VVT-i

di Redazione

03.06.2013 ( Aggiornata il 03.06.2013 09:39 )

Presentazione

Anche quando si parte con le migliori intenzioni, ossia quelle di voler acquistare un modello che si distingua per il minor impatto ambientale possibile, la buona volontà viene spesso messa a dura prova: il minimo che ci si possa aspettare è che la variante ecologica dell’auto che vorremmo sia più costosa, spesso sensibilmente, di quella tradizionale; a ciò si può inoltre aggiungere qualche preoccupazione di tipo tecnico, sulla praticità e sull’affidabilità del “sistema alternativo” scelto.

Nel caso della nuova Toyota Auris con motorizzazione ibrida (le cui consegne sono iniziate proprio in questi giorni), tuttavia, queste riserve sono del tutto superate, eliminate. Già guardando subito al prezzo, si nota come quello ufficiale di listino della Auris Hybrid: 19.350 euro, vicino a quello delle pariclasse diesel.

Per quel che riguarda il sistema ibrido adottato, che vede la coabitazione di un 1.8 a benzina da 99 cavalli assieme a un propulsore elettrico da 82 cavalli (ma la potenza totale di punta è di 136 cv) confluenti in una trasmissione automatica a variazione continua, può essere considerato tutto fuorché immaturo o poco collaudato: da quando tale schema ha debuttato sulla prima Prius ibrida, infatti, sono ormai passati 15 anni.

Un traguardo non da poco, reso possibile anche dal fatto che la Toyota è stata fra le prime Case a credere (e a investire...) su questo genere di propulsione. Una scelta tecnica in cui il motore elettrico non figura da semplice comprimario che aiuta quello termico quando serve: la sua azione è quasi continua e per esempio in partenza è sempre il primo ad agire, sfruttando così la sua tipica ottima coppia di spunto e al contempo consente di lasciare a riposo il motore termico per contenere i consumi. Poi in base alla velocità e alla potenza richiesta, cioè in funzione di quanto si pesta sull’acceleratore, interviene automaticamente e in modo appena avvertibile il quattro cilindri classico.

Che in realtà, anch’esso tanto “classico” non è: ma vedremo più nel dettaglio le caratteristiche tecniche e quelle di guida nelle apposite sezioni. Qui basti ricordare che in 15 anni il sistema è stato perfezionato e che in questa ultima proposta ha visto lo spostamento del pacco batterie, sempre al nichel, dalla parte inferiore del baule dov’era nella precedente Auris ibrida, fin sotto i sedili posteriori. Una scelta che va a beneficio sia della guidabilità, sia della capacità di carico, ora invariata rispetto ai modelli normali.

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