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Un automobilista parcheggia la Mercedes al centro commerciale accanto all’aeroporto di Orio al Serio e la lascia lì per un mese: sul parabrezza più di 15 verbali e carrozzeria ricoperta di scritte
2 set 2025
Capita spesso che chi accompagna amici o parenti in partenza scelga di sostare all’Oriocenter, il grande centro commerciale adiacente all’aeroporto di Orio al Serio. Un sottopasso pedonale collega infatti il parcheggio blu direttamente allo scalo in pochi minuti, evitando il traffico e i costi dei parcheggi aeroportuali. Nulla di strano, se si tratta di una breve sosta per salutare o attendere chi arriva.
Diverso è invece il caso del cosiddetto “furbetto del parcheggio”, che ha deciso di lasciare una Mercedes nel parcheggio del mall per oltre un mese, sfruttando lo spazio gratuito come se fosse un’autorimessa personale. Il risultato? Una raffica di contravvenzioni e una gogna pubblica che ha fatto presto il giro dei social.
La foto, diffusa in rete e diventata virale, mostra l’auto ricoperta da uno spesso strato di polvere, con almeno 15 multe accumulate sotto i tergicristalli. Ma non è tutto: sulla carrozzeria, altri automobilisti hanno lasciato insulti e scritte ironiche tracciate con le dita.
C’è chi ha voluto ironizzare con un sarcastico «Buon rientro», altri hanno usato toni meno eleganti per stigmatizzare il comportamento dell’automobilista. Una sorta di “giustizia popolare” che si è aggiunta alla sanzione ufficiale delle autorità.
L’episodio dimostra ancora una volta come certe furbizie abbiano vita breve. Lasciare l’auto per giorni o settimane nei parcheggi gratuiti dei centri commerciali non solo è vietato, ma rappresenta una mancanza di rispetto verso gli altri automobilisti che faticano a trovare posto.
Inoltre, questo comportamento finisce per alimentare tensioni e disagi: da un lato per i gestori del centro, costretti a intensificare i controlli, dall’altro per i cittadini che si vedono negati posti auto da chi li occupa impropriamente.
Non è un caso che negli ultimi mesi i controlli siano diventati più serrati, con l’obiettivo di stroncare queste pratiche e tutelare sia la clientela dell’Oriocenter che la viabilità intorno allo scalo.
Se da un lato l’automobilista dovrà fare i conti con il pagamento delle contravvenzioni, dall’altro dovrà anche affrontare la figuraccia diventata virale sui social. L’immagine della sua Mercedes tappezzata di multe e scritte ha fatto rapidamente il giro della rete, trasformandolo nel simbolo dei parcheggiatori abusivi improvvisati.
Un monito per chi pensa di poter aggirare le regole: i parcheggi aeroportuali hanno tariffe precise, spesso con sconti per la lunga sosta, e non si può pensare di lasciare un’auto a tempo indeterminato negli spazi destinati a chi va semplicemente a fare shopping.
Il caso di Orio non è isolato, ma è emblematico. Conferma quanto sia necessario rispettare le regole della sosta e usare i parcheggi dedicati quando si viaggia in aereo. Non farlo significa rischiare multe salate e la pubblica gogna.
Il messaggio che arriva da questa vicenda è chiaro: la furbizia alla fine si paga. E in questo caso il prezzo non sarà solo economico, ma anche in termini di immagine, dato che la rete non dimentica facilmente.
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