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Secondo una ricerca, ogni famiglia italiana ha pagato in media 1.843 euro per l’acquisto di benzina e gasolio
14 ott 2024
Mentre si attende di saperne di più sull’allineamento delle accise del petrolio e della benzina, facciamo un punto sulle spese degli italiani in relazioni al carburante. In Italia il settore dei trasporti concentra il 34,4% dei consumi energetici complessivi del Paese, con i prodotti petroliferi che forniscono il contributo di gran lunga più importante ai consumi dell’intero settore, pari al 91% del totale. Ma quanto spendono le famiglie? Secondo i dati forniti dal Centro di formazione e ricerca sui consumi (C.r.c.), nel 2023 hanno speso in carburanti 47,5 miliardi di euro, con un incremento dei consumi del +9,3% nel triennio 2021-2023.
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Nel settore dei trasporti il gasolio rappresenta in Italia il 59% del totale dei consumi, seguito da benzina (23%), GPL (5%) e cherosene per aviazione nazionale (3,5%). Le vendite di carburanti per autotrazione (benzina e gasolio), nel 2023, sono risultate pari a 31,5 milioni di tonnellate (circa 8,2 milioni di tonnellate la benzina, 23,3 milioni il gasolio) per un controvalore di circa 70,9 miliardi di euro a carico di cittadini e imprese. Nei primi 8 mesi del 2024 le vendite di benzina e gasolio segnano un +2,3% rispetto allo stesso periodo del 2023, raggiungendo 21,4 milioni di tonnellate.
Come accennato sopra, la spesa sostenuta dalle sole famiglie per l’acquisto di carburanti si è attestata a quota 47,5 miliardi di euro, di cui il 52,6% per gasolio, il 41,4% per benzina, il 4,2% per GPL, l’1,2% per gas naturale e il rimanente 0,6% per elettricità, in aumento del +9,3% nel triennio 2021-2023.
Ogni famiglia italiana ha quindi speso in media 1.843 euro per l’acquisto dei carburanti, consumando in media 1.000 litri all’anno per spostarsi con i propri mezzi di trasporto.
Su benzina e gasolio, tuttavia, continua a pesare come un macigno la tassazione: sul prezzo medio al consumo del 2023 accise e Iva hanno influito in totale per il 57% sul prezzo della benzina e per il 52,5% sui listini del gasolio, piazzando l’Italia ai vertici in Europa per il caro-tasse sui carburanti e generando per le casse dello Stato entrate per complessivi 38,1 miliardi di euro.
Nello specifico nel 2023 la componente fiscale della benzina è stata pari a 1,065 euro/litro, al di sopra della media europea pari a 0,911 euro/litro: peggio dell’Italia hanno fatto solo Finlandia (1,096 euro/litro) e Grecia (con 1,083 euro/litro). Sul gasolio, invece, l’Italia si piazza ai vertici in Europa per il caro-tasse: la componente fiscale si è attestata infatti a 0,939 euro/litro, seguita da Francia (0,909 euro a litro) e Finlandia (0,883 euro/litro) contro la media Ue di 0,774 euro/litro.
La situazione non è migliorata nel 2024, evidenzia il Centro di formazione e ricerca sui consumi. Oggi su ogni litro di benzina acquistato ai distributori il 60,1%, pari a 1,04 euro, se ne va in tasse (0,728 euro per le accise, 0,312 euro per l’Iva). Sul gasolio il peso della tassazione è oggi del 56,3%, pari a 0,907 euro/litro (0,617 euro/litro le accise, 0,290 euro/litro l’Iva). L’Italia continua inoltre ad avere in Europa le accise più pesanti sul gasolio, superando oggi Francia (0,609 euro/litro) e Belgio (0,600 euro/litro).
Proprio a causa della tassazione eccesiva sui carburanti, gli automobilisti italiani pagano oggi la benzina 10,8 centesimi in più al litro rispetto alla media Ue, ossia 5,4 euro in più a pieno, con un aggravio di spesa di 130 euro all’anno ipotizzando due pieni al mese. Per il gasolio la maggiore spesa rispetto alla media Ue è di 10 centesimi al litro (+5 euro a pieno, +120 euro all’anno), calcola il Crc.
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