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Tesla, Byd e l'elettrico: la previsione di Tavares sul futuro di Musk

Fabiano Polimeni
Pubblicato il 27 ottobre 2025, 15:44
Non è solo una questione di volumi di vendita ma anche, a fronte di tali numeri, dei profitti generati dal business del vendere automobili. Secondo Carlos Tavares, ex numero 1 di PSA e di Stellantis, la posizione di Tesla sul lungo termine potrebbe essere a rischio, sfidata (e battuta) da rivali come Byd.
Il costruttore cinese è noto come possa contare su una catena cortissima del valore, realizzando da sé le batterie LFP e vantando una leva sui margini operativi sconosciuta ad altri costruttori sulle vendite di auto elettriche. Competitività in espansione a macchia d'olio anche sul mercato delle ibride plug-in.
Musk, ciao ciao auto
"Non possiamo escludere che, a un certo punto, deciderà di lasciare l'industria automobilistica per concentrarsi nuovamente sui robot umanoidi, SpaceX o l'intelligenza artificiale”, così Tavares intervistato dal giornale francese Le Echos, relativamente ai futuri impegni di Musk.
Sebbene Tesla abbia ottenuto buoni risultati industriali per la produzione e le consegne nel corso del terzo trimestre dell’anno, i profitti sono risultati inferiori alle attese degli analisti, colpiti dalla necessità di competere con prezzi al ribasso per reggere la concorrenza dei costruttori cinesi. Senza considerare l'impatto delle decisioni politiche dell’amministrazione statunitense e i risvolti commerciali in materia di dazi sulla componentistica auto.
Tesla innovativa, Byd efficiente
"I veicoli cinesi hanno ormai raggiunto un buon livello di qualità e sono imbattibili in termini di prezzo. Non sono sicuro che tra dieci anni Tesla esisterà ancora. È un gruppo innovativo, ma sarà superato dall'efficienza di Byd”, la previsione fatta da Carlos Tavares.
A leggere l’andamento del titolo azionario Tesla da inizio anno a oggi è un correre sulle montagne russe, con la prima metà di 2025 caratterizzata da valori in costante calo - una tendenza acuitasi con l’ingresso in politica di Musk - e una quotazione di 221 dollari ad azione a inizio aprile. Da maggio è iniziato un apprezzamento del titolo, che ha compiuto un netto balzo da fine settembre, per tornare oggi a valere ben 448 dollari ad azione.
Il tutto senza che sul piano commerciale si siano registrati grandi exploit, salvo il recupero nel terzo trimestre, atteso alla verifica del quarto trimestre: l'aumento delle consegne potrebbe essere stato spinto da anticipi di acquisti negli USA prima della scadenza del credito di imposta sulle elettriche. Il lancio delle versioni economiche di Model 3 e Model Y è arrivato solo a chiusura del terzo trimestre, rispetto alle previsioni iniziali di un debutto nella prima metà dell'anno.
Osservando la competizione tra Tesla e Byd dal punto di vista dei valori azionari, Tavares prospetta una “perdita di valore di Tesla sul mercato azionario colossale, perché questa valutazione è semplicemente stratosferica”.
Tavares ritiene che sia una valutazione insostenibile in un mercato dei veicoli elettrici destinato a essere sempre più standardizzato e dominato da case auto efficienti sui costi.
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