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Ferrari, l'elettrica svela i suoi segreti: super tecnologica e con più di 1.000 cavalli
Alberto Sabbatini
9 ott 2025
Una cosa è certa: farà parlare di sé. Maranello ha presentato la nuova Ferrari completamente elettrica, la prima auto 100% a batteria mai uscita dalle fabbriche del Cavallino. In gestazione dal 2019, e pensata ancora nell’epoca di Marchionne, Maranello ha finalmente tolto i veli dopo anni di lavoro alla vettura più rivoluzionaria della sua storia. Che abbandonerà per la prima volta il rombo del 12 cilindri o del V8 turbo per una sorta di sibilo elettrico.
Ferrari elettrica, il design è già definito
In realtà la macchina non si è vista veramente: ne è stato svelato soltanto il rolling chassis: telaio, motore, sospensioni e batteria. Le forme definitive della Ferrari elettrica (come anche il nome) sono ancora un mistero che verrà svelato a giugno 2026. E anche qui c’è un piccolo mistero: qualcuno sostiene che ci siano ritardi nella definizione dello stile esteriore, che per la prima volta è stato affidato a uno studio di design esterno, la società californiana LoveFrom. Un nome sconosciuto ai più ma dietro il quale si nasconde il suo fondatore: l’inglese Jonathan Ive, il designer di tutti gli iPhone e dei Mac. Ive era il pupillo di Steve Jobs, ha disegnato tutti i computer e gli smartphone più iconici del marchio però ha abbandonato la Apple nel 2019 mettendosi in proprio e dedicandosi a progetti per clienti esterni. Dopo aver collaborato con Open AI per sviluppare un progetto di intelligenza artificiale, è stato ingaggiato dalla Ferrari per disegnare insieme al suo socio australiano Marc Newson le forme dell’auto più rivoluzionaria del Cavallino: quella elettrica che dovrà rappresentare una svolta nel futuro per Maranello e per il suo pubblico. Un design d’avanguardia per un’automobile destinata ad essere d’avanguardia.
In ogni caso le forme della nuova Ferrari elettrica non sono ancora state svelate però Maranello nega che ci siano ritardi dovuti alle incertezze sullo stile. «Il design è già stato congelato», dice l’amministratore delegato di Ferrari, Benedetto Vigna. “Congelato” è un termine in gergo nel mondo dell’automotive che sta a significare che le forme sono state definitamente approvate e se ne studia la messa in produzione. Addirittura Vigna ha rivelato: «Io e il presidente John Elkann abbiamo anche già provato in gran segreto il prototipo dell’auto pochi giorni fa. L’abbiamo fatto in piena notte per evitare che le forme dell’auto venissero notate e scoperte».
E allora perché Ferrari non mostra lo stile definitivo della Ferrari elettrica limitandosi a rivelarne lo chassis e i motori? Perché l’innovazione tecnologica che quest’auto rappresenta è talmente elevata che si voleva concentrare l’attenzione sulla tecnologia, non sulle forme. Insomma, bisognerà aspettare almeno sei/otto mesi per vedere l’aspetto definitivo della Ferrari elettrica. Ma come è fatta sotto il cofano siamo già in grado di rivelarlo.
Potenza super per la prima elettrica di Maranello
La nuova Ferrari elettrica ha un pianale in alluminio a tutta lunghezza da un asse ruote all’altro che ingloba una batteria agli ioni di litio da 122 kWh di capacità; sviluppa oltre mille cavalli (1.130 cv per la precisone) e ha ben quattro motori elettrici, quattro ruote motrici, quattro ruote sterzanti, quattro porte e sarà a quattro (o cinque) posti. In pratica ogni ruota ha il proprio motore elettrico: anzi, ce ne sono ben tre per ruota a contarli bene, perché a parte il motore elettrico che garantisce la propulsione, in prossimità di ogni ruota ci sono anche altri due “motorini” elettrici: quelli che comandano le sospensioni attive e quelli che agiscono sulla sterzata di ogni ruota che può girare indipendentemente dalle altre. Insomma, un capolavoro di tecnologia.
La parte propulsiva è affidata a quattro motori elettrici sincroni a magneti permanenti: due sull’asse anteriore che muove le ruote davanti, da 105 kW ciascuno per una potenza totale di 210 kW pari a 285 cavalli; e altri due sull’asse posteriore per le ruote motrici dietro che generano addirittura 620 kW complessivi, cioé 843 cavalli. Sommando la “cavalleria” di tutti i motori, la potenza complessiva è di ben 1.130 cavalli: non la più alta in assoluto per una Ferrari (la supercar F80 ibrida ne sviluppa 1.200) ma pur sempre una valore enorme. I motori sono sofisticatissimi: usano tecnologie avanzatissime che permettono un’elevata efficienza e la densità di potenza che riescono a generare è da primato: 3,23 kW per chilogrammo quelli anteriori e 4,80 kW/kg i posteriori.
Un altro capolavoro di tecnologia è l’inverter, il componente che gestisce il flusso di energia a corrente continua/alternata fra batteria motori e rigenerazione dell’energia in frenata: è stato progettato e costruito in casa da Maranello sfruttando le esperienze e il know-how accumulato in F1 con le monoposto turbo ibride.
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