Dalle berline di lusso alle sportive, passando per fuoristrada e Suv: ecco le Mercedes che, secondo noi, hanno fatto la storia del Marchio tedesco

Mercedes, i 5 modelli (+1) che hanno fatto la storia della Stella

Sono poche le Case automobilistiche che possono vantare una storia lunga e ricca di successi come quella di <a href="https://www.auto.it/marche/mercedes-benz/modelli">Mercedes</a>. Con una versatilità forse ancora più unica: il Marchio della Stella, infatti, ha decorato ed è tuttora presente sui mezzi più disparati, dai veicoli commerciali leggeri a quelli pesanti, passando per le auto stradali e arrivando a quelle da corsa, monoposto di Formula 1 incluse. Un universo, quello di Mercedes, in cui l'automobile gioca un ruolo fondamentale. Ma anche limitandosi alle sole auto, la Casa di Stoccarda vanta un'incredibile varietà di offerta: dalla piccola Classe A all'ammiraglia Classe S, passando per i Suv della gamma GL e, da poco, le elettriche della linea EQ. Senza dimenticare ovviamente i modelli di superlusso marchiati Maybach, e quelli sportivi griffati <a href="https://www.auto.it/search?q=amg">AMG</a>.
Nel corso della sua lunghissima attività, Mercedes ha venduto milioni di veicoli in tutto il mondo, e nel 2021, pur con tutte le difficoltà legate alla pandemia e alla carenza di semiconduttori, la Casa tedesca ha immatricolato oltre 2 milioni di auto. Confermandosi ancora una volta come uno dei brand premium più desiderati e apprezzati. Ma quali sono i modelli che hanno segnato maggiormente la storia della Stella a tre punte? Nella nostra top 5 ci sono le Mercedes che, secondo noi, hanno più di tutte segnato la loro epoca, lasciando un'importante eredità per il Marchio e un ricordo indelebile nel cuore degli appassionati. Aggiungendo un sesto modello “bonus” che, al contrario, non è stato all'altezza delle aspettative deludendo la clientela e il brand stesso.
Ecco, a seguire, la nostra top 5 (+1) dei modelli che hanno fatto la storia di Mercedes.
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<h2>Mercedes 300 SL</h2>

Simbolo di un'epoca, la Mercedes W198 (più nota con il nome di 300 SL) è tuttora una delle vetture sportive più ricercate e apprezzate al mondo. Prodotta dal 1954 al 1963, questa vettura è stata costruita in poche migliaia di esemplari, ricercatissimi dai collezionisti e con quotazioni spesso superiori al milione di euro. Ma cosa ha reso questo modello così iconico? Innanzitutto le sue linee, con il lungo cofano, la coda sfuggente e le vistose prese d'aria laterali. Senza dimenticare le portiere incernierate sul tetto, che sono valse alla 300 SL il soprannome “Gullwing”, ovvero “Ali di gabbiano”.
Realizzata anche in versione scoperta, la 300 SL era dotata di motore 6 cilindri in linea da 3 litri, che nel corso degli anni è stato aggiornato e potenziato anche per uso sportivo. Questo modello infatti è stato ampiamente utilizzato nelle competizioni, collezionando successi in tutto il mondo, inclusa la nostra MilleMiglia. Il concetto della 300 SL è poi stato ripreso da diversi modelli Mercedes, a partire dalla SLS AMG del 2010 che riprendeva diversi elementi dell'antenata, incluse le porte ad ali di gabbiano.
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<h2>Mercedes 190</h2>

Le berline di lusso hanno sempre costituito il cuore dell'offerta Mercedes, oltre che i suoi prodotti più iconici. Particolarmente rilevante nella storia della Casa di Stoccarda è la W201, meglio conosciuta con il nome di Mercedes 190. Lanciata nel 1982 e prodotta per oltre un decennio fino al 1993, questa vettura è stata venduta in quasi 2 milioni di esemplari, gettando le basi per quella che sarebbe diventata la Classe C. L'erede della W201, la W202 del '93, è infatti stata la prima a utilizzare il nome Classe C, tuttora mantenuto per le berline di taglia media della Casa di Stoccarda.
La Mercedes 190 era una tradizionale berlina a tre volumi lunga poco più di 4,4 metri e offerta con un'ampia gamma di unità a benzina e Diesel. Pensata per offrire comodità e lusso, l'auto non rinunciava alla sportività, espressa soprattutto dalla versione Evo: dotata di un motore da 2,5 litri, erogava 204 cavalli (235 sulla Evo II) ed era facilmente distinguibile dalla grande ala montata al posteriore, oltre che per i vistosi passaruota allargati. Significativa anche la carriera sportiva della 190, capace di competere vittoriosamente nel DTM, il celebre campionato di turismo tedesco.
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<h2>Mercedes Classe G</h2>

Prima della diffusione dei Suv, le Case automobilistiche premium non si sono mai dedicate a vetture a ruote alte (salvo rarissime eccezioni, come la Lamborghini LM002), preferendo concentrarsi su segmenti tradizionali come berline, wagon e sportive. Alla fine degli anni '70, Mercedes decise invece di realizzare una vettura fuoristrada, capace di destreggiarsi senza timore in qualsiasi tipo di fondo, ma senza rinunciare alle caratteristiche peculiari delle vetture della Stella. Nacque così la Classe G, squadrato messo da off-road dall'aspetto decisamente spartano che sfruttava largamente componentistica dei veicoli commerciali marcati Mercedes. Non a caso, la prima Classe G del 1979 è stata declinata anche in versione telonata, oltre che come veicolo militare. Oltre che perfino <a href="https://www.auto.it/news/news/2020/07/15-3166015/mercedes_classe_g_40_anni_di_papamobile">papamobile</a>.
Con le generazioni successive, l'auto è diventata sempre più raffinata, pur mantenendo lo stile squadrato ed elevate qualità off-road. La qualità degli interni è stata migliorata fino a raggiungere quella delle berline della Casa, e alla gamme delle motorizzazioni si sono aggiunte anche unità ad alte prestazioni come quelle marchiate AMG. A oggi, la Classe G è ancora presente nel listino Mercedes, di cui ormai costituisce una parte irrinunciabile. Pressoché identico nello stile alla sua progenitrice del '79, il modello moderno offre elevati livelli tecnologici, migliore efficienza e alte prestazioni: oltre al 6 cilindri Diesel da 330 cavalli e al V8 a benzina da 422 cv, è infatti presente in gamma anche un altro 8 cilindri, quello della AMG G 63, che eroga ben 585 cavalli e garantisce un'accelerazione zerocento in 4,5”. E presto arriverà anche in veste 100% elettrica.
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<h2>Mercedes Classe A</h2>

Non di sole auto di lusso e di grandi dimensioni vive Mercedes: già negli anni '80, la Casa di Stoccarda iniziò a pensare di ampliare la sua gamma verso il basso. Ma è stato con il debutto della Classe A del 1997 che questa idea si è trasformata effettivamente in realtà. Pur destinata a un notevole successo commerciale che dura ancora oggi, i primi passi della più piccola tra le Mercedes sono stati complessi: la prima generazione della Classe A pativa inizialmente problemi di stabilità, che l'hanno portata a fallire il test dell'alce, costringendo la Casa a correre ai ripari adottando, bloccando la produzione e aggiornando tutte le vetture finora vendute con sospensioni modificate e soprattutto l'Esp.
Risolti i problemi, la carriera della Classe A ha preso il volo, diventando estremamente apprezzata dalla clientela che cercava una piccola monovolume in grado di offrire contenuti di livello superiore rispetto alle concorrenti europee e asiatiche. Nel 2004, la Classe A è stata aggiornata con una seconda generazione, fedele concettualmente alla prima, mentre è con la terza serie del 2012 e la quarta del 2018 che il concetto dell'auto è stato stravolto. Abbandonata la configurazione da piccola monovolume, la Classe A è diventata una tradizionale hatchback del segmento C, capace di imporsi anche grazie a uno spiccato carattere sportivo (portato all'estremo dalla divisione AMG con il modello A 45 S, capace di ben 421 cavalli e un'accelerazione da 0 a 100 km/h inferiore ai 4 secondi).
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<h2>Mercedes EQS</h2>

Ogni brand dalla lunga storia attraversa grandi cambiamenti tecnologici e concettuali: Mercedes non fa eccezione, e ha deciso di affrontare la rivoluzione del ventunesimo secolo, ovvero quella legata all'elettrificazione, con grande decisione. La Casa della Stella ha lanciato una inedita linea di prodotto, denominata EQ, dedicata esclusivamente alle vetture con alimentazione 100% elettrica. Il primo modello contraddistinto da questa sigla è stato l'EQC, Suv di taglia media seguito dalle sorelle minori EQA ed EQB. Ma è con la grande berlina EQS che la Casa di Stoccarda ha raggiunto quello che, al momento, è il suo non plus ultra in termini di mobilità green, in un segmento che ha sempre visto la Stella grande protagonista.
Lanciata nel 2021, con i suoi oltre 5,2 metri di lunghezza la EQS rappresenta l'ammiraglia della gamma elettrica di Mercedes. Il suo design è stato sviluppato per garantire la massima efficienza aerodinamica, tanto che il suo Cx è di appena 0,20. Quattro i powertrain disponibili: due con la sola trazione posteriore, capaci di 292 e 333 cavalli, e due con trazione integrale 4Matica, con 524 e 658 cavalli. Quest'ultima versione è quella firmata AMG, ed è in grado di scattare da 0 a 100 km/h in appena 3,4 secondi. Vale a dire, solo 2 decimi di secondo più lenta della AMG GT Black Series, la più sportiva tra le Mercedes stradali. Ma è dal punto di vista dell'autonomia che la EQS stupisce: la Casa infatti dichiara fino a 780 km con un solo “pieno” di elettricità.
<a href="https://www.auto.it/news/green/2022/01/04-5057552/mercedes_vision_eqxx_le_doti_sensazionali_della_elettrica_da_1_000_km">Mercedes Vision EQXX, le doti sensazionali della elettrica da 1.000 km</a>
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<h2>Bonus: Mercedes Classe R</h2>

Anche quando si parla di brand premium estremamente consolidati, è possibile imbattersi in modelli che hanno in qualche modo deluso le aspettative. Mercedes ha sperimentato questa situazione con la Classe R, modello di fascia alta sviluppato per una clientela desiderosa di spazio e versatilità, ma anche di lusso e prestazioni. Finendo però per non riuscire a coniugare al meglio tutte queste caratteristiche, decretando l'insuccesso commerciale della vettura nonostante gli investimenti e l'estrema attenzione dedicata a questo progetto. Lanciata nel 2005, la Classe R appariva come una grande monovolume (lunga, a seconda delle versioni, da 4,92 e 5,15 metri e pesante oltre 2.100 kg) dal design originale e sportivo. La sua gamma di motori era costituita da una vasta gamma di unità Diesel e benzina, tra cui anche il poderoso V8 da 6,2 litri e 510 cavalli che equipaggiava la R63 AMG (capace di scattare da 0 a 100 km/h in appena 5”, un record per una monovolume).
Nonostante contenuti di primo livello, è stato chiaro sin da subito che la Mercedes Classe R non avrebbe raggiunto i target di vendita: già nel 2008, infatti, l'allora responsabile delle vendite del brand tedesco dichiarò che il modello “non è stato un successo, ma abbiamo imparato la lezione”. Effettivamente, la Classe R, rimasta in produzione fino al 2013, non ha mai avuto un'erede. Ma quali sono le ragioni che hanno decretato l'insuccesso di questo modello? Una serie di fattori come il design molto originale, l'insolita carrozzeria abbinata a dimensioni e peso elevati, e soprattutto l'avvento dei Suv premium, che avrebbero di lì a poco quasi azzerato il mercato delle grandi monovolume.
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