Il capo del MISE considera la decisione del Parlamento Europeo come una scelta a favore del continente asiatico in cui la Cina, in tema di produzione di veicoli elettrici, è di gran lunga avanti rispetto a Italia, Francia e Germania
10.06.2022 ( Aggiornata il 10.06.2022 12:46 )
Il Parlamento Europeo vota a favore dello stop alla vendita delle vetture con motore alimentato diesel, benzina e Gpl entro il 2035 e già nel Governo si avvertono i primi malumori. Le proteste più esplicite arrivano dal Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti.
Al Messaggero, il vicesegretario federale della Lega si è esposto molto duramente nei confronti dell’approvazione del Pacchetto Fit For 55, indicandola addirittura come un’ “Eutanasia della nostra industria”. Secondo Giorgetti infatti, il futuro del comparto auto non dovrebbe limitarsi “solo all’elettrico” poiché ciò andrebbe a beneficiare solo la potenza cinese, che su questo fronte è molto più avanti rispetto agli altri paesi.
“È una grande delusione, una scelta ideologica che impatta negativamente su Italia, Germania e Francia, perché non tiene conto delle ricadute economici e sociali sulla filiera. Non si può restare sordi di fronte alle voci preoccupate di imprenditori e lavoratori”, ha continuato il Ministro, che immagina già una perdita dell’autonomia produttiva a favore del continente asiatico: “Di fronte alla sacrosanta e legittima ricerca di un mondo ambientalmente compatibile non sono state prese in considerazione le richieste per percorsi più lenti che ci consentissero di affrontare meglio questo delicato passaggio verso il green che la guerra in Ucraina sta inasprendo ancora di più”.
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