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Tesla apre un centro di sviluppo europeo a Berlino

Il nuovo hub di ricerca sorgerà a Köpenick e si concentrerà su materiali, batterie e propulsori: fino a 250 ingegneri al lavoro dal 2026

Tesla apre un centro di sviluppo europeo a Berlino
© Tesla

Luca TalottaLuca Talotta

9 set 2025

Tesla continua a investire sul vecchio continente e annuncia l’apertura di un nuovo centro di sviluppo europeo a Berlino, a pochi chilometri dalla Gigafactory di Grünheide. La scelta non è casuale: la capitale tedesca è un polo strategico per logistica, infrastrutture, accesso a talenti qualificati e vicinanza al mondo accademico.

Il nuovo hub sorgerà a Köpenick, all’interno di una fabbrica dismessa di circa 20.000 metri quadrati, che verrà riqualificata per ospitare laboratori e spazi di ricerca. Secondo i piani, l’attività dovrebbe iniziare tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026, una volta completate le autorizzazioni necessarie.

Per Tesla si tratta di un passo decisivo: non solo consolidare la capacità produttiva europea, ma anche radicare sul territorio la ricerca e sviluppo, con benefici diretti per il mercato locale.

Un centro dedicato a materiali, batterie e drivetrain

Il nuovo centro Tesla non sarà un semplice ufficio tecnico, ma un vero e proprio hub R&D. Le attività si concentreranno su settori chiave della mobilità elettrica:

  • Ricerca sui materiali, fondamentale per alleggerire i veicoli e migliorarne la sostenibilità.
  • Sviluppo delle batterie, cuore tecnologico che determina autonomia, prestazioni e sicurezza.
  • Infrastrutture di ricarica, con l’obiettivo di ottimizzare tempi e affidabilità.
  • Drivetrain e propulsori, per garantire efficienza e performance dei futuri modelli.

Secondo quanto dichiarato da Lars Moravy, vicepresidente ingegneria di Tesla, il centro partirà con circa 130 ingegneri, ma l’organico crescerà fino a 250 specialisti. Una forza lavoro che rafforza la volontà di Tesla di mantenere un ruolo da protagonista nello scenario competitivo, anche alla luce della crescente pressione di marchi cinesi ed europei nel settore EV.

Berlino, capitale europea dell’innovazione

La scelta di Berlino non risponde solo a ragioni logistiche. La città è uno dei poli più dinamici in Europa per ricerca, startup e design industriale, con un ecosistema accademico che fornisce competenze in ingegneria, chimica e informatica.

Essere vicini alla Gigafactory di Grünheide, che a maggio ha annunciato il raddoppio della capacità produttiva e l’ampliamento delle aree logistiche e batterie, significa creare sinergie immediate tra produzione e ricerca. In questo modo Tesla può ridurre tempi di sviluppo, trasferire rapidamente innovazioni dal laboratorio alla linea e rispondere più velocemente alle esigenze del mercato europeo.

L’hub rappresenta anche un segnale politico: Tesla non arretra in Europa nonostante le difficoltà di mercato, ma anzi investe per rafforzare il proprio ruolo.

Un segnale forte per l’automotive europeo

L’apertura del nuovo centro a Berlino manda un messaggio diretto all’industria europea: Tesla vuole giocare da protagonista nella partita della mobilità elettrica. Dopo aver rivoluzionato il settore con la sua gamma di EV, l’azienda americana punta a consolidare ricerca e sviluppo vicino ai mercati di riferimento.

Questo può tradursi in un’accelerazione tecnologica e in nuove opportunità di collaborazione con fornitori, università e istituzioni locali. Ma solleva anche domande: l’Europa sarà capace di rispondere con progetti altrettanto ambiziosi? I brand storici riusciranno a mantenere la leadership in casa propria di fronte a un competitor così aggressivo?

Quel che è certo è che, con l’hub di Berlino, Tesla ribadisce la sua intenzione di restare al centro della transizione elettrica, puntando su innovazione, talento e radicamento locale.

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