Peugeot 208, prova del 3 cilindri turbo

Peugeot 208, prova del 3 cilindri turbo
Godibilissima. Si fa apprezzare per l'assenza di problemi e di preoccupazioni particolari mentre alla guida

di Maurizio Voltini

07.03.2016 ( Aggiornata il 07.03.2016 00:03 )

Presentazione

Probabilmente i riferimenti alla “perfezione” matematica o (in questo caso) meccanica del numero 3 sarebbero banali o esagerati. Nondimeno la Peugeot 208 che abbiamo provato in questa occasione pare davvero affermare che nulla motivi il fatto di relegare i motori a 3 cilindri alle cubature di 1 litro o inferiori. Infatti in questo caso ci troviamo al cospetto di un propulsore che non solo ha un cilindro in meno del consueto e il turbocompressore (fattori che di per sé non rappresentano più una novità) ma vede portare la propria cilindrata a 1199 cm3 e la potenza a 110 cavalli. Un motore che, congiuntamente al cambio automatico a 6 rapporti, caratterizza il comportamento di questa 208.

RICORDIAMO tuttavia che l’apparato propulsivo non è certo l’unica novità della 208, nell’ambito delle nostre prove. È infatti la prima volta che analizziamo la due volumi francese da quando è stata rinfrescata a inizio 2015, peraltro dopo soli tre anni dal lancio. Del resto le modifiche non sono andate ad intaccare sostanzialmente il design, ma anzi sono state apportate proprio per sottolineare ulteriormente i particolari distintivi della 208.

Così esternamente vengono evidenziati elementi quali paraurti e calandra, più marcati sia nelle forme che nella colorazione. Con lo stesso fine vengono sfruttati molti inserti cromati qua e là, mentre i fendinebbia (che fanno anche da “luci di curva”) sono posizionati più esternamente rispetto a prima. Pure i nuovi fari bicolori enfatizzano una certa “tridimensionalità” del frontale, pur senza essere così aggressivi come i nuovi gruppi posteriori la cui forma, secondo i comunicati Peugeot, sarebbe ad artiglio. Beh, quando il simbolo della Casa è un Leone, è una “licenza” che possiamo anche concedere...

Nella vista laterale possiamo altresì notare i vetri posteriori oscurati (optional) e soprattutto i cerchi in lega da 16 pollici, facenti parte della dotazione di serie dell’allestimento Allure che contraddistigue la 208 in prova. Una parola va infine spesa per la particolare, ancorché non speciale (fa parte della gamma di colori metallizzati), verniciatura Orange Power qui adottata. Una possibilità cromatica sicuramente interessante, perché sfiziosa e personale senza tuttavia risultare eccessivamente vistosa. Il tutto in una gamma di 13 tinte che verrà via via arricchita.

INTERNAMENTE si è voluto mantenere il concetto i-Cockpit con il quadro strumenti rialzato rispetto al volante, puntando piuttosto a rimodernare i rivestimenti e la dotazione. La plancia presenta una superficie morbida, il volante è rivestito in pelle pieno fiore, e alla retroilluminazione bianca di strumenti e pulsanti si accompagna la luce azzurrina che proviene dalle guide del tetto panoramico, di tipo fisso (con tendina rigida manuale) e ottenibile a richiesta.

Qualora si volesse personalizzare ulteriormente l’abitacolo (ma anche la carrozzeria) sono inoltre previsti gli ambienti Menthol White e Lime Yellow che apportano vari elementi in colore bianco (anche le cinture) o giallo; persino le scritte esterne “Peugeot” ne sono interessate. L’allestimento Allure in questione è quello “base” nel caso della motorizzazione 1.2 da 110 cv e fra le varie aggiunte propone di serie il climatizzatore bizona (manca però la funzione “mono”), l’automatismo per le luci e i tergicristalli, il regolatore/limitatore di velocità con soglie programmabili e il display centrale da 7 pollici con Mirrorscreen.

CON UNA aggiunta di 950 euro si può passare direttamente all’allestimento superiore più sportivo, il GT Line, che coerentemente aggiunge cerchi da 17” nonché sedili e pedaliera sportivi, oltre a vari altri dettagli sempre mirati in questo senso. Restano invece optional altre dotazioni più volte al confort generale, cioè (oltre a quanto già citato in precedenza) i sensori di parcheggio assieme alla retrocamera, il bracciolo centrale, l’impianto stereo hi-fi, i rivestimenti in pelle ma anche gli alzacristalli posteriori. I cerchi in lega da 17 pollici sono disponibili a richiesta anche a sé stanti (assieme alla ruota di scorta uguale anziché il kit di gonfiaggio) mentre quelli da 16” normalmente montati sulla 208 110 cv sono in questo caso nella variante nera con inserto bianco.

LA COMBINAZIONE di allestimento Allure, motore 1.2 turbo e cambio automatico porta ad un prezzo base per la 208 provata di 19.350 euro, dei quali 700 sono dovuti alla configurazione a 5 porte anziché 3, e altri 1.150 all’adozione della trasmissione non manuale (e con 6 rapporti anziché 5).

Ulteriori 1.650 euro si potrebbero risparmiare accontentandosi del propulsore aspirato da 82 cv, che poi permetterebbe anche allestimenti più “poveri” rispetto all’Allure, ma francamente tali risparmi si otterrebbero rinunciando probabilmente a troppo in termini di dotazione. Anche questa Peugeot resta infatti piuttosto ricercata e quindi “chiama” qualche accessorio in più, casomai, come l’impianto hi-fi della JBL con i suoi doppi tweeter e woofer davanti e dietro (9 casse totali), connesso ad un sistema di gestione piuttosto semplice e intuitivo per tutte le varie funzioni, del quale però parliamo più dettagliatamente qui a fianco.

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Design
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