Arriva il SUV compatto anche per la Casa giapponese: con doti di design, sicurezza, dotazione e consumi

Anche la Mazda ha fatto il suo ingresso nel crescente e combattivo settore delle SUV compatte, e lo ha fatto con un modello che non ha lasciato per nulla indifferente il mercato: parliamo della CX- 3, in commercio da maggio e andata presto a saturare le liste d’attesa di quanti si sono lasciati ammaliare non solo dalle forme, ma anche dalle dotazioni con le quali viene offerta. Perché in quasi 30 centimetri in meno rispetto alla CX-5 (428 contro 456) la “piccola” si propone con una nutrita serie di accessori mirati soprattutto ad aiutare la sicurezza di guida. Il tutto senza rinunciare a concetti stilistici che, sempre seguendo la filosofia “Kodo” che identifica il design più recente dei modelli Mazda, hanno definito una carrozzeria molto decisa e per questo anche piuttosto interessante.GIÀ VINCITRICE del Red Dot Design, questa linea fonde alcuni elementi classici del genere - come i passaruota e i profili inferiori neri - con una parte superiore dai tratti decisi (specie nel frontale) ma anche sinuosi in particolare nella linea di cintura. I montanti arretrati conferiscono maggior presenza al volume che contiene il propulsore, che nel caso della vettura provata è il 1.5 turbodiesel 16 valvole da 105 cavalli. Questo si affianca alle due varianti a benzina di 2 litri da 120 e 150 cv, mirando più alla sobrietà dei consumi che alle prestazioni. Inoltre nel caso specifico si abbina alla trasmissione automatica a sei rapporti gestibili manualmente anche dal volante (un optional da 1.750 euro) oltre che alla trazione integrale. Entrambe le soluzioni relative alla trasmissione sono ottenibili solo con l’allestimento di vertice, cioè l’Exceed, per il quale dovremo prevedere 24.750 euro nel caso della 2WD e 26.750 euro in quello della 4WD, sempre con il 1.5 Skyactive-D a gasolio. Segnaliamo che con questa motorizzazione è previsto anche l’allestimento Evolve al prezzo di 21.900 euro. In questo caso però rinunceremmo ai fari e ai fendinebbia a Led, oltre ad alcuni sistemi come quelli che automatizzano luci e tergi, ma anche quello che avverte la fuoriuscita dalla corsia; come pure ai vetri posteriori scuri, ai cerchi da 18” (per dei 16”) e a tanti altri gadget elettronici (su tutti i sensori di parcheggio e la telecamera posteriore) che alla fine pensiamo non giustifichino il risparmio.IN ENTRAMBI i casi sono tuttavia presenti numerosi aiuti alla guida che incrementano la sicurezza attiva e passiva: dunque i vari controlli di trazione, stabilità e frenata, ai quali si aggiungono 8 airbag, il monitoraggio della pressione dei pneumatici, per arrivare al sistema “intelligente” di frenata automatica in città. Scegliendo fra gli optional (non numerosi, a questo punto) il pacchetto i-Activsense Technology aggiungeremo la frenata “intelligente” anche in autostrada, nonché gli abbaglianti automatici e i controlli dell’angolo cieco e del perimetro posteriore quando si fuoriesce dal parcheggio, oltre al cruise control adattivo. Per non dilungarci in un semplice elenco, rimandiamo anche stavolta alla tabella qui a fianco per maggior precisione e completezza, ricordando che fra gli optional possibili (ed effettivamente presenti sulla CX-3 provata) c’è anche il navigatore che viene integrato nel sistema MZD Connect che fa capo al display centrale da 7 pollici, in piena plancia.Quest’ultima si distingue per un design decisamente mirato al conseguimento della maggior semplicità possibile. Così una bocchetta della ventilazione (quella centrale destra) è stata addirittura “mimetizzata” nella modanatura; inoltre tutti i “bottoni” che normalmente troveremmo al di sopra delle tre manopole per la climatizzazione, sono stati spostati sul tunnel assieme al cosiddetto HMI Commander, cioè il “manopolone” con cui si comanda il centro multimediale del display. In questo caso troviamo vari inserti in pelle con doppie cuciture, che si miscelano a inserti tipo carbonio anche sulle portiere e che riprendono quelli sui sedili. Anche questo è un optional: si tratta dei rivestimenti in pelle bianca traforata che si alternano a quelli scamosciati Lux Suede, assieme al riscaldamento elettrico dei sedili. NELL’OTTICA GENERALE di semplicità, si inserisce anche il quadro degli strumenti, davvero minimalista: al centro troviamo l’unico indicatore analogico, quello del contagiri, che in basso a sinistra integra il tachimetro digitale; mentre le due “ali” offrono la quantità di carburante, il chilometraggio e poco più. In realtà viene parecchio in aiuto, anche perché molto pratico, il cosiddetto Active Driving Display: un piccolo ma efficace head-up display che si apre sovrapponendo le indicazioni alla base del parabrezza.

A TUTTO LED Nella variante top, la Exceed, la CX-3 offre i fari anteriori &ldquo;full Led&rdquo; abbinati ai fendinebbia anch&rsquo;essi a Led. Pure la griglia davanti &egrave; specifica di questo allestimento, come la fascia cromata sottoporta.AGILE IN CITT&Agrave;Le dimensioni non esagerate e lo sterzo maneggevole rendono agile la CX-3 in situazioni urbane ma anche nei percorsi misti.EXCEED CON I 18 POLLICIl&rsquo;allestimento top Exceed prevede molti &ldquo;gadget&rdquo; di serie e fra questi le ruote da 18 pollici anzich&eacute; 16.DOPPIO SOUNDLo scarico doppio non &egrave; solo apparenza: solitamente silenzioso, in accelerazione il turbodiesel 1.5 ha un bel suono.SENZA MODALIT&Agrave;Il cambio automatico ottenibile a richiesta sulla CX-3 presenta 6 rapporti e &ldquo;palette&rdquo; al volante, ma non ha varie modalit&agrave;.&nbsp;

Minimalista e &ldquo;pulita&rdquo;La CX-3 ha una plancia semplice anche perch&eacute; molti comandi sono stati spostati sul tunnelTRAFORATI E SCAMOSCIATI I sedili di questa CX-3 presentano i rivestimenti optional con pelle bianca traforata e tessuto nero scamosciato Lux Suede. Le regolazioni sono manuali ma complete, manca solo quella lombare. POCO LARGHI DIETRO Comodi anche i sedili posteriori, ma c&rsquo;&egrave; poco spazio in larghezza e il quinto passeggero soffre il tunnel centrale. Molto alto poi il piano del baule (asportato nella foto) che copre un sottofondo di una decina di cm, limitando la capienza a 350/1260 litri.STRUMENTO SINGOLO (O QUASI) L&rsquo;unico strumento analogico nel quadro &egrave; il contagiri, che per&ograve; viene affiancato da vari altri indicatori e soprattutto da un pratico head-up display sopra la palpebra.

Come tante altre &ldquo;piccole SUV&rdquo; derivate da modelli pi&ugrave; borghesi (in questo caso la Mazda 2) anche la CX-3 offre subito un feeling da vettura &ldquo;normale&rdquo; e non certo da off-road. Pur senza regolazioni elettriche, si trova comunque facilmente una corretta posizione di guida, favoriti da sedili ben sagomati e pure dal fatto che la posizione del volante &egrave; meno &ldquo;obbligata&rdquo; del solito. Infatti non &egrave; cos&igrave; indispensabile che sia centrato visualmente con il quadro strumenti, perch&eacute; il display supplettivo trasparente (tipo head-up) &egrave; perfetto per quasi tutto: &egrave; fra i meno invasivi che abbiamo mai visto e se si ignora un po&rsquo; il contagiri non &egrave; un gran problema, col cambio automatico.L&rsquo;avviamento &egrave; a pulsante e per tutte le operazioni preliminari si pu&ograve; tenere la chiave in tasca. Piuttosto, ci vuole un po&rsquo; di &ldquo;pratica&rdquo; per metabolizzare opportunamente alcune caratteristiche d&rsquo;uso. Il cosiddetto HMI, l&rsquo;interfaccia di controllo che sposta tutti i comandi (compreso il volume della radio) sul tunnel, &egrave; peraltro il meno problematico. Ci ha dato pi&ugrave; fastidi il fatto che alle varie funzionalit&agrave; del sistema MZD Connect, che fa capo al display centrale, ci si arrivi spesso in modo poco diretto e&nbsp;non sempre intuitivo. Basti dire che la luminosit&agrave; ha sempre richiesto un certo impegno per la regolazione corretta (e non si pu&ograve; spegnere direttamente il display) e che quando si legge musica da una chiavetta usb, quest&rsquo;ultima non viene riconosciuta all&rsquo;avvio successivo. Probabili difetti di giovent&ugrave; del software che verranno rimediati al primo &ldquo;upgrade&rdquo;, pensiamo.DI CERTO a indurre certe difficolt&agrave; &ldquo;elettroniche&rdquo; pu&ograve; essere stata l&rsquo;abbondanza di accessori di tal genere. Senza sottovalutare l&rsquo;apporto dell&rsquo;ottimo sistema musicale della Bose, pi&ugrave; ancora che nelle dotazioni di infotainment, per le quali a parte il controllo del consumo e poco pi&ugrave; ci si appoggia piuttosto alle &ldquo;app&rdquo; presenti sul nostro cellulare, ci si &egrave; prodigati in sistemi che favoriscono la sicurezza di guida. Cos&igrave; oltre ai vari controlli consueti e all&rsquo;avviso di cambio corsia, troviamo l&rsquo;High Beam Control (HBC) che automatizza i fari abbaglianti, ma anche la segnalazione di attivit&agrave; nei paraggi quando usciamo da un parcheggio in retromarcia che si somma alla retrocamera.Per finire con un cruise control adattivo che mantiene la distanza dai veicoli pi&ugrave; avanti in modo progressivo, fino a frenare del tutto in caso di colonna. Anche a cruise disinserito abbiamo un avviso se ci avvicinassimo troppo, oltre a due sistemi di &ldquo;brake support&rdquo; che aiutano a limitare i danni in caso di distrazione sia in autostrada che in citt&agrave;, con tecnica e modalit&agrave; d&rsquo;intervento leggermente differenti.MOLTI di questi aiuti elettronici fanno parte del pacchetto i-Activsense, dunque raccomandabile, ma anche dal punto di vista del normale comportamento &ldquo;meccanico&rdquo; la CX-3 ci porta ad alcune&nbsp;valutazioni. Per cominciare, la carrozzeria posteriore che si innalza porta a sacrificare la visuale in questa direzione; e anche i terzi cristalli dietro servono pi&ugrave; che altro a dare luce ai passeggeri claustrofobici. Ma oltre alla retrocamera, aiutano i retrovisori esterni, per cui l&rsquo;unico limite alla visibilit&agrave; &egrave; che non si &ldquo;inquadrano&rdquo; bene gli spigoli.NELLA GUIDA il turbodiesel 1.5 non si dimostra troppo piccolo, ma &egrave; piuttosto una certa lentezza di reazione da parte del&nbsp;cambio automatico a rallentare, anche in caso di partenza da uno stop. Peccato, perch&eacute; di per s&eacute; le cambiate sono rapide e confortevoli, e non si avverte la necessit&agrave; di una qualche altra modalit&agrave; di impiego oltre a quella &ldquo;normale&rdquo; gestita direttamente con il pedale destro.&Egrave; questo a influire direttamente pure sui consumi: se stiamo tranquilli e non &ldquo;pestiamo&rdquo;, non &egrave; davvero impossibile passare e di molto i 20 km/litro anche con una 4x4 come questa. Ma se cercassimo una guida sportiva,&nbsp;l&rsquo;economia crollerebbe. Del resto non aiuta nemmeno la taratura morbida delle sospensioni: queste &ldquo;pompano&rdquo; un po&rsquo; in velocit&agrave; ma &egrave; solo se esageriamo decisamente in curva che fanno perdere stabilit&agrave;, anche perch&eacute; i controlli non sono fulminei. Peccato perch&eacute; la CX-3 si dimostra intrinsecamente agile nel misto, dove possiamo bypassare certe esitazioni del cambio &ldquo;giocando&rdquo; con le palette al volante, ma non gradisce le esagerazioni.

Il motore 1.5 Skyactiv-D &egrave; il pi&ugrave; piccolo in gamma per la CX-3, oltre ad essere l&rsquo;unico a gasolio, e grazie all&rsquo;abbinamento alla turbina a geometria variabile e all&rsquo;intercooler ad acqua (integrato nel collettore di aspirazione) riesce a fornire 105 cv e 270 Nm di coppia. Presenta di serie il sistema i-stop di spegnimento al minimo, studiato per ridurre a 0&rdquo;4 il tempo di riavvio.&Egrave; in questo caso abbinato al cambio automatico Skyactiv- Drive a 6 rapporti, per il quale si &egrave; cercato soprattutto di ottimizzare il funzionamento del convertitore di coppia anzich&eacute; ricorrere ad altre soluzioni, in modo anche da velocizzare i cambi marcia.La trasmissione 4x4 Mazda i-Activ AWD di nuova generazione, che trasferisce (tramite un giunto gestito elettronicamente) la trazione alle ruote posteriori al minimo indispensabile. In questo modo &egrave; stato possibile ridurne le dimensioni e quindi il peso, del 20%. Sempre ai fini di limitare il peso &egrave; stato adottato il 60% di acciaio altoresistenziale per la costruzione.

Mazda CX-3, SUV d'impatto, prova

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