Dal 1948 a oggi, aspettando il nuovo Capo di Stato: ecco quali sono state le "primedonne a quattro ruote"  protagoniste al Quirinale

Lancia, Maserati, Panda e...: quante auto per il presidente della Repubblica

<p>Dal 1948 a oggi di <strong>presidenti della Repubblica</strong> ne abbiamo visti parecchi (11) e con loro non sono mancate <strong>le auto presidenziali</strong>, che hanno segnato le epoche, proprio come i capi dello Stato che hanno trasportato. Nel tempo abbiamo assistito a vere e proprie “storie d’amore” tra il Quirinale e alcuni Marchi, come <strong>Alfa Romeo</strong> ma soprattutto <strong>Lancia</strong> (i cui modelli sono stati scelti da molti presidenti). Il lusso non è mai mancato, così come le versioni blindati e speciali e i numerosi optional, molti decisamente all’avanguardia per le varie epoche.</p>
<p>In attesa di scoprire chi sarà il prossimo capo di Stato, per il quale è già stata preparata l’<strong>iconica Lancia Flaminia</strong> decappottabile blu scuro (la primadonna, usata per le occasioni più importanti) avvistata per le vie di Roma per qualche giro di prova, ripercorriamo insieme<strong> tutte le auto dei presidenti della Repubblica</strong>.</p>
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<h2>Fiat 2800 Torpedo</h2>
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<p>La prima auto che debutta al Quirinale è la <strong>Fiat 2800 Torpedo</strong> (già in servizio durante il governo fascista) che accompagna nel 1948 <strong>Enrico De Nicola</strong>, il primo (anche se provvisorio) Presidente della Repubblica italiana. Ne vengono costruiti sei esemplari a sei posti, con motore da 2.852 cc e 85 CV, dotati di un buon impianto frenante e di sospensioni all'avanguardia per l’epoca, possono raggiungere una velocità massima di circa 140 km/h.</p>
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<h2>Lancia Aurelia B12</h2>
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<p>Il primo, ufficiale, Presidente della Repubblica è stato <strong>Luigi Einaudi</strong>, in carica dal 1948 al 1955. Con lui continua l’epoca della Fiat 2800, ma si aggiunge al parco macchine del Quirinale l’elegantissima <strong>Lancia Aurelia B12</strong>, chiamata anche “Cigno”, dotata di raffinate soluzioni meccaniche, a partire dal sei cilindri a V in alluminio da 1.754 cc. Con questo modello si inaugura la lunga storia d’amore tra il Marchio torinese e i vari presidenti.</p>
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<h2>Alfa 1900</h2>
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<p>Tra le auto presidenziali dell’era Einaudi c’è anche l’<strong>Alfa 1900</strong>, poi rimasta per accompagnare i successori, <strong>Giovanni Gronchi e Luigi Segni</strong>. Sono anni importanti per il settore automotive italiano, che di lì a poco vivrà - come tutto il paese - il boom economico. E sono anche gli anni dello sviluppo di Alfa Romeo, che portano la 1900 (con il suo quattro cilindri da 1,9 litri e 80 CV di potenza) prima tra le fila della Polizia di Stato e poi al Quirinale.</p>
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<h2>Lancia Flaminia</h2>
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<p>Probabilmente l’auto simbolo della presidenza della Repubblica. La <a href="https://www.auto.it/news/attualita/2021/11/26-4968443/lancia_celebra_i_suoi_115_anni_e_i_60_della_flaminia_presidenziale_al_quirinale" target="_blank" rel="noopener"><strong>Lancia Flaminia</strong></a> debutta nel 1957, con Giovanni Gronchi, e non passa di certo inosservata col suo motore V6 da 2.5 litri e 102 CV e gli interni e le finiture di lusso. L’ammiraglia piace così tanto che presto ne vengono realizzate <strong>ben quattro versioni speciali</strong> da Pininfarina (con nomi propri di cavalli purosangue delle scuderie del Quirinale: <strong>Belfiore, Belmonte, Belvedere e Belsito</strong>): a caratterizzarla la colorazione blu notte e l’ampia cura dell’abitacolo.</p>
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<h2>Fiat 130</h2>
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<p>Verso la fine del mandato di <strong>Giuseppe Saragat</strong>, Fiat torna al Quirinale. Al parco auto si aggiunge la <strong>Fiat 130</strong>, col suo motore 6 cilindri a V da 2,8 litri in grado di erogare 140 CV che poi viene sostituito con uno più potente da 3,2 litri e 160 CV. Si è distinta per le sue linee sobrie, ma decise, e per i numerosi optional con cui, nel corso degli anni, è stata arricchita, come l’aria condizionata.</p>
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<h2>Maserati Quattroporte</h2>
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<p>La terza generazione della <strong>Maserati Quattroporte</strong> calca per la prima volta il palco del Quirinale nel 1983, come auto blindata (sotto la carrozzeria c’è una lamiera al manganese ad alta resistenza, con vetri blindati spessi 31 mm, voluta dal presidente <strong>Sandro Pertini</strong> e disegnata da Giorgetto Giugiaro. Di colore Dark Aquamarine, con interni in velluto beige a contrasto, l’ammiraglia presentava al suo interno alcuni speciali dettagli richiesti direttamente da Pertni, come il portacenere con portapipa al centro dei sedili posteriori. Ma c’erano anche un mobile bar, un impianto radiotelefonico e un interfono per comunicare con l’esterno.</p>
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<h2>Alfa 164</h2>
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<p>È stata l’<strong>Alfa 164</strong> ad accompagnare le presidenze di <strong>Francesco Cossiga</strong> prima e <strong>Luigi Scalfaro</strong> poi. E anche in questo caso la vettura era firmata da Pininfarina (si tratta del primo modello di Alfa nato dopo il passaggio del Marchio alla Fiat) e realizzata sulla piattaforma Tipo 4, comune a molte altre auto dell’epoca.</p>
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<h2>Lancia Thema</h2>
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<p>Al Quirinale non basta la <strong>Lancia Thema</strong>, in versione blindata, che arriva a Roma nell’estate del 1985. La svolta c’è con la sua versione speciale, la 8.32 o ancora già nota come “Thema Ferrari” per via del suo poderoso motore da 2.927 cc e 215 CV con 8 cilindri e 32 valvole (che già era stato visto sulla Ferrari 308 e qui adeguato per l’ammiraglia). La Thema, poi, viene richiesta nuovamente da Giorgio Napolitano.</p>
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<h2>Lancia Thesis</h2>
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<p>È con <strong>Carlo Azeglio Ciampi</strong> (1999-2006) che si raggiunge il momento più stretto del rapporto tra Quirinale e Lancia. Sebbene il presidente abbia utilizzato per i suoi spostamenti molto spesso la Flaminia del 1961, con lui si aggiunge anche un altro modello: la <strong>Lancia Thesis</strong>, che richiamava nelle forme proprio la Flaminia e la Aurelia. La Thesis serve Ciampi in varie versioni, blindata e non e anche come limousine. Montava un 6 cilindri a V in grado di erogare 215 CV e portava in dote una parte tecnologica decisamente all’avanguardia.</p>
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<h2>Fiat Panda</h2>
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<p>Nonostante abbia quasi sempre sfilato a bordo sia della Lancia Flaminia che della Maserati Quattroporte di sesta generazione, il presidente uscente <strong>Sergio Mattarella</strong> ha fatto il suo debutto alla presidenza su una <strong>Fiat Panda</strong> grigia. Appena eletto, infatti, lascia la foresteria per recarsi alla Corte Costituzionale e annunciare le dimissioni da giudice della Consulta e viene immortalato proprio a bordo della Panda.</p>
<p><a href="https://www.auto.it/news/news/2021/02/18-3929876/da_berlusconi_a_renzi_da_conte_a_draghi_perche_le_auto_dei_presidenti_non_sono_italiane_" target="_blank" rel="noopener">Da Berlusconi a Renzi, da Conte a Draghi: perché le auto dei Presidenti non sono italiane?</a></p>

<p>Dal 1948 a oggi, aspettando il nuovo Capo di Stato: ecco quali sono state le "primedonne a quattro ruote"  protagoniste al Quirinale</p>