Le Case giapponesi puntano sui biocarburanti per allungare la vita dei motori a scoppio tradizionali
17.11.2021 ( Aggiornata il 17.11.2021 09:45 )
Cinque big giapponesi, Toyota , Mazda, Subaru , Kawasaki e Yamaha, si alleano per salvare i motori endotermici, puntando sui biocarburanti.
Non è una guerra di religione
Si tratta di uno sforzo per cercare di proporre il numero maggiore di soluzioni per la de-carbonizzazione. Nessuna demonizzazione. Le auto elettriche a batteria sono una via indicata da molti, se ne cercano di alternative.
La strada degli efuel è già percorsa da Porsche e Siemens, ad esempio: in Giappone si dividono i compiti. Cinque casa per tre punti di partenza per ricerca e sviluppo:
Mazda ha partecipato alla Tre Ore di Okayama del 13 e 14 novembre, gara del campionato di endurance Super Taikyu. Con una Demio spinta da un diesel Skyactiv-D 1.5. Alimentato con biocarburanti a base 100% biologica ottenuti da olio da cucina usato e grassi di micro-alghe. Dal prossimo anno, Mazda parteciperà nel corso della stagione a tutti gli eventi di questa serie di gare di durata. E arriveranno anche Toyota e Subaru, sempre con carburante sintetico decarbonizzato ricavato dalle biomasse.
Yamaha e Kawasak hanno il compito di studiare e testare l’uso dell’idrogeno su motociclette e altri mezzi spinti da motori endotermici. Honda e Suzuki sarebbero intenzionate a entrare.
Totota partecipa a competizioni di endurance, quali la 24 ore del Fuji, con una Corolla 1.6 tradizionale alimentata a idrogeno compresso. Gli sviluppi in questi mesi hanno portato a una ottimizzazione progressiva sia delle prestazioni sia dei consumi.
Un impegno che dovrebbe crescere negli anni. Per trovare uno sbocco a medio termine ai motori tradizionali.
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