Sicurezza stradale: la scatola nera e tutte le altre novità

Sicurezza stradale: la scatola nera e tutte le altre novità

Il regolamento europeo 2144 comprende 19 articoli e 4 allegati ed entra in vigore per automobili e veicoli commerciali leggeri omologati dal 6 luglio 2022

di Roberto Gurian

16.02.2022 ( Aggiornata il 16.02.2022 10:16 )

La stesura finale del regolamento europeo 2144, approvato alla fine del 2019, comprende ben 19 articoli e 4 allegati. Nella sua complessità integra una serie di normative che sono mirate al miglioramento della sicurezza stradale e che comunque si possono riassumere in alcune novità sostanziali, la più significativa delle quali consiste nell’obbligo di installazione della cosiddetta “scatola nera (meglio definibile come registratore di dati di evento, in inglese Event Data Recorder). Il regolamento entra in vigore e diventa effettivo, con tutte le sue norme, per automobili e veicoli commerciali leggeri omologati a partire dal 6 luglio di quest’anno. Dal 7 luglio del 2024 non sarà comunque più possibile immatricolare questo tipo di veicoli sprovvisti di questi dispositivi anche se omologati prima del 6 luglio 2022.

Anas, bandi per 650 milioni per la sicurezza e la manutenzione delle strade

Come funziona la scatola nera

Dati registrati automaticamente ma rispetto della privacy. Come già sanno gli assicurati che la utilizzano, la cosiddetta scatola nera registra molti dati relativi alla marcia del veicolo. Nelle intenzioni dei legislatori europei servirà per la raccolta di quelli registrati in caso di incidente stradale. Dati che saranno utilizzati per il miglioramento della sicurezza attiva e passiva delle auto e degli altri veicoli. Va comunque aggiunto che le forze dell’ordine potranno avere accesso ai dati relativi al sinistro e quindi attribuire le eventuali responsabilità. Per legge, il registratore di dati non può essere disattivato né tantomeno manipolato. I dati automaticamente immagazzinati nella scatola nera vengono automaticamente cancellati dopo un brevissimo periodo, diventando accessibili solo per il tempo immediatamente precedente all’incidente, durante lo stesso e subito dopo la collisione. Secondo quanto stabilito dal regolamento, le scatole nere non potranno essere in grado di registrare le cifre di identificazione del veicolo e fornire quindi informazioni correlate al suo proprietario.

Quali sono i dati registrati

Come si può ricostruire la dinamica di un incidente. Non c’è un tempo prefissato di registrazione dei dati, che teoricamente potrebbe essere valutabile in una trentina di secondi prima della collisione e ancora 5/10 secondi dopo la stessa. In ogni caso, il regolamento impone di raccogliere almeno una serie di informazioni precise. Queste comprendono: velocità del veicolo, angolo di sterzata, decelerazioni e accelerazioni, spazi e forza di frenata, posizione e inclinazione del veicolo lungo e al di fuori della sede stradale, attivazione dei sistemi di sicurezza presenti (airbag, pretensionatore, frenata automatica, eccetera) e infine eventuale entrata in funzione della chiamata d’emergenza automatica. Grazie ad essi sarà possibile ricostruire la dinamica di ogni incidente con i dati memorizzati che saranno accessibili tramite un sistema a circuito chiuso. I dati sono resi anonimi, come visto, ma permettono di individuare tipo e versione del veicolo oltre ai sistemi di sicurezza in dotazione. Le autorità nazionali, da parte loro, possono accedervi tramite un’apposita interfaccia e in base alle varie legislazioni nazionali o dell’Unione Europea.

Intelligent Speed Assistance

Un supporto al controllo della velocità. Il corposo regolamento 2019/2144 contiene altre disposizioni in materia di sicurezza con l’obbligo di utilizzare sistemi, quasi tutti già conosciuti e collaudati da parte della produzione automobilistica. Si comincia con ISA, che non è il diminutivo di un nome femminile ma l’acronimo di Intelligent Speed Assistance. Sempre e comunque disattivabile da parte del guidatore ogni volta che prende il volante dopo avere riavviato l’auto, ISA consiste in un segnale che avverte il guidatore del superamento del limite di velocità indicato dalla segnaletica stradale. Il segnale può essere di diversa natura, di tipo luminoso oppure tramite una vibrazione sul pedale dell’acceleratore. Come sulle auto che ne sono già dotate, il sistema si avvale delle telecamere che leggono i cartelli di indicazione del limite di velocità. Non è prevista alcuna limitazione automatica della velocità stessa con adeguamento automatico in funzione di quanto individuato dal dispositivo. Giusta scelta, secondo noi, perché a volte ci si imbatte in limiti impossibili da rispettare, come quelli piazzati improvvisamente lungo le autostrade in corrispondenza dei lavori stradali.

Frenata d’emergenza

Forse il più importante contributo alla sicurezza. Certamente più significativi sotto il profilo della sicurezza attiva sono gli ulteriori dispositivi obbligatori. Il più importante fra tutti, a nostro parere, è il sistema di frenata d’emergenza automatica. Già adottato da molti Costruttori di automobili, riconosce tramite telecamere e sensori il rischio di collisione frontale con altri veicoli, pedoni e ciclisti. Come sanno quelli che già lo hanno sperimentato, il sistema invia un segnale di pericolo prima di agire direttamente sui freni per evitare la collisione o comunque ridurne le conseguenze. Secondo regolamento, il sistema deve avvisare il guidatore della sua eventuale disattivazione in caso di disfunzione.

Mantenimento della corsia

In vigore a sua volta da luglio. Con le medesime modalità d’obbligo di omologazione a partire da luglio e comunque di immatricolazione dal 2024, il sistema di mantenimento della corsia, anch’esso già bene noto per la sua diffusione, sarà adottato dalle auto e dai veicoli commerciali leggeri. Come nel caso della frenata automatica d’emergenza, dovrà dare prima un avviso in caso di imminente cambio di corsia senza l’uso degli indicatori di direzione, prima di agire sullo sterzo per raddrizzare la traiettoria del veicolo.

Gli altri dispositivi obbligatori

Alla ricerca della sicurezza attiva. Da luglio le auto di nuova omologazione dovranno essere dotate di dispositivo di rilevazione della stanchezza del guidatore. Anche in questo caso non è possibile registrare dati relativi all’identità
del conducente e quindi è escluso l’impiego di telecamere, con rilevamenti dunque affidati all’analisi del comportamento alla guida. Obbligatorie anche le luci di frenata lampeggianti in caso di emergenza e il sistema di controllo della pressione delle gomme. Quest’ultimo, anche se molti non lo sanno, è uno dei dispositivi provenienti dalla tecnica delle competizioni, installato per primo sui prototipi dell’Audi per le gare di durata come la 24 Ore di
Le Mans. Certamente importante, sempre ai fini della sicurezza, è l’obbligo della rilevazione di veicoli e pedoni nella zona retrostante i mezzi. Il dispositivo, già presente su molte auto in produzione, si avvale del lavoro combinato di telecamere e sensori. In aggiunta a tutto ciò diventa obbligatoria la predisposizione per il montaggio del cosiddetto “alcolock”. Si tratta, a tutti gli effetti, di un etilometro nel quale si dovrà soffiare prima di avviare il motore. L'avviamento sarà impedito, qualora il tasso alcolico rilevato superi i valori prestabiliti.

Codice della Strada e le novità limitate: l'inchiesta

  • Link copiato

Commenti

Leggi auto.it su tutti i tuoi dispositivi

Auto, copertina del meseAuto, copertina del meseAuto, copertina del mese