06.11.2013 ( Aggiornata il 06.11.2013 09:40 )
L’esperimento è già stato portato a termine con successo da BMW. Avete presente la X6? È una X5, ma costa di più, ha un posto in meno e il baule più piccolo. Perché mai comprarsela, si chiedevano in molti?
E mentre questi erano ancora lì a domandarsi che senso avesse quel “suvvone” stile coupé, a Monaco stappavano le bottiglie di champagne festeggiando quasi 150mila unità vendute in tutto il mondo. Ora tocca alla Paceman. Che è una Mini Countryman, ma costa di più, ha due porte in meno e un baule più piccolo.
Se tanto ci dà tanto, l’ennesimo modello dell’ormai sterminata famiglia Mini potrebbe teoricamente ottenere un successo analogo, o quantomeno simile, a quello della X6. Anche se in questo caso c’è una discriminante, e una soltanto, che cambia le carte in tavola rispetto al paragone con l’operazione BMW X6: tre porte anziché cinque, che in effetti sono uno svantaggio in termini di praticità (far salire quelli dietro, gestire portiere anteriori più lunghe e più pesanti), ma è anche vero che il rimedio a tutto questo esiste e si chiama, manco a dirlo, Countryman. Insomma, se non avete bambini o robe ingombranti da caricare e vi solletica l’idea di una coupé rialzata — oppure di un Suv abbassato, dipende da dove la si guarda — la Paceman è l’auto giusta e non esiste nient’altro di simile.
O meglio, esiste ma è posizionata leggermente più in alto per dimensioni e prezzi: si chiama Range Rover Evoque Coupé e segue la stessa filosofia di vita. Viceversa, se la praticità è una discriminante troppo importante, meglio restare sul tradizionalista e accontentarsi, tra virgolette, di una bella Countryman. Inquadrato a livello commerciale l’oggetto misterioso, è interessante soffermarsi a osservare come siano stati abili i designer nell’opera di trasformazione della vettura.
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Mini Paceman Cooper SD ALL4, la nipote della BMW X6
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