Skoda Rapid 1.6 TDI Ambition, perfetta auto da famiglia

Prestazioni

Avendo oramai chiarito che quella tra la Rapid, chi la sceglie e l’argomento budget è una triangolazione vincente, iniziamo a valutarne le qualità stradali dando il numero comunque più importante per chi si orienta su un diesel: il consumo.

Bene, con il 1.6 TDI 105 cv la nostra Skoda ha fatto segnare una media reale di 19,210 km/ litro, con una punta record di 24,530 ai 90 all’ora costanti. Anche tirandoci all’inverosimile (cioè, nella guida al limite) si scende appena sotto i 9; in condizioni medie ci siamo fatti bastare un pieno per 1.057 chilometri. E tutto questo senza nemmeno lo Start&Stop. Sono risultati decisamente buoni, specie considerando che 12 quintali abbondanti sulla groppa comunque da tirarseli dietro ce li ha. E che in cambio di tanta parsimonia non affligge il conducente con un’indole pigra, giacché il turbodiesel, lungi dall’essere sportivo, è tonico quanto basta a cavarsela con disinvoltura e persino con una certa verve in tutte le situazioni.

Facendo globalmente meglio di quanto promette la Casa. Il che vale, di pochissimo, per la velocità massima (190,8 km/h contro 190) e, con maggiore evidenza, per l’accelerazione, con lo scatto 0-100 km/h coperto in 9”87 anziché in 10”6. Anche in ripresa, nononostante una rapportatura piuttosto lunga delle cinue marce, la Rapid si disimpegna egregiamente, e sono rare le volte in cui si è costretti a scalare per salire di ritmo in un sorpasso. La chiudiamo coi numeri segnalando un’efficace insonorizzazione, quanto le basta autostradale. I valori tendenzialmente più alti dietro che davanti si spiegano anche con la limitata qualità dell’isolamento dei passaruota, affidato a coperture di plastica più rombose rispetto agli archi in riciclato tessile.

Anche gli spazi di frenata, malgrado l’impiego di ormai desueti tamburi posteriori, sono perfettamente in linea con quanto è lecito attendersi da una compatta di una categoria per la verità piuttosto trasversale, visto che di berline a tre volumi sotto i quattro metri e mezzo ce ne sono pochissime, ed è per questo che nel tabellone delle pagine seguenti non troverete indicata alcuna rivale diretta di riferimento. Le sensazioni al pedale sono rassicuranti, tantopiù che l’impianto appare efficace a freddo e resistente alla fatica. Quanto al comportamento stradale, la Rapid è una macchina nel suo insieme riposante ed equilibrata in ogni componente.

Il quattro cilindri common rail, come la stragrande maggioranza dei diesel della famiglia Volkswagen, è parecchio elastico ma anche un poco ruvido e ha una bella spinta ai bassi come appunto dimostrano i dati riferiti alla ripresa (80-120 in 11”79). L’assetto è il classico compromesso tra confort e rapidità negli inserimenti da auto da famiglia. Le irregolarità del fondo vengono filtrate con adeguata efficacia, il rollio c’è ma senza eccessi, idem dicasi per il sottosterzo che viene comunque limitato con una certa solerzia dal controllo di stabilità, altrettanto rapido nel correggere gli allargamenti del retrotreno conseguenti a repentini trasferimenti di carico. Una macchina facile e sincera, insomma, di quelle che appena ci sali non ti fa un effetto particolare salvo quello che ti sembra di averla guidata da sempre, e questa è una sensazione molto rassicurante per un modello destinato a un’utenza eterogenea.

Piacevole anche il cambio, con innesti che ci sono parsi più dolci di quanto di solito non avvenga sui manuali di origine Volkswagen, e lo sterzo, ennesimo comando “salomonico” agile in manovra e preciso sui curvoni. Anche se qui dobbiamo dire che lo avremmo preferito con un maggior carico sul veloce, situazione in cui invece consegna la sensazione di una avantreno leggero a cui comuque ci si abitua alla svelta.