Aci, in Italia auto troppo vecchie: serve un rinnovo

Aci, in Italia auto troppo vecchie: serve un rinnovo

Secondo un rapporto presentato insieme alla Fondazione Caracciolo, ben 4 vetture su 10 hanno oltre 15 anni e in pochi pensano di comprare l’elettrico

di Redazione

30.11.2023 ( Aggiornata il 30.11.2023 18:21 )

La strada verso l’elettrico è stata tracciata, ma il percorso è lungo e passa anche attraverso un importante rinnovo del parco circolante in funzione di nuovi veicoli che abbattano emissioni e incidenti. È quello che dicono i dati di Aci e Fondazione Caracciolo all’interno del rapporto presentato alla Conferenza del traffico e della circolazione. Le nuove tecnologie, negli ultimi 10 anni, avrebbero potuto evitare il 28% degli scontri frontali, il 21% di quelli laterali e l'11% degli incidenti con pedoni. Passando all’auto elettrica, è ”per troppi ancora un lusso”: nei prossimi 10 anni, infatti, solo il 14% pensa di comprarla. E al 31 dicembre 2022 le vetture alla spina rappresentavano appena lo 0,4% del parco circolante. Su queste premesse, occorre porre le basi per migliorarci.

Auto vecchie per altri 30 anni

Sempre stando a quello che dice il rapporto, per almeno altri 30 anni, la percentuale di veicoli termici datati che circolerà sulle nostre strade resterà significativa. E questo si lega inevitabilmente alle vetture elettriche, il cui prezzo, oggi, è più che doppio rispetto a quello di un veicolo termico: aspetto questo che secondo il campione intervistato rappresenta un notevole freno alle politiche complessive di rinnovo del parco. Va da sé che per ridurre, entro il 2050, le emissioni inquinanti sono necessari incentivi economici all'acquisto di modelli di bassa gamma (termici, ibridi o elettrici), purché ecologici, che siano indirizzati soprattutto alle categorie meno facoltose.

L’importanza delle tecnologie

Aci e Fondazione Caracciolo, insieme, fanno anche il punto sulle nuove tecnologie applicate alle auto, chiedendo di consentire l'uso in sicurezza dei veicoli con sistemi avanzati di assistenza alla guida e favorire l'introduzione dei veicoli a guida automatica, digitalizzando le infrastrutture e adeguando manti e segnaletica stradale. Non solo, tra le proposte c’è anche quella di accelerare il processo normativo che abilita l'uso di veicoli con sistemi avanzati di guida autonoma; integrare i percorsi formativi dei giovani, a partire dai programmi per l'esame della patente, con moduli relativi all'uso dei sistemi avanzati di guida; promuovere analisi e campagne informative sui possibili benefici dei sistemi di assistenza alla guida.

A parlare dei vantaggi della tecnologia sulle auto è anche la  la Commissione europea, secondo cui nei prossimi 15 anni i sistemi di assistenza alla guida sempre più evoluti potranno salvare oltre 25mila vite ed evitare almeno 140mila lesioni gravi. In Italia,  al momento, possono circolare solo auto con sistemi di automazione di livello 1 e 2 perché la normativa e le infrastrutture non consentono l'uso di quelle più avanzate. 

Il processo di decarbonizzazione

La generazione elettrica rinnovabile e i biocarburanti sono centrali nel processo di decarbonizzazione, secondo l'analisi di Aci e fondazione Caracciolo. “La mobilità di domani sarà un ecosistema complesso. Per arrivarci, occorre lavorare oggi su un insieme di criticità che richiedono un sistema integrato di azioni, coordinate da una politica di lungo periodo che favorisca l'evoluzione tecnologica dei veicoli, l'ammodernamento delle infrastrutture stradali ed energetiche, l'adeguamento della normativa e diffusione di una nuova cultura della mobilità responsabile e sostenibile per tutti”, dichiara il presidente dell'ACI, Angelo Sticchi Damiani, alla Conferenza del traffico e della circolazione. Secondo la presidente della Fondazione Caracciolo e Vicepresidente ACI, Giuseppina Fusco, “è necessario mantenere un approccio realistico e tecnologicamente neutro, che tenga conto degli importanti traguardi raggiunti dalla nostra industria”. “Un significativo contributo alla decarbonizzazione della mobilità può derivare biocarburanti avanzati, già utilizzabili nei veicoli in circolazione, che offrono livelli emissivi analoghi a quelli dei veicoli elettrici e consumi energetici addirittura inferiori. Senza contare i benefici in termini di economia circolare”, ha aggiunto Fusco. 

Abbiamo un problema che è quello del parco circolante più vecchio d'Europa, che per le auto più inquinanti euro 0, 1, 2 e 3 non ha avuto gran cambiament con le campagne di incentivazione”, ha detto Sticchi Damiani ricordando che oggi 11 milione e 500mila macchine sono euro 0, 1, 2 o 3, il 30%, “un numero enorme”. La proposta è quella di introdurre un noleggio a lungo termine sociale con lo Stato che dovrebbe comprare qualche migliaio di auto (per esempio 3, 4 o 5 mila) e darle a noleggio alle persone che non hanno possibilità di cambiare auto.

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