L'editoriale del Direttore: piccoli Suv e quei pregiudizi su Alfa Giulia

L'editoriale del Direttore: piccoli Suv e quei pregiudizi su Alfa Giulia

Nel nuovo numero di Auto, in edicola dal 15 aprile, la sfida dei piccoli Suv e la prova completa della Giulia Quadrifoglio, che ha stracciato tutti i record di categoria

di Alberto Sabbatini

18.04.2017 14:33

Qual è la categoria di automobili che piace di più in Italia? Possiamo essere appassionati di automobili e di guida sportiva finché vogliamo, ma è un dato di fatto che ormai il mondo stia andando verso gli Sport Utility. Inventati dagli americani per rendere più confortevoli i fuoristrada, si sono rapidamente imposti in tutto il mondo per la loro versatilità. Hanno sostituito station wagon e monovolume come auto ideale. Le ragioni del successo? Prima di tutto sono pratici e versatili, e poi infondono sicurezza nell’automobilista perché si guida “seduti in alto”. Danno l’idea di dominare la strada, di essere meno esposti ai rischi. Per questo sono molto gettonati fra le donne. Ormai si vende un Suv ogni quattro auto e presto saranno uno su tre.

I PIÙ RICHIESTI sono i Suv “piccoli”, quelli lunghi meno di 4,3 metri, che accaparrano acquirenti fra chi un tempo comprava utilitarie oppure wagon compatte. Ecco perché abbiamo deciso di dedicare la cover story di questo numero al confronto fra i due Suv premium “piccoli” da poco sul mercato: Mini Countryman e Audi Q2. La leader della categoria e la sfidante appena arrivata nel segmento. La sfida è tutta da leggere, le conclusioni anche. Ma vi diamo una raccomandazione: guardate bene la tabella-prezzi perché è facile sforare il budget con accessori d’ogni tipo. Si arriva facilmente a raddoppiare il prezzo di partenza.

A PROPOSITO di auto desiderate dagli italiani, in questo numero di Auto vi presentiamo la prova completa della Giulia Quadrifoglio. Che all’esame della nostra strumentazione ha stracciato tutti i record di categoria risultando la più veloce berlina 4 porte mai passata dalla nostra pista di handling. Meglio di tante altre GT sportive. Ogni volta che ci sediamo al volante di una qualsiasi Giulia, anche la normale 2.2 diesel, restiamo estasiati dalla guidabilità di questa berlina su cui i progettisti hanno svolto un lavoro formidabile per la messa a punto del complesso sterzo-sospensione che trasmette una sincerità di controllo sconosciuta a qualsiasi altra berlina sul mercato. Va guidata di persona per convincersi.

QUESTA PROVA ci induce a una considerazione: dispiace vedere che la Giulia stia incontrando difficoltà sul mercato italiano. I dati di mercato del primo trimestre 2017 confermano che fatica a conquistare clienti. Da gennaio a marzo sono state vendute 2413 Giulia (viaggia su un ritmo di 800 al mese). Mentre le dirette concorrenti, Audi A4 e BMW Serie 3, hanno più successo: 3235 e 2524 auto vendute rispettivamente. Ma i numeri vanno anche interpretati: la Giulia esiste solo in versione berlina mentre l’80% delle BMW Serie 3 vendute e addirittura il 90% nel caso delle Audi A4, sono station wagon. Le 800 Giulia del trimestre andrebbero confrontate con le 304 Audi A4 berlina e le 504 BMW 3.

CIÒ NON TOGLIE che la Giulia fatichi a vincere i pregiudizi degli automobilisti “premium”. Col senno di poi, Marchionne ha sbagliato a non fare subito la versione wagon. Le Alfa vengono costruite nella rinnovata fabbrica di Cassino: possibile che non si riuscisse a far passare sulla stessa linea di montaggio oltre a berlina e Stelvio pure la wagon?

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