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Lamborghini, Mitja Borkert esclusivo: "Ecco come vestirò la prima Lambo ibrida"

Sul nuovo numero di Auto, in uscita il 15 marzo, l'intervista esclusiva al capo del design di Lamborghini che racconta come sarà la V12 che sostituirà l'Aventador

Alberto SabbatiniAlberto Sabbatini

13 mar 2023 (Aggiornato il 14 mar 2023 alle 14:39)

La nuova Lamborghini che sostituirà la Aventador sarà la prima Lambo di serie a propulsione ibrida. Per ora non ha ancora un nome: viene chiamata LB744, che è la sigla di progetto. È l’auto che inaugura la transizione verso l’elettrico del Marchio del Toro. Ma non per questo Lamborghini vuol rinunciare al suo segno distintivo: l’iconico motore 12 cilindri a V. Lambo ha migliorato e potenziato il proprio V12 che in questa versione rinnovata toccherà nuovi limiti di potenza: ben 825 cavalli a 9.250 giri. E grazie all’apporto dei tre motori elettrici montati a bordo, questa Lambo infrangerà il muro dei mille cavalli arrivando ad erogarne ben 1.015, che le permetteranno prestazioni ancora più sbalorditive della Aventador. Solo 2,5 secondi per scattare da zero a cento all’ora e 350 km/h di velocità massima, mantenendo la trazione integrale, ormai un plus delle Lambo V12. Solo che a muovere le ruote anteriori non sarà l’albero di trasmissione del 12 cilindri ma due propulsori elettrici da 140 kW ciascuno.

Quanto ben di Dio

Il V12 è sempre alloggiato in posizione posteriore, ma rispetto al passato è stato ruotato di 180° perché non serve più un albero di trasmissione per portarela motricità alle ruote anteriori. Perciò il cambio è stato alloggiato dietro il motore e per contenere i pesi entro gli assi ruota è stato progettato trasversale a otto marce con doppia frizione. Tutto questo ben di Dio tecnologico verrà alloggiato in un nuovo telaio in fibra di carbonio. Più leggero e resistente alle torsioni. La Lambo ha presentato per adesso soltanto il rolling chassis della LB744 ibrida plug-in. Cioè telaio e motori. Come fece nel 1966 quando prima di lanciare la Miura anticipò proprio il rolling chassis per sottolinearne le esclusività tecniche.

Ma che look dare alla Lambo LB744 che rappresenterà una pietra miliare nella storia? È questo il ruolo di Mitja Borkert, il capo del Centro Stile Lamborghini che ha avuto il compito non facile di “vestire” la nuova Lambo V12 con un design che lasci a bocca aperta tutti gli appassionati del Marchio e sottolinei la svolta tecnologica. Borkert è un tedesco di quasi 49 anni: li compirà il 17 marzo, proprio mentre questa intervista arriva nelle edicole. È nativo di Herzberg, nell’ex Germania Est, è in Lamborghini da otto anni ma, come dice lui, nel suo petto batte un cuore italiano. Perché ha una passione sviscerata per le supercar italiane e le Lamborghini in particolare. In questa intervista ci racconta le sfide di design più grandi che ha dovuto affrontare per dare un vestito alla nuova Lambo LB744 che il 29 marzo, svelerà le proprie forme e il proprio nome definitivo.

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Tre motori, telaio in carbonio, cambio trasversale. Per contenere questa tecnologia a bordo l’auto è più grande della Aventador?

"Siamo riusciti a trovare un buon compromesso fra tutte le esigenze alzando il tetto della nuova vettura di un pollice (2,5 centimetri), allungando la cabina della stessa misura e pure il passo rispetto alla Aventador. Così abbiamo creato una monoscocca in carbonio più spaziosa. Il risultato è che la LB744 è un poco più lunga e un poco più alta. Ma non si vede".

Visto che non possiamo ancora vederla, ce la puoi descrivere?

"Davanti sembra uno squalo..."

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