Stellantis, Tavares: "Diamo il massimo per mobilità pulita, ma serve sostegno di istituzioni"

Stellantis, Tavares: "Diamo il massimo per mobilità pulita, ma serve sostegno di istituzioni"

L'amministratore delegato di Stellantis ha parlato delle sfide relative alla transizione energetica e alla necessità di ricevere adeguato sostegno da parte delle istituzioni, sia nazionali che europee

di Adriano Torre

31.03.2022 ( Aggiornata il 31.03.2022 18:18 )

Attorniato dai modelli più storici e sportivi, nel cuore dell’Heritage automobilistico torinese di Mirafiori, Carlos Tavares, ad di Stellantis, ha delineato le principali linee della trasformazione del Gruppo, dell’obbligato passaggio verso un futuro elettrificato. Un incontro che ha avuto un prologo importante, l’incontro con i Sindacati, perché da questa opportunità sono stati chiariti molti passaggi ("Nessun sito italiano sarà chiuso..."), a margine degli incontri con le Autorità territoriali (Sindaco di Torino e presidente regionale Cirio) e in attesa dei confronti all’interno dei singoli brand del Gruppo.

Stellantis, la Gigafactory di Termoli adesso è realtà

La premessa

Intanto Carlos Tavares ha fissato un paletto su quella che può essere definita la Missione Stellantis: "Offrire una soluzione di mobilità sicura, efficiente, pulita ma soprattutto economicamente accessibile". La strada, il percorso, è ben delineato, tra certezze produttive, necessità normative, e un invito alle Istituzioni a un coinvolgimento normativo ampio e completo: "Noi possiamo dare il massimo in termini di produttività e di contenimento dei costi, ma i Governi e l’Europa devono fare in modo che le auto elettriche e la trasformazione richiesta dalle normative, siano a portata di tutti, della classe media in particolare. Altrimenti questa trasformazione della mobilità, questo percorso, possono rischiare un 'deragliamento', finendo fuori dai binari… La riduzione dei costi è un problema da risolvere tutti assieme". Quello dei Governi è di incoraggiare l’uso dell’elettrico, impegno che va al di là degli incentivi (su tutti le stazioni di ricarica)…

Centralità Italia

Il primo passaggio è sulla continuità… italiana. Ci sarà necessariamente un aggiornamento - ove necessita - degli impianti in particolare sul fronte ambientale, senza sacrifici come hanno spiegato i sindacati nell’attesa di approfondimenti. Però, ci sono certezze da cui partire, e Tavares entra più a fondo nel dettaglio: "L’Italia resta centrale per Stellantis, come indicato dal piano 2030 che prevede la produzione di sole auto elettriche per quella data e la decarbonizzazione degli impianti almeno al 50% entro il 2038…".

L’Italia è nel cuore della trasformazione elettrica, con punti fermi come il polo ingegneristico di Mirafiori sull’elettrico "che deve essere creativo nelle soluzioni ad alto livello" e dove nasceranno rapporti fondamentali per lo sviluppo delle piattaforme software per le auto del futuro. Abbiamo allestito delle Academy specialistiche, per l’immediato, per il futuro ma anche per applicazioni esterne. Ben quattro progetti a Melfi, su tre brand, la giga-factory di Termoli, per capire gli sbalzi di mercato sulla chimica (Nichel, Litio, Cobalto…), per capire il punto di arrivo sui materiali utilizzati nelle batterie e le strategie in tema di materie prime e di forniture locali e non.

Il costo dell'energia

Finora - spiega Tavares - c’è stata una visione parziale delle problematiche, concentrata "sul dispositivo di mobilità, sull’auto e sul suo sviluppo, su sistemi e sicurezza. Adesso invece, per incrementare questa mobilità serve uno sviluppo a 360°, dalla gestione dell’impatto carbonico nella produzione al costo dell’energia che spinge la nuova mobilità. Le auto BEV sono sul mercato, ma chi garantisce che l’energia utilizzata sia 'pulita'?".

E’ dunque necessario affrontare un percorso più completo: "Noi Costruttori studiamo e offriamo soluzioni, non creiamo problemi perché siamo invece impegnati nella soluzione dei problemi. Ma dobbiamo trovare il modo che la mobilità 'pulita' sia anche accessibile nei costi e che la gente possa comprare le auto elettriche, perché oggi costano il 50% in più, almeno, rispetto a quelle con motore endotermico".

Gestire il cambiamento

Auto più sicure, più pulite. Ma i Costruttori adesso hanno bisogno di normative specifiche, di appoggio e di sviluppo per garantire la transizione verso la mobilità energetica più efficiente e pulita. "Noi possiamo svolgere il nostro ruolo, siamo già avanti, migliorando sicurezza, qualità delle nostre auto, applicando nuovi sistemi produttivi per abbattere i consumi e rispettare l’ambiente, ma abbiamo la necessità di conoscere le strategie energetiche, europee e nazionali, sulle scelte, su energie rinnovabili, su gas, nucleare".

Una sfida da... vincenti

A margine alcune considerazioni, dalle competenze di Gruppo, un valore aggiunto che Stellantis vanta in Italia, Francia e Stati Uniti, alle quote di mercato: "Attualmente siamo tra il 20-25% di quota di mercato in Europa, con una certezza: quella di poter solo migliorare, nella peggiore delle ipotesi di confermare questa posizione. Non abbiamo bisogno di fusioni o acquisizioni, anche se stiamo attenti a come si muove il mercato. Bisogna mantenere lo Status Quo e andare avanti. Oggi non siamo i primi, ma abbiamo tutte le caratteristiche per puntare più in alto, abbiamo idee, persone, competenze di altissimo livello e sono sicuro che alla fine di questa fase di transizione ne usciremo vincitori grazie ai valori umani e tecnologici che ci muovono ogni giorno, e per questo sono orgoglioso e felice delle risorse umane con cui lavoriamo ogni giorno. Ne sono sicuro, Stellantis sarà uno dei grandi vincitori di questa trasformazione…".

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