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Luca Talotta
4 set 2025 (Aggiornato alle 14:09)
Giorgio Armani è morto oggi, 4 settembre 2025, a 91 anni. La notizia scuote il mondo della moda e dell’industria creativa internazionale. Icona assoluta dello stile italiano, Armani ha lasciato un’eredità che va oltre le passerelle: la sua visione ha contaminato il cinema, l’hotellerie e persino l’automotive. Un percorso unico che racconta come moda e auto, due universi apparentemente distanti, abbiano trovato un punto d’incontro sotto il segno dell’eleganza.
Nel 2021 Giorgio Armani siglò una collaborazione ufficiale con Ferrari, diventando fornitore degli abiti formali e da viaggio della Scuderia. Un connubio che univa due simboli del Made in Italy: da una parte l’eleganza sartoriale, dall’altra la potenza meccanica e il design iconico delle Rosse di Maranello. L’accordo consolidò l’immagine di Ferrari come brand lifestyle e confermò Armani come ambasciatore di uno stile che va oltre l’abito.
L’incontro tra Armani e il mondo delle automobili non si limitò alle passerelle o alle partnership sportive. Negli anni Duemila ci furono progetti con Mercedes-Benz, in cui lo stilista curò capsule collection e accessori, portando la sua filosofia minimalista dentro un universo di lusso tecnologico.
Un capitolo speciale arrivò nel 2020, quando FCA presentò la Fiat 500 elettrica in edizione Armani. Una vettura che univa sostenibilità e moda: vernice ispirata ai tessuti della maison, interni in pelle ecosostenibile e dettagli sartoriali per trasformare la city car in un simbolo di lifestyle.
Per Armani l’auto non fu mai soltanto un mezzo di trasporto. Era un’estensione dello stile individuale, un luogo da vivere con la stessa attenzione al dettaglio riservata a un abito su misura. I colori, i materiali e le finiture delle sue collaborazioni automobilistiche riprendevano il linguaggio sobrio e raffinato delle sue collezioni, dimostrando che eleganza e funzionalità possono convivere anche su quattro ruote.
La carriera di Armani è legata anche al cinema, con oltre cento film vestiti dal suo stile. In opere come American Gigolo o Gli Intoccabili, l’auto e l’abito diventano simboli paralleli di status e potere. In questo intreccio, moda e motori hanno dialogato in maniera naturale, creando un immaginario in cui la vettura di lusso e il completo Armani appartengono alla stessa grammatica estetica.
La morte di Giorgio Armani segna la fine di un’epoca, ma la sua eredità resta viva. Non solo negli abiti che hanno definito il concetto di eleganza maschile e femminile, ma anche nella capacità di contaminare mondi diversi. Le collaborazioni con Ferrari, Mercedes e Fiat dimostrano come la moda possa dialogare con l’automotive, trasformando l’auto in un accessorio di stile e un’estensione dell’identità personale.
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