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Nuova energie alla conquista: la Omoda 5 SHS‑H entra in scena

Luca Talotta
Pubblicato il 6 novembre 2025, 17:13
La Omoda 5 SHS-H, appena presentata in anteprima stampa in Toscana, porta avanti il linguaggio stilistico della casa sotto la dicitura «Art in Motion». Il frontale incisivo, le superfici scolpite, il tetto flottante e i montanti B e C oscurati definiscono un aspetto moderno, quasi “premium”, per un modello di segmento C compatto ma curato nei dettagli. La vettura è costruita sulla piattaforma T1X del gruppo Chery Corporation, che promette spazio interno ottimizzato e dinamica di guida da riferimento.
Gli interni riflettono la medesima attenzione: doppio display da 12,3″ ciascuno, integrazione full wireless di Apple CarPlay e Android Auto, rivestimenti e finiture che puntano a trasmettere qualità e modernità.
Motore e tecnologia ibrida: la proposta “nuova energia”
La Omoda 5 SHS-H è una full hybrid (HEV) che non richiede ricarica esterna, ma integra un motore termico 1.5 TGDi a ciclo Miller e due unità elettriche abbinate a una batteria da circa 1,8 kWh. Potenza complessiva: 224 CV.
I consumi dichiarati sono di 5,3 l/100 km nel ciclo WLTP (combinato) e le emissioni nella configurazione italiana risultano intorno a 120 g CO₂/km.
La trazione è anteriore, cambio DHT150, sospensioni indipendenti su tutte e quattro le ruote.
Con questi numeri, la Omoda 5 SHS-H vuole proporsi come un modello “ibrido serio”, che unisce prestazione e contenimento dei consumi — un punto centrale per il settore automotive che si trova a un bivio tra tradizione e elettrificazione.
Allestimenti, prezzi e offerta lancio
La vettura è proposta in due allestimenti: Pure e Premium. Secondo listino italiano: 28.500 € per la versione Pure, 31.500 € per la Premium.
In fase di lancio, fino al 30 novembre, è attiva una formula finanziaria con anticipo 4.890 €, 35 rate mensili da 149 € e una maxi rata finale di 16.396 € (TAN fisso 5,95 %, TAEG 7,22 %).
Gli equipaggiamenti forniti di serie sono già molto ricchi: cerchi da 17″ sulla Pure, display doppi 12,3″, ADAS di ultima generazione; la Premium aggiunge interni in ecopelle, cerchi da 18″, sedili ventilati/riscaldati, tetto panoramico, sistema telecamere a 540° e altri extra.
Questa offerta appare come un tentativo serio di penetrare nel segmento C-SUV ibrido con un prezzo competitivo — un segnale importante per il settore auto, che ha bisogno di modelli accessibili e tecnologicamente avanzati.
Perché il settore dell’auto deve guardare questa Omoda 5
Il lancio della Omoda 5 SHS-H ha alcuni aspetti che meritano riflessione da parte di operatori e appassionati del mondo automotive:
- La scelta dell’ibrido non ricaricabile (HEV) piuttosto che PHEV o full-EV consente una maggiore semplicità, costi di gestione contenuti e appeal più ampio, soprattutto in mercati come l’Italia dove l’infrastruttura di ricarica non è ancora capillare.
- Il prezzo competitivo, unito a dotazioni oggi “premium”, rappresenta un’opportunità per rilanciare il segmento dei crossover ibridi contro l’onda elettrica: una difesa strategica del motore tradizionale che non significa retrocedere, ma evolvere.
- Il design curato e la qualità percepita mostrano che anche brand emergenti o meno radicati (come Omoda & Jaecoo) stanno alzando il livello: questo stimola la concorrenza e, in ultima analisi, migliora l’offerta su tutto il mercato auto.
- Il contesto ecosostenibile è rispettato: consumi contenuti, emissioni moderate, pur senza la necessità di una presa di ricarica. Questo facilita l’adozione anche da parte di chi non ha facile accesso a infrastrutture di ricarica.
Tra opportunità e scelte del consumatore
In un momento in cui la mobilità è sotto pressione — normative sempre più stringenti, elettrificazione forzata, costi in aumento — la Omoda 5 SHS-H rappresenta un equilibrio ragionato. Non è “solo” un’auto ibrida: è una proposta che difende la validità del motore termico integrato con l’elettrico, senza snobbare le esigenze reali del guidatore italiano.
Detto ciò, ci sono anche punti a cui prestare attenzione: autonomia “solo” termica + elettrico, ma non vera elettrica; trazione anteriore, quindi non una vera “all-terrain”; brand relativamente nuovo, quindi da valutare nella rete e nel post-vendita.
Ma proprio questa dinamica può spingere l’intero settore a reagire: migliori allestimenti, prezzi più competitivi, maggiore scelta per il consumatore. In tal senso, la Omoda 5 SHS-H non è una semplice novità di gamma: è un segnale che il settore automotive può guardare con favore — senza eccessi, ma con ottimismo.
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