Preventivo folle, quello che ha ricevuto un ingegnere di Torino per dei lavori da effettuare alla batteria della sua Model 3, protagonista di un incidente
28.03.2023 ( Aggiornata il 28.03.2023 17:19 )
Della sua Tesla Model 3 gli piaceva tutto: l'autonomia, la potenza, le prestazioni. Poi, è arrivato quel maledetto incidente. E Gian Maria Cravero, ingegnere informatico torinese, ha deciso, per forza di cose, di sbarazzarsi della sua berlina elettrica. Per riparare i danni alla batteria infatti gli avevano chiesto 72mila euro, molto di più del valore di acquisto della vettura. Ma andiamo con ordine.
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Il sig. Cravero aveva acquistato su internet una Model 3 Dual Motor AWD usata del 2019, rimanendo soddisfatto del suo acquisto. Suo figlio però è rimasto vittima di un incidente che, seppur fortunatamente non grave, ha danneggiato batteria e avantreno della berlina elettrica. In assenza di una vera e propria rete di concessionari Tesla e di servizi post-vendita, l'ingegnere torinese ha dovuto girare in lungo e in largo per trovare un'officina che si occupasse del lavoro. La cifra richiesta però è stata esorbitante: 72mila euro, ben 23mila euro in più rispetto al valore che la Model 3 aveva (49mila euro) al momento dell'incidente. Pare inoltre che la stessa Tesla abbia risposto all'automobilista con una mail in cui dichiarava, in maniera lapidaria, di non interessarsi agli incidenti.
L'officina ha giustificato il prezzo indicando la difficile reperibilità dei pezzi di ricambio, l'assenza di una rete ufficiale di officine Tesla e le 160 ore di manodopera necessarie. La cifra richiesta è stata considerata naturalmente troppo onerosa (di quei 72mila, poco meno di 12mila erano destinati alla sola batteria): e così, l'uomo ha deciso di abbandonare, seppur con rammarico, la Tesla e di tornare al suo vecchio amore, una Toyota ibrida. Di certo, nel caso delle vetture della Casa giapponese, non arriverebbero preventivi del genere.
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