Renault, De Meo: “Elettrici entro il 2030. Co2 nemico, non le tecnologie”

Renault, De Meo: “Elettrici entro il 2030. Co2 nemico, non le tecnologie”

Il Ceo del Marchio francese ha parlato del presente e del futuro dell’azienda al Made in Italy Summit del Sole 24 Ore e del Financial Times

di Redazione

06.10.2022 ( Aggiornata il 06.10.2022 11:56 )

Durante il Made in Italy Summit del Sole 24 Ore e del Financial Times, Luca De Meo, Ceo Renault, ha parlato del presente e del futuro del Marchio francese. “In questo momento in Renault c’è un coraggio e una vitalità che raramente ho visto in 30 anni di lavoro. Sono ottimista che sapremo cavarcela”, ha iniziato De Meo, ripercorrendo il passato recente, le difficoltà, fino ad arrivare al momento attuale. “Due anni fa l’azienda era in grandissima difficoltà e abbiamo avuto la sfortuna di aver incontrato due cigni neri: il Covid, e abbiamo avuto la crisi legata alla carenza di offerta di alcuni componenti, soprattutto semiconduttori”, e l’altro ovviamente è la crisi in Ucraina e “noi facevamo circa il 20% dei volumi in Russia ma il tema delle sanzioni internazionali ci impediva di produrre”. Da qui, “la dolorosa decisione di uscire”. De Meo ha sottolineato che “a volte le crisi diventano opportunità e ci siamo ricentrati su altri mercati e altri segmenti, le cose stanno andando bene”. E ora? “C'è una possibile recessione e sarà un’altra prova, ma abbiamo dimostrato di essere resistenti e che sappiamo passare altre acque tempestose”.

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Sfruttare le tecnologie

De Meo ha anche affrontato il tema delle emissioni, ribadendo che Renault rispetterà i limiti imposti dalla Ue sulle emissioni, ma con la convinzione che alcune tecnologie non vanno abbandonate: “Il nemico è la Co2, non le tecnologie”. “Siamo stati abbastanza chiari sulla nostra posizione - ha proseguito -, ci siamo battuti perché il limite temporale (sullo stop alle auto termiche, ndr) fosse spostato un po’ più in là. Ma si va in altra direzione”. Tra le posizioni prese da De Meo, anche quella di difendere l'idea di “misurare l'impatto delle varie tecnologie dall’inizio alla fine e non solo l'impatto energetico di muovere un veicolo. Siamo più dell’idea che va guardata tutta la catena e, se lo guardiamo da questo punto di vista, ci sono altre tecnologie che possono dire la loro”. In questo contesto “le autorità devono darci un’idea di dove dobbiamo arrivare, però devono lasciare spazio ai tecnici di trovare la soluzione e di come arrivarci”. Se comunque le regole sulla stop ai motori termici in Ue dal 2035 restano queste “le rispettiamo”. “Il Marchio Renault ha già in programma di essere 100% elettrico dal 2030”, ha continuato, ma “dobbiamo darci anche un piano B, perché alla fine chi ha ragione è il cliente e il mercato. Lasciarsi delle opzioni aperte non è stupido”.

Digitalizzazione e transizione ecologica

Come settore automotive, ha concluso De Meo, “la digitalizzazione e la transizione ecologica sono le due più grandi sfide che abbiamo davanti a noi”. “In alcuni ambiti, in particolare la transizione ecologica andrà a cambiare nostro modello di business, è interessante essere alla guida di una grande azienda per poter accompagnare” questo processo di trasformazione.

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