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Meloni sull’automotive: “Prepariamoci ai cambiamenti”

La premier si rivolge alle imprese: “Dobbiamo affrontare le trasformazioni. L’auto non è più una priorità dei giovani. Serve una visione chiara”

Meloni sull’automotive: “Prepariamoci ai cambiamenti”
© UFFICIO STAMPA

19 set 2024

"Dobbiamo essere prepararci a cambiamenti in atto, che potrebbero subire un'accelerazione nel prossimo futuro, penso al settore dell'auto", ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni all'assemblea 2024 di Confindustria, a Roma, facendo riferimento alla delicata situazione che sta vivendo l’automotive.

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L'auto sta uscendo dai consumi dei giovani

"Per dirlo con le parole di Tremonti, dal dopoguerra a oggi, in Europa e non solo, l'auto è stato il tramite dello sviluppo, era un modello di vita. Oggi - ha continuato la premier - questo sentimento rischia di cambiare, l'auto sta uscendo dai consumi dei giovani, non è più una loro priorità. I giovani potrebbero essere sempre meno disposti a dedicare parte del reddito all'auto. Dobbiamo farci i conti, capire come possiamo prevenire, affrontare, risolvere, individuare settori su cui puntare, accompagnare eventuali trasformazioni necessarie. Serve una visione chiara in Italia, in Europa, nell'Occidente. È una riflessione che il governo non può fare senza di voi. Per questo pongo queste riflessioni di scenario". 

Le parole di Orsini, Confindustria

"La storia e il mercato europeo dell'auto elettrica che stiamo regalando alla Cina parlano da soli!", dice poi il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, nella sua relazione all'assemblea 2024. "La filiera italiana dell'automotive è in grave difficoltà, depauperata del proprio futuro dopo aver dato vita alle auto più belle del mondo e investito risorse enormi per l'abbattimento delle emissioni", dichiara Orsini.  L'auto non sarebbe il solo settore a rischio secondo il presidente di Confindustria, che indica come la disciplina degli Ets, il mercato europeo delle emissioni di CO2, debba "essere assolutamente cambiata".
"Continuando così - conclude Orsini - regaleremo ai nostri competitor internazionali, come sta avvenendo per l'automotive, anche l'acciaio, il cemento, la metallurgia, la ceramica, la carta. Con ricadute negative sugli investimenti, sulla crescita e sull'occupazione". 

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