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Tonale, Milano e Brennero: saranno queste le Alfa del futuro e sul fascicolo in edicola analizziamo i piani di rilancio del Marchio nell'era Tavares che verrà
Alberto Sabbatini, Lorenzo Preti
19 nov 2020 (Aggiornato alle 12:57)
Centodieci anni di storia significano oltre che una grande tradizione, anche una enorme responsabilità. Invece l’Alfa Romeo di quest’ultimo decennio non sta onorando fino in fondo il proprio passato. In questo momento, Alfa offre una gamma modelli risicata all’osso. Appena tre: la compatta cinque porte Giulietta, la berlina Giulia e il Suv Stelvio. Declinati con pochissime motorizzazioni.
L’allargamento della gamma che avrebbe dovuto triplicare le vendite Alfa da centomila auto all’obiettivo sognato di trecentomila vetture non c’è mai stato. Il lavoro di ricerca e sviluppo sui nuovi modelli si è fermato quasi completamente. Sacrificato sull’altare della scelta della proprietà FCA di azzerare il debito del gruppo (che era superiore ai dieci miliardi) in vista di una fusione con un altro grande costruttore di auto. Questa decisione ha congelato i piani di allargamento della gamma Alfa.
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