Mercato auto di ottobre: il crollo è pesantissimo col -35,7%

Mercato auto di ottobre: il crollo è pesantissimo col -35,7%

Unrae, Anfia e Centro Studi Promotor tuonano di fronte ai gravi dati sulle vendite e alla crisi delle forniture. I portavoce delle organizzazioni lanciano ancora l'allarme

di Redazione

03.11.2021 ( Aggiornata il 03.11.2021 13:25 )

Il Ministero dei Trasporti ha diramato i dati del mercato auto di ottobre 2021 ed è ora di analizzarli. Il resoconto è immediato e non positivo, per il mondo delle quattro ruote: le auto vendute nell’ultimo mese sono il -35,7% rispetto a un anno fa.

Calo dal pre-pandemia

I numeri parlano di 101.015 vetture immatricolate a ottobre, con un totale da gennaio a ottobre di 1.266.629. Nonostante il dato annuo faccia sorridere - 12% in più rispetto ai primi dieci mesi del 2020 (causa pandemia e lockdown), il segno negativo degli ultimi trenta giorni e pesante e continua il trend dell'ultimo periodo. Il Centro Studi Promotor la individua il problema nella crisi delle forniture di microchip, che non si risolverà nel breve periodo: “Se nei prossimi due mesi si determinasse, come è altamente probabile, un calo analogo a quello di ottobre, il mercato italiano delle autovetture chiuderebbe il 2021 con 1.432.000 immatricolazioni e quindi con un calo sui livelli precedenti la pandemia, cioè sul 2019, del 25,3%”.

Scarseggiano le auto

La quasi totalità dei concessionari ha giacenze di auto nuove insufficienti a soddisfare la domanda. Con il nuovo in crisi, emerge la domanda dell’usato, ma anche in questo campo le forniture dei concessionari sono insufficienti e i prezzi troppo cari. “È evidente che la scarsa disponibilità di auto, sia nuove che usate, rende meno urgente il problema del rifinanziamento degli incentivi necessari per compensare gli effetti negativi sul mercato dell'auto della pandemia. Il settore si attendeva che la proposta di Legge Finanziaria per il 2022 prevedesse un intervento organico per superare la fase di stop and go degli incentivi e per varare un piano per favorire la transizione ecologica nel mondo dell'auto. Così non è stato, ma il problema resta sul tavolo”, ha tuonato Gian Primo Quagliano, presidente CSP.

Le contromisure

Incentivi rifinanziati sul lungo periodo, strategie per la transizione energetica e la decarbonizzazione, svecchiamento del parco auto sono le linee della proposta di Unrae attraverso le parole del presidente Michele Crisci: “Noi continuiamo a contare sulla manovra finanziaria come strumento idoneo per un intervento strategico di medio periodo secondo le tre direttrici indicate dall'Unrae: rifinanziamento dell'Ecobonus; revisione della fiscalità, in particolare per la categoria delle auto aziendali; un piano per lo sviluppo capillare e omogeneo sul territorio delle infrastrutture di ricarica, con stazioni ad alta potenza nelle autostrade".

Un piano almeno triennale

Anche Anfia si unisce alla protesta: “Il rifinanziamento di 100 milioni di euro del Fondo automotive per l'acquisto di veicoli a basse emissioni, previsto dal Dl Fiscale dello scorso 21 ottobre, è divenuto operativo soltanto a partire dal 27 ottobre, incidendo quindi molto marginalmente sull'andamento delle immatricolazioni del mese. Il presidente Paolo Scudieri continua: “In questo scenario, è fondamentale che nella Legge di Bilancio 2022, anche in considerazione degli impegni che l'Italia sottoscriverà a conclusione della COP26 attualmente in corso a Glasgow, sia prevista una misura di respiro almeno triennale per sostenere il mercato delle autovetture e dei veicoli commerciali leggeri a basse emissioni, nel quadro di un piano di accompagnamento della transizione energetica e produttiva del nostro settore”.

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